Un viaggio affascinante dentro e sotto la scena: aperto alle visite il teatro Pirandello di Agrigento
Teatro Pirandello di Agrigento
Anche Agrigento partecipa a "Le Vie dei Tesori", ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre, apre le porte di siti e monumenti e fa scoprire i suoi gioielli.
Aperto alle visite anche il Teatro Pirandello. I lavori cominciarono nel 1870, ma a cantiere aperto scoppiò un contenziosotra costruttori ed ente appaltante. Il Comune lamentava, infatti, che il cosiddetto arco armonico fosse sordo. Fu la consulenza del grande architetto Giovanbattista Basile a dirimere la controversia e a consentire l’apertura al pubblico nel 1880.
Nel 1946 il teatro venne intitolato a Luigi Pirandello, fiore all’occhiello di Agrigento per il suo premio Nobel, ma successivamente, per varie vicissitudini, restò chiuso per quarant’anni fino alla storica riapertura del 1995. Dal teatro si accede all’ipogeo dell’Acqua Amara, chiamato così per il particolare sapore dell’acqua che scorreva nelle viscere della terra.
Fa parte del complesso sistema di cunicoli che garantivano l’approvvigionamento idrico in città. Ancora dibattuta, tra gli studiosi, l’ipotesi di un presunto utilizzo militare.
La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
Aperto alle visite anche il Teatro Pirandello. I lavori cominciarono nel 1870, ma a cantiere aperto scoppiò un contenziosotra costruttori ed ente appaltante. Il Comune lamentava, infatti, che il cosiddetto arco armonico fosse sordo. Fu la consulenza del grande architetto Giovanbattista Basile a dirimere la controversia e a consentire l’apertura al pubblico nel 1880.
Nel 1946 il teatro venne intitolato a Luigi Pirandello, fiore all’occhiello di Agrigento per il suo premio Nobel, ma successivamente, per varie vicissitudini, restò chiuso per quarant’anni fino alla storica riapertura del 1995. Dal teatro si accede all’ipogeo dell’Acqua Amara, chiamato così per il particolare sapore dell’acqua che scorreva nelle viscere della terra.
Fa parte del complesso sistema di cunicoli che garantivano l’approvvigionamento idrico in città. Ancora dibattuta, tra gli studiosi, l’ipotesi di un presunto utilizzo militare.
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