Una sinfonia contro il fascismo: Michail Jurowski dirige la Settima di Šostakóvič
Michail Jurowski
Ventinove concerti in abbonamento, il concerto di Natale e quello di Capodanno, quattro concerti per famiglie e una stagione dedicata alle scuole: la 61esima stagione dell'Orchestra Sinfonica Siciliana, in programma da ottobre 2019 a maggio 2020 e a cura del direttore artistico Marcello Panni, profuma d'internazionalità (ne abbiamo parlato qui).
Vanta una bacchetta di prestigio l'appuntamento di venerdì 7 e sabato 8 febbraio al Politeama Garibaldi: a dirigere l'Orchestra Sinfonica Siciliana nella Sinfonia n.7 in do maggiore op.70 "Leningrado" di Dmitrij Šostakovič è Michail Jurowski, figlio del compositore Wladimir Jurowski e nipote del direttore d’orchestra David Block.
Classe 1945, essendo cresciuto in mezzo ad artisti prestigiosi in Unione Sovietica come Ojstrach, Rostropovich, Kogan, Giles, Khachaturian e lo stesso Šostakovič - quest’ultimo intimo amico della sua famiglia - non è una coincidenza che oggi Jurowski sia uno del maggiori interpreti della sua musica.
«Ho voluto scrivere un'opera sui nostri uomini, che diventeranno degli eroi nella battaglia in cui sono impegnanti contro il nemico per la vittoria. Lavorando a questa nuova sinfonia, ho pensato alla grandezza del nostro popolo, al suo eroismo, alle meravigliose idee umaniste, ai valori umani, alla nostra superba natura, all'umanità, alla bellezza. […] Dedico la mia Settima sinfonia alla nostra battaglia contro il fascismo, alla nostra vittoria ineluttabile sul nemico e a Leningrado, mia città natale».
Con queste parole, contenute in un'intervista pubblicata sulla «Pravda» nel 1942, lo stesso Šostakovič delineò i motivi ispiratori della sua Settima Sinfonia che, iniziata il 19 luglio 1941, fu completata il 27 dicembre di quello stesso anno in un periodo particolarmente difficile per la città di Leningrado.
Il 22 giugno 1941, infatti, le prime unità dell'armata rossa avevano varcato la frontiera sovietica e l'8 agosto i primi aerei tedeschi sorvolarono la città di Leningrado dando inizio ai bombardamenti e all'assedio che sarebbe durato fino al mese di febbraio del 1944: è in questa difficile circostanza che Šostakovič, leningradese di nascita, compose questa sinfonia con una rapidità tanto eccezionale da sorprendere lui stesso.
Vanta una bacchetta di prestigio l'appuntamento di venerdì 7 e sabato 8 febbraio al Politeama Garibaldi: a dirigere l'Orchestra Sinfonica Siciliana nella Sinfonia n.7 in do maggiore op.70 "Leningrado" di Dmitrij Šostakovič è Michail Jurowski, figlio del compositore Wladimir Jurowski e nipote del direttore d’orchestra David Block.
Classe 1945, essendo cresciuto in mezzo ad artisti prestigiosi in Unione Sovietica come Ojstrach, Rostropovich, Kogan, Giles, Khachaturian e lo stesso Šostakovič - quest’ultimo intimo amico della sua famiglia - non è una coincidenza che oggi Jurowski sia uno del maggiori interpreti della sua musica.
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Nel 2012 è stato, infatti, insignito del terzo Premio Internazionale Šostakovič dalla Fondazione Šostakovič di Gohrisch.«Ho voluto scrivere un'opera sui nostri uomini, che diventeranno degli eroi nella battaglia in cui sono impegnanti contro il nemico per la vittoria. Lavorando a questa nuova sinfonia, ho pensato alla grandezza del nostro popolo, al suo eroismo, alle meravigliose idee umaniste, ai valori umani, alla nostra superba natura, all'umanità, alla bellezza. […] Dedico la mia Settima sinfonia alla nostra battaglia contro il fascismo, alla nostra vittoria ineluttabile sul nemico e a Leningrado, mia città natale».
Con queste parole, contenute in un'intervista pubblicata sulla «Pravda» nel 1942, lo stesso Šostakovič delineò i motivi ispiratori della sua Settima Sinfonia che, iniziata il 19 luglio 1941, fu completata il 27 dicembre di quello stesso anno in un periodo particolarmente difficile per la città di Leningrado.
Il 22 giugno 1941, infatti, le prime unità dell'armata rossa avevano varcato la frontiera sovietica e l'8 agosto i primi aerei tedeschi sorvolarono la città di Leningrado dando inizio ai bombardamenti e all'assedio che sarebbe durato fino al mese di febbraio del 1944: è in questa difficile circostanza che Šostakovič, leningradese di nascita, compose questa sinfonia con una rapidità tanto eccezionale da sorprendere lui stesso.
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