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A Palermo le studiano tutte: così i "furbetti" della strada violano Ztl e aree pedonali

Trucchetti per evitare le telecamere, auto che invadono le isole pedonali: violazioni sotto gli occhi di tutti da via Roma a via Maqueda, da piazza San Domenico a piazza Bologni

Anna Follari
Giornalista
  • 4 dicembre 2025

Auto in piazza San Domenico a Palermo (foto della Consulta delle biciclette)

La scritta "varco attivo" non spaventa i "furbetti" della Ztl a Palermo. Quella che dovrebbe essere una zona a traffico limitato, nata per diminuire l’inquinamento atmosferico nel centro storico e migliorare la viabilità, in realtà è un ostacolo che alcuni automobilisti hanno imparato a oltrepassare.

Nel frattempo, Palermo si piazza al 66esimo posto su 107 province per qualità dell’aria (cosi come citano le analisi svolte da il Sole 24 Ore), mentre i report di Legambiente riportano “gravi soglie di inquinamento con elevata concentrazione media di PM10 (particelle solide e liquide sospese nell’aria) e di NO2 (biossido di azoto). Un quadro che richiama all’attenzione la Consulta della bicicletta Palermo, a cui si somma un problema cronico per la città: la violazione sistematica delle aree pedonali, oltre che della Ztl, da parte dei veicoli a motore.

«C’è chi percorre via Manzoni in controsenso per entrare in via Lincoln evitando il varco – spiega Dario Stellino, portavoce della Consulta – poi, c’è il caso del parcheggio di piazza Giulio Cesare: molti automobilisti entrano dal lato della stazione, escono da via Trieste, proseguono contromano su via Pavia e poi su via Torino, sbucando infine su via Roma. Tutto questo non è solo un problema di sicurezza, ma anche un danno ambientale».

A questo si aggiungono le zone pedonali del capoluogo percorse quotidianamente da auto, taxi, furgoni, carrozze e perfino scooter elettrici privi di omologazione. Un fenomeno che compromette la sicurezza di pedoni, ciclisti e persone con disabilità e che contribuisce all’aggravarsi della qualità dell’aria.

«Qui le aree pedonali esistono solo sulla carta – afferma Stellino –. Nella maggior parte delle città italiane queste zone sono protette da telecamere che sanzionano automaticamente i veicoli non autorizzati. A Palermo no: auto, furgoni, taxi e scooter attraversano spazi che dovrebbero essere riservati a pedoni e famiglie. È necessario restituire le aree pedonali ai cittadini».

Già da mesi il Comune di Palermo ha provveduto all’installazione di dissuasori (a scomparsa e antiterrorismo) a supporto della sicurezza e rispetto della fruizione del centro storico: «Stiamo provvedendo progressivamente a collocare appositi e più numerosi dissuasori per impedire l’aggressione da parte delle auto – sottolinea Maurizio Carta, assessore alla Rigenerazione urbana – nei prossimi giorni saranno collocati a piazza Caracciolo e gradualmente ovunque servano».

Uno degli esempi emblematici, osserva Stellino, è piazza Bologni: «Basta guardare le foto di dieci anni fa: c’erano aiuole, panchine e verde. Oggi è tutto scomparso. E con l’eliminazione dell’arredo urbano è venuta meno anche la qualità dello spazio pubblico».

Tra le priorità indicate dalle associazioni e cittadini, la pedonalizzazione delle strade limitrofe alle scuole occupa un posto centrale. Una delle proposte della Consulta, soprattutto nel centro storico, è «la richiesta di istituire vere e proprie strade scolastiche pedonali».

Un altro nodo che affligge il centro riguarda il carico e scarico delle merci. In via Maqueda, secondo Stellino, non esisterebbero fasce orarie precise previste per la gestione logistica: «Servono regole chiare, controlli continui e dissuasori fissi. Non è possibile vedere furgoni e perfino camion attraversare una strada pedonale a qualsiasi ora: ci vogliono una regolamentazione degli accessi attraverso l'indicazione di un'unica fascia oraria, l'individuazione di appositi spazi per la fermata dei mezzi e una limitazione della circolazione ai soli veicoli elettrici o a trazione muscolare».

La Consulta formula poi due ulteriori richieste per proteggere le aree pedonali: «Chiediamo con urgenza che venga attivato un impianto di videosorveglianza per sanzionare chi accede senza autorizzazione e che gli ingressi vengano limitati solo a chi dimostra di averne assoluta necessità, vietando in modo assoluto l'accesso ai veicoli turistici e ai taxi, al netto del trasporto disabili».
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