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Alloggi popolari, Ferrandelli finisce sotto protezione: "A Palermo vince la legalità"

Scatta la misura preventiva della vigilanza per l'assessore comunale all'Emergenza abitativa, dopo le minacce e gli atti intimidatori subiti durante il suo lavoro. L'intervista

Anna Sampino
Giornalista
  • 11 novembre 2025

Fabrizio Ferrandelli (Foto da Facebook)

L'assessore comunale alle Politiche abitative Fabrizio Ferrandelli finisce sotto protezione. Una decisione presa la settimana scorsa dal Comitato per l'ordine e la sicurezza della prefettura. Non si tratta di una vera e propria scorta ma di vigilanza, uno strumento di protezione più "dinamico": un'auto delle forze dell'ordine che lo segue nei suoi spostamenti in quelli che sono stati considerati luoghi più sensibili, come l'abitazione e l'assessorato.

Una misura ritenuta necessaria dal prefetto in seguito alle minacce e agli atti intimidatori per il lavoro svolto nel campo delle assegnazioni di alloggi popolari a famiglie inserite nella graduatoria per l'emergenza abitativa. Tra i più eclatanti, il raid vandalico e l'incendio in un appartamento liberato dagli abusivi (e riassegnato regolarmente) in via Bronte e l'esplosione di una bomba carta sotto casa. «Ma le minacce ormai sono all'ordine del giorno», racconta Fabrizio Ferrandelli a Balarm.

È evidente che a dare "fastidio" è soprattutto la sua attività istituzionale volta all'assegnazione di alloggi popolari a chi è regolarmente nella lista dell'emergenza abitativa, a cui vanno destinati - in via emergenziale appunto - appartamenti confiscati alla mafia o di edilizia residenziale pubblica rilasciati (o per morte dei vecchi assegnatari o liberati da occupanti abusivi).

«È chiaro che il campo delle politiche abitative è molto caldo. Il mio operato evidentemente dà fastidio perché, dopo anni di assenza e mancati controlli, adesso stiamo provando a ristabilire la legalità nelle procedure di assegnazione. Nei giorni scorsi abbiamo consegnato sei immobili ad altrettante famiglie aventi diritto. Chi era abituato a fare e disfare o a impossessarsi di ciò che non gli spetta di diritto e in modo illegale adesso non ha alibi».

Momenti di tensione e minacce purtroppo «sono continue e quotidiane», dice l'assessore, che comunque assicura che andrà avanti nel suo operato. «Continuerò il mio lavoro. La misura della vigilanza, che il prefetto ha ritenuto necessaria, mi fa certamente stare più al sicuro. Ma le minacce non mi fermano né mi intimidiscono. Io vado avanti perchè a Palermo deve vincere la legalità. Non c'è spazio per chi vive nell'abusivismo e va avanti solo seguendo la legge della sopraffazione e della violenza».

Un messaggio premiante che ha iniziato a dare anche i suoi frutti, racconta Ferrandelli: «Si sono registrati episodi di cittadini che, dopo la morte dei genitori assegnatari, hanno riconsegnato al Comune le chiavi degli alloggi popolari così da rimetterli a disposizione di chi ne ha diritto. Sono bei messaggi che vanno raccontati e che ci ridanno speranza. Perché a Palermo non può vincere l'illegalità. Anzi, sono sempre più convinto, e me ne danno prova i palermitani, che Palermo è fatta soprattutto da cittadini onesti che chiedono e vogliono più legalità, a partire dalle istituzioni che li rappresentano».
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