"Sei cose curiose da vedere e fare in Sicilia" secondo la blogger Gillian McGuire
La blogger è una grande viaggiatrice e amante dell'Italia e ha stilato un elenco con le sei cose più insolite da fare e vedere in Sicilia tra archeologia, storia e street food
La blogger girovaga e amante del Bel Paese Gillian McGuire, da diversi anni di base a Roma, dedica un articolo della rivista "The culture trip" alla nostra isola, stilando un elenco con le "Sei cose inusuali da vedere e da fare in Sicilia".
Una mini-guida a portata di turista, che si vuole discostare dal "solito" tour isolano, preferendo alle chiese e alle città barocche, oltre alle meravigliose spiagge, a cominciare dall'Ipogeo di Crispia Salvia, un importante monumento funebre risalente al Secondo secolo d.C. situato nell'antica necropoli di Lilibeo, oggi Marsala.
La McGuire cita anche le rinomate Catacombe dei Cappuccini di Palermo, con la sua collezione di centinaia di mummie conservate nello spazio sottostante alla Chiesa di Santa Maria della Pace, e i Mulini delle Saline di Mozia, sul litorale che collega Trapani con Marsala.
E ancora tra i gioielli "inusuali" della Sicilia troviamo l'antichissima Miniera di Salgemma della piccola cittadina di Realmonte, con l'incresibile Cattedrale di Sale, scolpita direttamente nella roccia salina, e la Circumetnea, una ferrovia a scartamento ridotto che collega Catania con Riposto, compiendo il periplo dell'Etna e passando per diversi centri pedemontani etnei.
Ultima, ma non per importanza, una delle più succulente prelibatezze di casa nostra: il pane ca' meusa, re dello street food palermitano, una semplice pagnotta morbida ripiena di milza e polmone di vitello, generalmente condita con succo di limone ma, per i più golosi, "maritata" con caciocavallo o ricotta.
Una mini-guida a portata di turista, che si vuole discostare dal "solito" tour isolano, preferendo alle chiese e alle città barocche, oltre alle meravigliose spiagge, a cominciare dall'Ipogeo di Crispia Salvia, un importante monumento funebre risalente al Secondo secolo d.C. situato nell'antica necropoli di Lilibeo, oggi Marsala.
La McGuire cita anche le rinomate Catacombe dei Cappuccini di Palermo, con la sua collezione di centinaia di mummie conservate nello spazio sottostante alla Chiesa di Santa Maria della Pace, e i Mulini delle Saline di Mozia, sul litorale che collega Trapani con Marsala.
E ancora tra i gioielli "inusuali" della Sicilia troviamo l'antichissima Miniera di Salgemma della piccola cittadina di Realmonte, con l'incresibile Cattedrale di Sale, scolpita direttamente nella roccia salina, e la Circumetnea, una ferrovia a scartamento ridotto che collega Catania con Riposto, compiendo il periplo dell'Etna e passando per diversi centri pedemontani etnei.
Ultima, ma non per importanza, una delle più succulente prelibatezze di casa nostra: il pane ca' meusa, re dello street food palermitano, una semplice pagnotta morbida ripiena di milza e polmone di vitello, generalmente condita con succo di limone ma, per i più golosi, "maritata" con caciocavallo o ricotta.
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