A Palermo screening gratuiti per le donne anche in tre cliniche private: quali sono
Per la prima volta, l'Asp assicura l'intero iter degli esami per la prevenzione del tumore al collo dell'utero anche nelle case di cura private accreditate
Screening di prevenzione
Per la prima volta, le case di cura private accreditate con setting ostetrico-ginecologico entrano ufficialmente nella rete dello screening del tumore della cervice uterina (o collo dell'utero) dell’Asp di Palermo. Grazie a una sinergia operativa definita con le direzioni delle strutture coinvolte, le Casa di Cura Candela, Triolo Zancla e Villa Serena partecipano attivamente al percorso di prevenzione dedicato alle donne tra i 25 e i 64 anni.
L’iniziativa rappresenta un importante ampliamento dell’offerta territoriale: le pazienti potranno quindi aderire allo screening direttamente nel luogo in cui sono gi, seguite e fidelizzate. L’Asp assicura gratuitamente l’intero iter – dalla fornitura del materiale al ritiro dei campioni, dalla loro analisi presso la propria Unità operativa di Anatomia Patologica fino agli eventuali approfondimenti e cure – garantendo gli stessi standard erogati nelle strutture aziendali.
«L’ingresso delle Case di cura accreditate nella rete dello screening rappresenta un passaggio strategico e innovativo – sottolinea il direttore sanitario dell’Asp di Palermo, Antonino Levita – grazie alla collaborazione con il privato accreditato offriamo alle donne un ventaglio più ampio di punti di accesso e rendiamo la prevenzione ancora più vicina e fruibile. Solo aumentando l’adesione allo screening possiamo intercettare precocemente le lesioni e ridurre l’incidenza del tumore della cervice uterina».
Il progetto HPV dell’Asp di Palermo si apre, così, ad una rete più ampia, integrata e capillare, rafforzando la capacità del sistema sanitario di raggiungere e proteggere un numero sempre maggiore di donne.
«È un passo ulteriore – ha concluso Levita - per rafforzare la cultura della prevenzione e contrastare un tumore che oggi, grazie a diagnosi tempestive e percorsi organizzati, può essere intercettato e trattato con grande efficacia».
«La partecipazione delle strutture di diritto privato del sistema sanitario regionale alla rete di screening dell’Asp di Palermo è espressione di una collaborazione concreta, fondata su una responsabilità condivisa nella tutela della salute delle donne – ha dichiarato Barbara Cittadini, vicepresidente nazionale di Aiop e presidente di Aiop Sicilia – le nostre realtà operano in sinergia con il Servizio sanitario regionale, mettendo a disposizione competenze professionali, prossimità ai cittadini e capacità organizzativa. Un modello che rafforza l’integrazione del sistema sanitario regionale e ne valorizza la capacità complessiva di risposta ai bisogni di prevenzione».
L’iniziativa rappresenta un importante ampliamento dell’offerta territoriale: le pazienti potranno quindi aderire allo screening direttamente nel luogo in cui sono gi, seguite e fidelizzate. L’Asp assicura gratuitamente l’intero iter – dalla fornitura del materiale al ritiro dei campioni, dalla loro analisi presso la propria Unità operativa di Anatomia Patologica fino agli eventuali approfondimenti e cure – garantendo gli stessi standard erogati nelle strutture aziendali.
«L’ingresso delle Case di cura accreditate nella rete dello screening rappresenta un passaggio strategico e innovativo – sottolinea il direttore sanitario dell’Asp di Palermo, Antonino Levita – grazie alla collaborazione con il privato accreditato offriamo alle donne un ventaglio più ampio di punti di accesso e rendiamo la prevenzione ancora più vicina e fruibile. Solo aumentando l’adesione allo screening possiamo intercettare precocemente le lesioni e ridurre l’incidenza del tumore della cervice uterina».
Il progetto HPV dell’Asp di Palermo si apre, così, ad una rete più ampia, integrata e capillare, rafforzando la capacità del sistema sanitario di raggiungere e proteggere un numero sempre maggiore di donne.
«È un passo ulteriore – ha concluso Levita - per rafforzare la cultura della prevenzione e contrastare un tumore che oggi, grazie a diagnosi tempestive e percorsi organizzati, può essere intercettato e trattato con grande efficacia».
«La partecipazione delle strutture di diritto privato del sistema sanitario regionale alla rete di screening dell’Asp di Palermo è espressione di una collaborazione concreta, fondata su una responsabilità condivisa nella tutela della salute delle donne – ha dichiarato Barbara Cittadini, vicepresidente nazionale di Aiop e presidente di Aiop Sicilia – le nostre realtà operano in sinergia con il Servizio sanitario regionale, mettendo a disposizione competenze professionali, prossimità ai cittadini e capacità organizzativa. Un modello che rafforza l’integrazione del sistema sanitario regionale e ne valorizza la capacità complessiva di risposta ai bisogni di prevenzione».
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