STORIE
A Ballarò è la "mamma" di tutti: Grazia e una vita di seconde occasioni con Sbaratto
Una vita difficile a cui non si è mai data per vinta. Arrivata a Palermo 30 anni fa, da sola con 3 figli, Grazia oggi si impegna per la rivalutazione del mercato dell'Albergheria

Grazia, presidente dell'associazione "Sbaratto" a Palermo
Quello che senza alcuna ombra di dubbio sorprende di Grazia, è la sua straordinaria umanità.
Ha tre figli ma non si contano quelli che ha adottato, ama i suoi cani che sono sempre tanti perché spesso li prende in affido temporaneo. Regala la sua merce - specie i libri - ai ragazzi che si avvicinano a lei, perché - dice «servono più a loro che devono studiare che a me».
C'è spazio e tempo per tutti nella sua vita. Grazia è originaria di Milazzo ma da quasi trent'anni vive a Palermo, non ha avuto una vita facile ma non si è mai data per vinta, si è sempre sbracciata e ha lavorato, anche quando è stata molto dura per lei, quando in una nuova città era sola con tre figli.
«Trent'anni fa venni a Palermo per conoscere la città - racconta - e da allora non me sono più andata. Sono passata qui a Ballarò e il mercato dell'usato era appena nato, mi hanno subito accolto e fatto sentire a casa. Mi hanno insegnato come si reperisce la merce e mi hanno dato un posto dove venderla».
Lei è la presidente di Sbaratto, un'associazione tramite la quale si sta provando a formalizzare e regolamentare il mercato, il lungo percorso che sta traghettando in mercato da abusivo a istituzionale è iniziato due anni fa, a luglio scorso è nata l'associazione dove attualmente sono tesserati duecento mercatari.
La sperimentazione finisce a dicembre e a quel punto dovrebbe essere tutto pronto ma purtroppo non è così.
«Il Comune non ha adempiuto a tutto ciò che aveva garantito - racconta Marzia Inga, una volontaria che si sta spendendo per il mercato - la Rap e i vigili urbani che avrebbero dovuto dare un segnale significativo di cambiamento, non si vedono da tempo, una grave carenza per chi sta provando a cambiare lo status quo».
Accanto a Grazia e al nuovo mercato ci sono un gruppo di giovani volontari arrivati tramite altri percorsi di attivismo politico e approdati a Ballarò per provare a dare una mano.
«In questo mercato - continua Marzia - c'è un'umanità straordinaria, tantissima gente con tantissimi percorsi differenti tantissime nazionalità. Questo è il mercato delle seconde occasioni per le cose ma anche per le persone. Non è facile dialogare con tutti, ognuno ha la sua idea, la sua testa, noi spesso siamo al mercato ad osservare come si muove, per capire sociologicamente come funziona. Ed è molto interessante».
Grazia ha 63 anni ed è il perno su cui ruota Sbaratto, la mamma di più di 500 persone che giornalmente campano con ciò che riescono a vendere tra le vie dell'Albergheria, è una persona riflessiva, non perde mai la pazienza e ha sempre un consiglio per tutti.
Negli anni, quasi trenta passati al mercato ha instaurato tante amicizie, molte persone le portano merce da vendere, altri vanno a trovarla per comprare oggetti o libri, la troverete sempre a piazza Colajanni con i suoi libri e i suoi amici. Il mercato dell'usato è visto da molti palermitani con diffidenza.
«Molte persone hanno cambiato idea negli anni - racconta Marzia - spesso per un rendiconto personale, perché in tanti hanno un b&b da queste parti, oppure per farsi una passeggiata, ma questo è un quartiere popolare e va rispettato in quanto tale».
Al mercato delle seconde opportunità si trovano tanti oggetti che si riusano e si riciclano altrimenti sarebbero soltanto rifiuti che andrebbero a ingolfare la già satura discarica di Bellolampo, una modalità che andrebbe apprezzata e valorizzata, dal comune ma anche dai cittadini.
