Auditorium, panchine e fiori a Brancaccio: lo dobbiamo a don Pino, la sua piazza rinasce
Il progetto – "Situare la memoria" – ha l’ambizioso obiettivo di restituire agli abitanti del quartiere un nuovo luogo di aggregazione, proprio come voleva Padre Puglisi

Il progetto di riqualificazione di Piazzetta del Beato Giuseppe Puglisi - Il rendering
La piazza dedicata a Padre Pino Puglisi cambia volto. Dopo aver sciolto la matassa burocratica, è stato finalmente presentato il progetto definitivo per la riqualificazione della Piazzetta del Beato Giuseppe Puglisi, luogo del martirio del sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993.
Il progetto – intitolato "Situare la memoria" – ha l’ambizioso obiettivo di restituire agli abitanti di Brancaccio un nuovo e significativo luogo di aggregazione per il quartiere.
A curare il progetto è stato "Opificio Progetti", con gli architetti Giuseppe Maurizio Alessi, Filippo Amara e Sergio Catalano, che hanno ripensato la piazzetta senza stravolgerne l’essenza. Nel progetto, è prevista una maggiore presenza di verde grazie alla creazione di una grande aiuola, che si affiancherà agli alberi già esistenti.
All’interno del verde verranno inoltre ricollocate la statua di Don Pino Puglisi e diverse panchine.
Un secondo elemento introdotto sarà un piccolo anfiteatro, pensato per accogliere non solo gli abitanti del quartiere, ma anche i pellegrini e le scolaresche che ogni anno visitano la casa di Don Pino Puglisi. In questo modo, la piazzetta diventerà un nuovo luogo di confronto e di discussione.
La presentazione del progetto si è svolta ieri, mercoledì 17 settembre, in occasione delle iniziative del XXXII anniversario dell'omicidio di 3 P, presso i locali della Casa-Museo del Beato Giuseppe Puglisi, alla presenza del commissario straordinario dell’Istituto Autonomo Case Popolari, Alessandra Russo.
«Come Iacp siamo spesso chiamati a intervenire entro i limiti delle nostre possibilità. Oggi, invece, il nostro ruolo è stato quello di un ente pubblico che silenziosamente ha sostenuto un’iniziativa privata, che, in sostituzione del pubblico, realizzerà questa piazza. Vederla oggi e immaginare come sarà fa bene al cuore.
Regalare a questo quartiere un luogo accogliente, dove chiunque possa sentirsi a proprio agio, contribuisce certamente anche alla qualità della vita in una zona difficile come questa», ha dichiarato Russo.
Lo Iacp, in sinergia con l’assessorato regionale alle Infrastrutture, ha messo a disposizione i propri architetti e ingegneri, che hanno lavorato al progetto a titolo gratuito. Fino ad oggi la piazza era gestita e riqualificata esclusivamente dal Centro Padre Nostro, in maniera del tutto volontaria; oggi, invece, si apre per lei una prospettiva più rosea e florida.
Ad intervenire alla conferenza vi è stato anche il Presidente della II Circoscrizione di Palermo Giuseppe Federico, che ha dichiarato:
«Ad oggi, da quando faccio politica, questa è la prima volta che le istituzioni effettuano un gesto concreto, qualcosa di tangibile con mano. Perché possiamo dire che nella realtà dei fatti, fino a ieri i sogni del nostro profeta li ha portati avanti unicamente il Centro Padre Nostro.
Mi auguro che assieme a questa piazza si possano portare avanti numerosi altri progetti nel quartiere di Brancaccio. Noi ci auguriamo che le istituzioni – me compreso – possiamo realmente fare qualcosa per il nostro Beato, che ha perso la vita per togliere i ragazzi dalla strada ed impartire dei modelli di vita sani».
Il progetto – intitolato "Situare la memoria" – ha l’ambizioso obiettivo di restituire agli abitanti di Brancaccio un nuovo e significativo luogo di aggregazione per il quartiere.
A curare il progetto è stato "Opificio Progetti", con gli architetti Giuseppe Maurizio Alessi, Filippo Amara e Sergio Catalano, che hanno ripensato la piazzetta senza stravolgerne l’essenza. Nel progetto, è prevista una maggiore presenza di verde grazie alla creazione di una grande aiuola, che si affiancherà agli alberi già esistenti.
All’interno del verde verranno inoltre ricollocate la statua di Don Pino Puglisi e diverse panchine.
Un secondo elemento introdotto sarà un piccolo anfiteatro, pensato per accogliere non solo gli abitanti del quartiere, ma anche i pellegrini e le scolaresche che ogni anno visitano la casa di Don Pino Puglisi. In questo modo, la piazzetta diventerà un nuovo luogo di confronto e di discussione.
La presentazione del progetto si è svolta ieri, mercoledì 17 settembre, in occasione delle iniziative del XXXII anniversario dell'omicidio di 3 P, presso i locali della Casa-Museo del Beato Giuseppe Puglisi, alla presenza del commissario straordinario dell’Istituto Autonomo Case Popolari, Alessandra Russo.
«Come Iacp siamo spesso chiamati a intervenire entro i limiti delle nostre possibilità. Oggi, invece, il nostro ruolo è stato quello di un ente pubblico che silenziosamente ha sostenuto un’iniziativa privata, che, in sostituzione del pubblico, realizzerà questa piazza. Vederla oggi e immaginare come sarà fa bene al cuore.
Regalare a questo quartiere un luogo accogliente, dove chiunque possa sentirsi a proprio agio, contribuisce certamente anche alla qualità della vita in una zona difficile come questa», ha dichiarato Russo.
Lo Iacp, in sinergia con l’assessorato regionale alle Infrastrutture, ha messo a disposizione i propri architetti e ingegneri, che hanno lavorato al progetto a titolo gratuito. Fino ad oggi la piazza era gestita e riqualificata esclusivamente dal Centro Padre Nostro, in maniera del tutto volontaria; oggi, invece, si apre per lei una prospettiva più rosea e florida.
Ad intervenire alla conferenza vi è stato anche il Presidente della II Circoscrizione di Palermo Giuseppe Federico, che ha dichiarato:
«Ad oggi, da quando faccio politica, questa è la prima volta che le istituzioni effettuano un gesto concreto, qualcosa di tangibile con mano. Perché possiamo dire che nella realtà dei fatti, fino a ieri i sogni del nostro profeta li ha portati avanti unicamente il Centro Padre Nostro.
Mi auguro che assieme a questa piazza si possano portare avanti numerosi altri progetti nel quartiere di Brancaccio. Noi ci auguriamo che le istituzioni – me compreso – possiamo realmente fare qualcosa per il nostro Beato, che ha perso la vita per togliere i ragazzi dalla strada ed impartire dei modelli di vita sani».
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