Sulle tracce medievali dell'antico monastero: le visite a Palazzo Platamone di Catania

Le terrazze di Palazzo Platamone di Catania
I camminamenti segreti da cui le suore guardavano senza essere viste; le cappelle inedite e i saloni aperti di rado di un luogo invece conosciutissimo come è la cattedrale di sant'Agata; tre complessi termali che affondano negli anni antichi: sarà un viaggio dall͛alto e dal basso, quello che "Le Vie dei Tesori" condurrà nel cuore antico di Catania.
Dal 19 ottobre al 4 novembre, per tre weekend, la manifestazione racconterà alla sua maniera 32 luoghi scelti con cura certosina con la collaborazione di tutte le istituzioni e di privati e realtà d'eccellenza della città, rintracciando siti che saranno una scoperta anche per gli stessi catanesi.
Nel 1400 Palazzo Platamone gareggiava in maestosità e ricchezza con Palazzo Biscari, a ostentare l’influenza politica e la posizione economica del nobile casato. Dopo varie vicissitudini, l’edificio fu donato all’ordine religioso dei Benedettini e divenne monastero di San Placido. Il terremoto del 1693 arrecò gravissimi danni, tuttavia ancor oggi, visitando soprattutto il cortile e le terrazze, si possono scorgere le tracce preziose del preesistente edificio medioevale che tanto hanno da raccontare.
In particolare nel loggiato sono rintracciabili le interessanti vestigia tardo-medioevali e rinascimentali del palazzo nobiliare e quelle successive, quando l’edificio fu trasformato in luogo di clausura e preghiera. E si respira ancora l’atmosfera intima delle monache recluse.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
Dal 19 ottobre al 4 novembre, per tre weekend, la manifestazione racconterà alla sua maniera 32 luoghi scelti con cura certosina con la collaborazione di tutte le istituzioni e di privati e realtà d'eccellenza della città, rintracciando siti che saranno una scoperta anche per gli stessi catanesi.
Nel 1400 Palazzo Platamone gareggiava in maestosità e ricchezza con Palazzo Biscari, a ostentare l’influenza politica e la posizione economica del nobile casato. Dopo varie vicissitudini, l’edificio fu donato all’ordine religioso dei Benedettini e divenne monastero di San Placido. Il terremoto del 1693 arrecò gravissimi danni, tuttavia ancor oggi, visitando soprattutto il cortile e le terrazze, si possono scorgere le tracce preziose del preesistente edificio medioevale che tanto hanno da raccontare.
In particolare nel loggiato sono rintracciabili le interessanti vestigia tardo-medioevali e rinascimentali del palazzo nobiliare e quelle successive, quando l’edificio fu trasformato in luogo di clausura e preghiera. E si respira ancora l’atmosfera intima delle monache recluse.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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