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A Ballarò è la "mamma" di tutti: Grazia e una vita di seconde occasioni con Sbaratto

Una vita difficile a cui non si è mai data per vinta. Arrivata a Palermo 30 anni fa, da sola con 3 figli, Grazia oggi si impegna per la rivalutazione del mercato dell'Albergheria

  • 15 novembre 2021

Grazia, presidente dell'associazione "Sbaratto" a Palermo

Quello che senza alcuna ombra di dubbio sorprende di Grazia, è la sua straordinaria umanità.

Ha tre figli ma non si contano quelli che ha adottato, ama i suoi cani che sono sempre tanti perché spesso li prende in affido temporaneo. Regala la sua merce - specie i libri - ai ragazzi che si avvicinano a lei, perché - dice «servono più a loro che devono studiare che a me».

C'è spazio e tempo per tutti nella sua vita. Grazia è originaria di Milazzo ma da quasi trent'anni vive a Palermo, non ha avuto una vita facile ma non si è mai data per vinta, si è sempre sbracciata e ha lavorato, anche quando è stata molto dura per lei, quando in una nuova città era sola con tre figli.

«Trent'anni fa venni a Palermo per conoscere la città - racconta - e da allora non me sono più andata. Sono passata qui a Ballarò e il mercato dell'usato era appena nato, mi hanno subito accolto e fatto sentire a casa. Mi hanno insegnato come si reperisce la merce e mi hanno dato un posto dove venderla».
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E così adesso è un pezzo di storia di quel mercato che a fatica cerca di levarsi di dosso lo stigma di essere un mercato dove si vende merce rubata.

Lei è la presidente di Sbaratto, un'associazione tramite la quale si sta provando a formalizzare e regolamentare il mercato, il lungo percorso che sta traghettando in mercato da abusivo a istituzionale è iniziato due anni fa, a luglio scorso è nata l'associazione dove attualmente sono tesserati duecento mercatari.

La sperimentazione finisce a dicembre e a quel punto dovrebbe essere tutto pronto ma purtroppo non è così.

«Il Comune non ha adempiuto a tutto ciò che aveva garantito - racconta Marzia Inga, una volontaria che si sta spendendo per il mercato - la Rap e i vigili urbani che avrebbero dovuto dare un segnale significativo di cambiamento, non si vedono da tempo, una grave carenza per chi sta provando a cambiare lo status quo».

Accanto a Grazia e al nuovo mercato ci sono un gruppo di giovani volontari arrivati tramite altri percorsi di attivismo politico e approdati a Ballarò per provare a dare una mano.

«In questo mercato - continua Marzia - c'è un'umanità straordinaria, tantissima gente con tantissimi percorsi differenti tantissime nazionalità. Questo è il mercato delle seconde occasioni per le cose ma anche per le persone. Non è facile dialogare con tutti, ognuno ha la sua idea, la sua testa, noi spesso siamo al mercato ad osservare come si muove, per capire sociologicamente come funziona. Ed è molto interessante».

Grazia ha 63 anni ed è il perno su cui ruota Sbaratto, la mamma di più di 500 persone che giornalmente campano con ciò che riescono a vendere tra le vie dell'Albergheria, è una persona riflessiva, non perde mai la pazienza e ha sempre un consiglio per tutti.

Negli anni, quasi trenta passati al mercato ha instaurato tante amicizie, molte persone le portano merce da vendere, altri vanno a trovarla per comprare oggetti o libri, la troverete sempre a piazza Colajanni con i suoi libri e i suoi amici. Il mercato dell'usato è visto da molti palermitani con diffidenza.

«Molte persone hanno cambiato idea negli anni - racconta Marzia - spesso per un rendiconto personale, perché in tanti hanno un b&b da queste parti, oppure per farsi una passeggiata, ma questo è un quartiere popolare e va rispettato in quanto tale».

Al mercato delle seconde opportunità si trovano tanti oggetti che si riusano e si riciclano altrimenti sarebbero soltanto rifiuti che andrebbero a ingolfare la già satura discarica di Bellolampo, una modalità che andrebbe apprezzata e valorizzata, dal comune ma anche dai cittadini.

«Questo mercato - conclude Marzia - rispetto ad Hemmaus o al mercato delle pulci ha difficoltà ad affermarsi. Sarebbe bello essere sostenuti in questo momento particolarmente delicato da tutta la città».
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