«Questo mercato - conclude Marzia - rispetto ad Hemmaus o al mercato delle pulci ha difficoltà ad affermarsi. Sarebbe bello essere sostenuti in questo momento particolarmente delicato da tutta la città».
Ha tre figli ma non si contano quelli che ha adottato, ama i suoi cani che sono sempre tanti perché spesso li prende in affido temporaneo. Regala la sua merce - specie i libri - ai ragazzi che si avvicinano a lei, perché - dice «servono più a loro che devono studiare che a me».
C'è spazio e tempo per tutti nella sua vita. Grazia è originaria di Milazzo ma da quasi trent'anni vive a Palermo, non ha avuto una vita facile ma non si è mai data per vinta, si è sempre sbracciata e ha lavorato, anche quando è stata molto dura per lei, quando in una nuova città era sola con tre figli.
«Trent'anni fa venni a Palermo per conoscere la città - racconta - e da allora non me sono più andata. Sono passata qui a Ballarò e il mercato dell'usato era appena nato, mi hanno subito accolto e fatto sentire a casa. Mi hanno insegnato come si reperisce la merce e mi hanno dato un posto dove venderla».
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E così adesso è un pezzo di storia di quel mercato che a fatica cerca di levarsi di dosso lo stigma di essere un mercato dove si vende merce rubata.Lei è la presidente di Sbaratto, un'associazione tramite la quale si sta provando a formalizzare e regolamentare il mercato, il lungo percorso che sta traghettando in mercato da abusivo a istituzionale è iniziato due anni fa, a luglio scorso è nata l'associazione dove attualmente sono tesserati duecento mercatari.
La sperimentazione finisce a dicembre e a quel punto dovrebbe essere tutto pronto ma purtroppo non è così.
«Il Comune non ha adempiuto a tutto ciò che aveva garantito - racconta Marzia Inga, una volontaria che si sta spendendo per il mercato - la Rap e i vigili urbani che avrebbero dovuto dare un segnale significativo di cambiamento, non si vedono da tempo, una grave carenza per chi sta provando a cambiare lo status quo».
Accanto a Grazia e al nuovo mercato ci sono un gruppo di giovani volontari arrivati tramite altri percorsi di attivismo politico e approdati a Ballarò per provare a dare una mano.
«In questo mercato - continua Marzia - c'è un'umanità straordinaria, tantissima gente con tantissimi percorsi differenti tantissime nazionalità. Questo è il mercato delle seconde occasioni per le cose ma anche per le persone. Non è facile dialogare con tutti, ognuno ha la sua idea, la sua testa, noi spesso siamo al mercato ad osservare come si muove, per capire sociologicamente come funziona. Ed è molto interessante».
Grazia ha 63 anni ed è il perno su cui ruota Sbaratto, la mamma di più di 500 persone che giornalmente campano con ciò che riescono a vendere tra le vie dell'Albergheria, è una persona riflessiva, non perde mai la pazienza e ha sempre un consiglio per tutti.
Negli anni, quasi trenta passati al mercato ha instaurato tante amicizie, molte persone le portano merce da vendere, altri vanno a trovarla per comprare oggetti o libri, la troverete sempre a piazza Colajanni con i suoi libri e i suoi amici. Il mercato dell'usato è visto da molti palermitani con diffidenza.
«Molte persone hanno cambiato idea negli anni - racconta Marzia - spesso per un rendiconto personale, perché in tanti hanno un b&b da queste parti, oppure per farsi una passeggiata, ma questo è un quartiere popolare e va rispettato in quanto tale».
Al mercato delle seconde opportunità si trovano tanti oggetti che si riusano e si riciclano altrimenti sarebbero soltanto rifiuti che andrebbero a ingolfare la già satura discarica di Bellolampo, una modalità che andrebbe apprezzata e valorizzata, dal comune ma anche dai cittadini.
«Questo mercato - conclude Marzia - rispetto ad Hemmaus o al mercato delle pulci ha difficoltà ad affermarsi. Sarebbe bello essere sostenuti in questo momento particolarmente delicato da tutta la città».
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