SCUOLA E UNIVERSITÀ
Aperti i cantieri del "nuovo" campus: come cambia la cittadella universitaria di Palermo
Impianti sportivi e una nuova palestra, piste ciclabili, classi "aumentate" ma anche i restauri all'Orto Botanico e all'ex Convento della Martorana: tutti i lavori in vista
L'università di Palermo
Diversi i piani che sposano le linee del nuovo piano strategico dell’Ateneo, che si è preposto come obiettivo non solo il mantenimento del patrimonio edilizio esistente ma anche l’innalzamento della qualità dei servizi offerti agli studenti.
«La nostra mission è quella di mantenere e migliorare gli ambienti di studio e apprendimento, come aule, laboratori didattici, di ricerca e biblioteche, tramite nuove tecnologie e nuovi interventi di manutenzione portati avanti con materiali sostenibili» afferma Clara Celauro, Prorettrice all'Edilizia e alla valorizzazione del patrimonio architettonico d'Ateneo.
Sempre all’interno del campus universitario si sta lavorando sulla viabilità interna tramite il rifacimento delle sedi stradali e di gran parte dei marciapiedi. Verranno create le piste ciclabili per la mobilità ciclistica e sistemate aree attrezzate dedicate agli studenti.
All’interno del disegno progettuale, che Unipa ha già avviato, c’è anche il miglioramento dell’impiantistica sportiva, sia all’interno del Campus che del CUS (Centro Universitario Sportivo), dove verrà realizzata una palestra con spogliatoi, per complessivi 1.400 m2, e ripristinata la pista di atletica.
In merito alla questione la Prorettrice all’Edilizia dichiara: «Il progetto della governance è quello di portare più impiantistica sportiva anche nelle aree del campus; dunque, stiamo pianificando numerosi interventi in tal senso, tra cui una nuova palestra e campi sportivi, ma la progettazione è ancora in fase di sviluppo e, dati i vincoli urbanistici sul Parco d’Orleans, sarà necessario affrontare prima molte fasi autorizzative».
Un piano di interventi cofinanziato dal MIUR, invece, garantirà non solo la ristrutturazione di alcune aule, ma anche il potenziamento e l’ammodernamento di diversi laboratori in tutto l'Ateneo che sono stati presi in considerazione per valorizzare sempre più le attività di ricerca e potenziare la connessione tra queste e la didattica: un esempio sono i complessi di Scienze della Terre e del Mare, di Architettura e Ingegneria.
Un altro intervento di particolare importanza riguarda l'Orto Botanico. È un intervento finanziato dal PNRR con quasi 2 milioni di euro, che ha due aspetti fondamentali: c’è il recupero museale, tramite interventi strutturali e d’impiantistica, per la valorizzazione del luogo e della sua identità storica, essendo questo uno dei giardini storici più importanti d’Europa. Ma c’è anche l’intervento direttamente sul verde, indispensabile per la conservazione della biodiversità.
Ci sono anche 30 milioni di investimento dedicati alla realizzazione di un campus di “Biotecnologie, salute dell’uomo e scienze della vita” presso il Consorzio agrario di via Archirafi - lotti A, B e C -, i cui lavori termineranno entro la fine del 2024.
Anche il restauro dell’ex Convento della Martorana, per quasi 19 milioni, su via Maqueda, nel cuore del centro storico di Palermo, contribuirà all’aumento degli spazi amministrativi, didattici, laboratoriali e di studio , nonché spazi museali ed espositivi, e restituirà all’intera città un immobile di straordinario interesse storico-architettonico.
Ancora, verranno coinvolte le sedi dei Poli Decentrati di Trapani, Caltanissetta e Agrigento, dove verrà completamente riqualificato, in collaborazione col Comune, lo storico edificio trecentesco dell’Ex ospedale di Via Atenea. Un investimento di oltre 6 milioni di euro.
Tutti i complessi saranno sottoposti ad un miglioramento in termini di sicurezza e adeguati alle nuove normative. Verranno riviste le condizioni strutturali che garantiscono sicurezza, integrità e condizioni dell’edificio.
«Abbiamo in corso consistenti interventi anche sulle infrastrutture immateriali, per affrontare la sfida della transizione digitale: tra i più recenti, dal valore di 4 milioni circa, è quello del campus 5G. È una dotazione che arricchisce molto il campus sul fronte digitale, prima applicazione in Italia in un Ateneo Universitario, che sarà completato nei prossimi 3 anni.
Un particolare focus del progetto è dedicato alla didattica innovativa e immersiva, tramite la creazione di classi “aumentate” dotate pure di sistemi di simulazione specificamente dedicati alla formazione di area medica», conclude la professoressa Celauro.
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