STORIA E TRADIZIONI
Bellezza, sfarzo per Pasqua vicino a Trapani: le (brillanti) Veroniche del Giovedì Santo
Fanno sfoggio di ricchi abiti e di tanti gioielli d’oro e sono in competizione tra di loro per bellezza ed eleganza. Vi raccontiamo la storica processione di Marsala
Le "Veroniche" del Giovedì santo a Marsala
La prima andata in scena nel post-pandemia è stata quella dello scorso anno, nella Settimana Santa del 2022, rappresentata in forma ridotta, con pochi "quadri" della Passione di Cristo.
La Processione religiosa di Marsala (che trae origine da antiche sacre rappresentazioni tornate a diffondersi dopo il Concilio di Trento) si distingue da altre processioni isolane perché si compone di centinaia di figuranti e attori: si tratta di un suggestivo corteo di personaggi (in costume storico) che rappresentano scene salienti della Passione e della Morte di Gesù Cristo (dall’Ultima Cena fino all’ascesa al Calvario).
La sacra rappresentazione, che riesce a coinvolgere il popolo nel dramma della “Passione”, si compone fondamentalmente di cinque gruppi che percorrono le principali vie della cittadina.
La Processione del Giovedì Santo prevede anche la presenza dei simulacri del Cristo morto e della Madonna Addolorata (che sarà protagonista anche della processione che si svolge il Venerdì Santo a Marsala). Sfilano: bambini vestiti da angioletti, centurioni romani, armigeri, Giuda il traditore, il sommo sacerdote Kaifa, Pilato ed Erode. Il Cristo viene rappresentato nell’Ultima Cena, nell’orto degli Ulivi, nel sinedrio….
Particolarmente emozionante è la rappresentazione della salita al Calvario, con la rievocazione delle numerose cadute del Cristo, durante il percorso, sotto il peso della croce, con la corona di spine e il capo insanguinato.
A chiudere l’imponente processione sacra dei quadri viventi vi sono la banda musicale (che esegue marce funebri e brani struggenti di noti compositori) e la folla dei fedeli. La rappresentazione della Crocifissione, che si svolge nella serata, conclude i riti del Giovedì Santo.
Di particolare interesse, durante la Processione, è la sfilata delle Veroniche, giovani donne con costumi variopinti e una complessa corona con monili e altri gioielli, coperta da un sottile velo di tulle.
Veronica è secondo la tradizione cristiana la "pia donna" (venerata come santa dalla Chiesa cattolica) che durante il doloroso cammino di Gesù, piegato sotto il peso della croce, corse pietosamente a detergerne con un panno di lino il volto sporco di sudore e di sangue.
Su quel panno sarebbe rimasta fissata l'impronta del viso di Cristo: il cosiddetto "velo della Veronica”. La figura della Veronica era una sola in passato, durante la processione di Marsala.
In origine per impersonare la Veronica veniva scelta la figlia del massaro che nell’ultimo anno aveva ottenuto dalla propria terra il raccolto più abbondante.
Per mostrare a tutti la propria agiatezza e la propria disponibilità economica (segno della benedizione di Dio) il massaro faceva indossare alla figlia tutto "l’oro" che possedeva: collanine, braccialetti, anelli, spille, orecchini…
Col passare degli anni, cominciò ad aver luogo però fra le fanciulle di Marsala un’accesa rivalità per accaparrarsi il ruolo della Veronica. Per non far torto a nessuno, alla Veronica furono accostate dapprima due ancelle, con preziosi abiti e gioielli, ma la soluzione non si rivelò sufficiente a placare il desiderio di molte fanciulle che volevano partecipare alla processione e così infine si decise di introdurre più “Veroniche”, ciascuna con le proprie ancelle.
Anche la ricchezza dell’abbigliamento diventò alla lunga motivo di competizione e la fanciulla che pensava di non possedere molti gioielli, chiedeva in prestito a vicini, amici e familiari un po’ di oro da sfoggiare alla processione.
Di fronte all’accrescersi dell’oro che le Veroniche amavano indossare e all’esigenza di mostrare i gioielli nel migliore dei modi, si decise di introdurre la “coppoletta”, ossia un raffinato copricapo simile alla tiara vescovile, su cui viene appuntato l’oro di famiglia, insieme a perle e a fili d’oro. Un bianco velo di tulle copre la coppoletta e cela un po’ il viso della fanciulla, rendendola particolarmente affascinante.
La Veronica indossa un abito rosso, mentre quello delle ancelle è azzurro.
Le vesti sono realizzate con stoffa preziosa, sono arricchite con corpetti ricamati in delicati arabeschi, tempestati da gemme e fili d’oro, sottogonne in pizzo e lunghi mantelle.
Come Scrive la professoressa Rita Cedrini nel volume “I riti delle nostre tradizioni”: “In questo, come in altri riti, il sacro e il profano convivono per creare sincretismi di grande effetto scenico. La presenza degli ori, con la valenza apotropaica che racchiudono, la si trova in un altro rito di arcaiche radici, il Muzzuni, che si realizza in occasione della ricorrenza di San Giovanni ad Alcara Li Fusi.”
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