"Scannasurice": al Teatro Libero una storia d'identità disgregata e napoletanità

Una scena di "Scannasurice"
Prodotto da Teatro Licantropo, lo spettacolo è una sorta di discesa agli “inferi” di un personaggio dall’identità androgina, nell’ipogeo napoletano dove abita, all’interno di una stamberga, in compagnia dei topi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee.
Il personaggio fa la vita, “batte”, è originariamente un “femminiello” dei Quartieri Spagnoli, ma i femminielli di Enzo Moscato sono creature senza identità, quasi mitologiche. Per questo ne è interprete un’attrice che del personaggio esalta l’ambiguità e l’eccesso.
Sarà cieca Cassandra, angelo scacciato dal Paradiso, sarà maga, sarà icona grottesca e disperata, ma sempre poetica.
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