A Palermo le studiano tutte: così i "furbetti" della strada violano Ztl e aree pedonali
Trucchetti per evitare le telecamere, auto che invadono le isole pedonali: violazioni sotto gli occhi di tutti da via Roma a via Maqueda, da piazza San Domenico a piazza Bologni
Auto in piazza San Domenico a Palermo (foto della Consulta delle biciclette)
Nel frattempo, Palermo si piazza al 66esimo posto su 107 province per qualità dell’aria (cosi come citano le analisi svolte da il Sole 24 Ore), mentre i report di Legambiente riportano “gravi soglie di inquinamento con elevata concentrazione media di PM10 (particelle solide e liquide sospese nell’aria) e di NO2 (biossido di azoto). Un quadro che richiama all’attenzione la Consulta della bicicletta Palermo, a cui si somma un problema cronico per la città: la violazione sistematica delle aree pedonali, oltre che della Ztl, da parte dei veicoli a motore.
«C’è chi percorre via Manzoni in controsenso per entrare in via Lincoln evitando il varco – spiega Dario Stellino, portavoce della Consulta – poi, c’è il caso del parcheggio di piazza Giulio Cesare: molti automobilisti entrano dal lato della stazione, escono da via Trieste, proseguono contromano su via Pavia e poi su via Torino, sbucando infine su via Roma. Tutto questo non è solo un problema di sicurezza, ma anche un danno ambientale».
A questo si aggiungono le zone pedonali del capoluogo percorse quotidianamente da auto, taxi, furgoni, carrozze e perfino scooter elettrici privi di omologazione. Un fenomeno che compromette la sicurezza di pedoni, ciclisti e persone con disabilità e che contribuisce all’aggravarsi della qualità dell’aria.
«Qui le aree pedonali esistono solo sulla carta – afferma Stellino –. Nella maggior parte delle città italiane queste zone sono protette da telecamere che sanzionano automaticamente i veicoli non autorizzati. A Palermo no: auto, furgoni, taxi e scooter attraversano spazi che dovrebbero essere riservati a pedoni e famiglie. È necessario restituire le aree pedonali ai cittadini».
Già da mesi il Comune di Palermo ha provveduto all’installazione di dissuasori (a scomparsa e antiterrorismo) a supporto della sicurezza e rispetto della fruizione del centro storico: «Stiamo provvedendo progressivamente a collocare appositi e più numerosi dissuasori per impedire l’aggressione da parte delle auto – sottolinea Maurizio Carta, assessore alla Rigenerazione urbana – nei prossimi giorni saranno collocati a piazza Caracciolo e gradualmente ovunque servano».
Uno degli esempi emblematici, osserva Stellino, è piazza Bologni: «Basta guardare le foto di dieci anni fa: c’erano aiuole, panchine e verde. Oggi è tutto scomparso. E con l’eliminazione dell’arredo urbano è venuta meno anche la qualità dello spazio pubblico».
Tra le priorità indicate dalle associazioni e cittadini, la pedonalizzazione delle strade limitrofe alle scuole occupa un posto centrale. Una delle proposte della Consulta, soprattutto nel centro storico, è «la richiesta di istituire vere e proprie strade scolastiche pedonali».
Un altro nodo che affligge il centro riguarda il carico e scarico delle merci. In via Maqueda, secondo Stellino, non esisterebbero fasce orarie precise previste per la gestione logistica: «Servono regole chiare, controlli continui e dissuasori fissi. Non è possibile vedere furgoni e perfino camion attraversare una strada pedonale a qualsiasi ora: ci vogliono una regolamentazione degli accessi attraverso l'indicazione di un'unica fascia oraria, l'individuazione di appositi spazi per la fermata dei mezzi e una limitazione della circolazione ai soli veicoli elettrici o a trazione muscolare».
La Consulta formula poi due ulteriori richieste per proteggere le aree pedonali: «Chiediamo con urgenza che venga attivato un impianto di videosorveglianza per sanzionare chi accede senza autorizzazione e che gli ingressi vengano limitati solo a chi dimostra di averne assoluta necessità, vietando in modo assoluto l'accesso ai veicoli turistici e ai taxi, al netto del trasporto disabili».
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