Un viaggio dove trionfa in barocco: visite alla Cattedrale di San Domenico di Agrigento
La Chiesa di San Domenico ad Agrigento
Anche Agrigento partecipa a "Le Vie dei Tesori", ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre, apre le porte di siti e monumenti e fa scoprire i suoi gioielli.
Si potrà andare anche alla scoperta di uno dei luoghi dove trionfa il barocco siciliano, che odora di incenso e risplende di decori e affreschi. È da non perdere la visita alla chiesa di San Domenico, compresa nell’ampio complesso domenicano, nella centrale piazza Pirandello.
Qui, nel 1642, si trasferirono i monaci da un primo insediamento che si trovava, per volere dei Chiaramonte, nel quartiere arabo della città. La facciata si sviluppa su due ordini, con forme slanciate e maestose. Utilizzata come concattedrale, durante i periodi di chiusura della cattedrale di San Gerlando, la chiesa è uno scrigno di tesori. L’interno, a navata unica, contiene otto cappelle, quattro per lato, ricche di tele del XVII e XVIII secolo.
Custodita pure una preziosa Crocifissione cinquecentesca, attribuita a Pompeo Buttafuoco, uno dei migliori interpreti dell’arte fiamminga locale. La Cappella del Crocifisso accoglie un dolente Cristo rinascimentale, al quale fa da sfondo un settecentesco reliquiario. Di particolare pregio le due cantorie e l’organo. Una bellissima sorpresa delle ultime ore: sarà possibile vedere la “scala elicoidale a monoblocco” che conduce al campanile.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
Si potrà andare anche alla scoperta di uno dei luoghi dove trionfa il barocco siciliano, che odora di incenso e risplende di decori e affreschi. È da non perdere la visita alla chiesa di San Domenico, compresa nell’ampio complesso domenicano, nella centrale piazza Pirandello.
Qui, nel 1642, si trasferirono i monaci da un primo insediamento che si trovava, per volere dei Chiaramonte, nel quartiere arabo della città. La facciata si sviluppa su due ordini, con forme slanciate e maestose. Utilizzata come concattedrale, durante i periodi di chiusura della cattedrale di San Gerlando, la chiesa è uno scrigno di tesori. L’interno, a navata unica, contiene otto cappelle, quattro per lato, ricche di tele del XVII e XVIII secolo.
Custodita pure una preziosa Crocifissione cinquecentesca, attribuita a Pompeo Buttafuoco, uno dei migliori interpreti dell’arte fiamminga locale. La Cappella del Crocifisso accoglie un dolente Cristo rinascimentale, al quale fa da sfondo un settecentesco reliquiario. Di particolare pregio le due cantorie e l’organo. Una bellissima sorpresa delle ultime ore: sarà possibile vedere la “scala elicoidale a monoblocco” che conduce al campanile.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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