ARTE E ARCHITETTURA
Abbandonata per anni, ora vive di arte: la nuova era dell'ex chiesa (nascosta) in Sicilia
L’associazione "Percorsi e Morsi" si occupa di valorizzarla con mostre, eventi e laboratori e con degustazioni di vini e formaggi del territorio: ecco la sua storia
Chiesa del Cretto di Burri
L’associazione si occuperà di valorizzare questi luoghi con mostre, eventi e laboratori, ma anche con degustazioni di vini e formaggi del territorio. In occasione dell’anno 2026, con Gibellina "Capitale italiana dell'Arte contemporanea", dunque, è stato proposto un progetto di gestione caratterizzato da un approccio olistico e sostenibile, finalizzato a trasformare l’ex chiesa di Santa Caterina in un polo culturale dinamico e inclusivo.
La strategia si basa su tre pilastri fondamentali: conservazione del patrimonio, innovazione culturale e coinvolgimento della comunità. La conservazione sarà garantita attraverso interventi rispettosi dell’integrità storica e architettonica del sito, utilizzando materiali eco-compatibili e tecniche di restauro certificate.
L’innovazione culturale si concretizzerà attraverso un’offerta diversificata di attività per rispondere alle esigenze di un pubblico eterogeneo, promuovendo l’arte contemporanea in dialogo con la memoria storica di Gibellina, e il coinvolgimento della comunità è previsto mediante laboratori partecipativi, tavoli di co-progettazione con associazioni locali e opportunità formative per i giovani, favorendo l’occupazione e il senso di appartenenza.
Il progetto vuole contribuire a posizionare il sito come un punto di riferimento internazionale per il turismo culturale e artistico. Presidente dell’associazione, che esiste da un anno, è l’architetto Michele Benfari, già soprintendente dei Beni Culturali ad Agrigento e prima direttore delle Museo "Bernabò Brea" delle Eolie, a Lipari. Vice presidente ne è invece Rosalia Urso.
L’associazione ha partecipato al bando del Comune di Gibellina per la valorizzazione e la riapertura del Museo del Cretto, che nel 2019 era stato inaugurato nella navata della chiesa che poi, per mancanza di personale, è stata chiusa. Il progetto di valorizzazione prevede l’allestimento di un info point e la rimessa in valore del Museo del Cretto e della mostra con dei pannelli esplicativi che raccontano come nasce il Cretto di Burri.
E ancora la sistemazione degli edifici annessi che diventeranno sale espositive dove verranno organizzate mostre con la presenza di diversi artisti: l’apertura ufficiale è programmata con l’artista Rosario Bruno, e di volta in volta interverrà chi vuole esporre in occasione del 2026 con Gibellina Capitale.
«Con il presidente Rosario Di Maria e partner privati, ci aiuteranno a far conoscere i prodotti del territorio – dice Rosalia Urso - e siamo in collaborazione con il Comune, la Fondazione Orestiadi e la Fondazione di Palazzo Albizzini Collezione Burri - Città di Castello per essere sempre più punto di riferimento per i turisti e dare informazioni aggiuntive ai visitatori che forse ne sono stati finora privi; organizzeremo laboratori ma anche attività sportive e trekking.
Il territorio si presta a molte cose e anche all’uso delle biciclette, per questo pensiamo a un checkpoint sulla Sicily Divide. Il nostro affidamento è per sei anni, rinnovabile per altri sei». Il gruppo direttivo è composto da quattro persone, poi ci sono gli associati e degli artisti tra i soci onorari.
«Abbiamo avuto un bel coraggio a imbatterci in questa avventura – aggiunge Rosalia Urso – dal momento che il Comune ci ha affidato un bene che era in stato di abbandono, e senza alcun contributo. Abbiamo fatto tutto da soli, ci autofinanziamo per le piccole ristrutturazioni necessarie all’immobile, che dista appena 50 metri dal Cretto di Burri».
Nell’ultimo decennio le tematiche della rigenerazione dei territori hanno fatto passi in avanti affermandosi come occasione per promuovere politiche di partecipazione sociale, incentivando l’occupazione e l’imprenditoria locale. Nella città di Gibellina, che rappresenta fisicamente la profonda frattura che il terremoto del 1968 ha causato non solo nel territorio geografico ma soprattutto nella comunità della Valle del Belìce, è grande la volontà di fare del passato e delle memorie un elemento di promozione di turismo culturale.
La valorizzazione dell’ex Chiesa di Santa Caterina si inserisce perfettamente in questa visione, contribuendo a rafforzare il prestigio culturale della città. L’ex chiesa sorge nella parte bassa e periferica rispetto al nucleo abitativo della Vecchia Gibellina, sull’omonimo colle, fungendo da porta d’ingresso rispetto ai limitrofi centri di Salaparuta e Poggioreale. La Chiesa a navata unica, era coperta da una volta a botte con tetto a capanna.
Dopo il sisma del 15 gennaio 1968, l’ex chiesa e i vani annessi, si presentavano allo stato di rudere, con danni rilevanti alle strutture murarie e senza coperture. Riqualificata negli anni scorsi su progetto redatto dall’architetto marsalese Giovanni Nuzzo, dalla caratteristica struttura di copertura di forma arcuata, avrebbe dovuto fungere da "Museo del Grande Cretto".
Un progetto museale dalle diverse sezioni narrative: "Gibellina prima del terremoto del 1968", "Dalla tragedia alla rinascita" e poi l’ampia sezione dedicata alla "Nascita del Grande Cretto e i suoi progetti". L’associazione adesso intende trasformare l’ex Chiesa di Santa Caterina in un vivace centro di produzione culturale, organizzando un calendario annuale di eventi che spazino da mostre d’arte contemporanea a performance teatrali, concerti di musica sperimentale e laboratori creativi aperti a tutte le fasce d’età.
Le residenze artistiche, ospitate al primo piano, dotati di servizi igienico-sanitari a norma, saranno strutturate in cicli trimestrali, accogliendo artisti italiani e internazionali per periodi di 4-8 settimane.
Sul piano editoriale l’associazione pubblicherà cataloghi bilingue (italiano-inglese) delle mostre e delle residenze, oltre a una collana di guide culturali dedicate alla Valle del Belìce, distribuite sia in formato cartaceo che digitale. Saranno promosse esperienze enogastronomiche attraverso eventi come "Sapori del Belìce", una rassegna mensile di degustazioni di prodotti locali (olio extravergine d’oliva, vini DOC, formaggi e conserve) in collaborazione con aziende agricole certificate.
La promozione di siti archeologici e naturalistici sarà supportata da visite guidate condotte da esperti, con percorsi tematici che integrano storia, arte e natura, contribuendo a un turismo lento e consapevole. L’associazione si impegna anche a restaurare e rilanciare la mostra fotografica dedicata al Cretto di Burri, attualmente in condizioni di degrado, e garantirà la cura costante degli spazi interni ed esterni. L’inaugurazione delle attività è prevista per il 15 novembre.
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