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Guggenheim rivive nelle opere d'arte della sua casa-museo

Alcune sale del palazzo ospitano la collezione contemporanea di Gianni Mattioli recentemente donata al museo, con opere di Sironi, Boccioni, Carrà e Soffici

  • 20 aprile 2004

“Se la forma scompare la sua radice è eterna”: con quest’opera in neon fluorescente donata da Mario Merz nel 1989 si apre la visita ad uno dei luoghi d’arte più suggestivi e singolari di Venezia, la casa-museo di Peggy Guggenheim a Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande. L’opera di Merz spicca fra le verdi pareti del giardino del palazzo, restaurato nel 1995, un’oasi di quiete ed assorto silenzio fra le brezze della laguna e le opere d’arte en plein air sparse un po’ dovunque: Ernst, Minguzzi, Moore, Arp, Gilardi, Noguchi, Flanagan. In un angolo raccolto, una panchina di marmo bianco donata nel 2001 dalla scultrice Jenny Holzen ci racconta i versi strazianti del suo amore perduto. E poco più in là una delle singolari creazioni della controversa Yoko Ono, “donata a Peggy con amore” nel 2003: “L’albero dei desideri di ulivo”.

Anche fra le pareti di Palazzo Venier, che Peggy Guggenheim aveva scelto come dimora definitiva, si respira la sua straordinaria personalità nella disposizione quasi immutata delle stanze e nelle foto d’epoca di Man Ray che la ritraggono in vari momenti della sua vita. Ereditiera elegante e raffinata, era una collezionista d’arte di rara sensibilità ed il suo mecenatismo illuminato contribuì all’affermazione di artisti americani ed europei che avrebbero scritto le pagine più importanti dell’arte della prima metà del XX° secolo. La collezione di opere che raccolse nell’arco di tutta la sua vita è in grado di rappresentare i maggiori movimenti artistici di quel periodo, dal cubismo all’astrazione europea, dal surrealismo all’espressionismo astratto americano. Opere di Picasso, Kandinsky, Dalì, Giacometti, Ernst, Klee, Mirò, De Chirico, Mondrian, Bacon, Chagall, solo per citare i nomi più famosi, si succedono come pagine di un libro di storia dell’arte moderna. Pregevole la sala dedicata interamente all’amico Jackson Pollock, che grazie a lei conobbe il successo internazionale.     

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Alcune sale del palazzo ospitano la collezione contemporanea di Gianni Mattioli recentemente donata al museo, con opere di Sironi, Boccioni, Carrà, Soffici, Morandi, Severini e Rosai. Un’altra ala del museo, riservata alle esposizioni temporanee, sarà dedicata fino al 16 maggio alla mostra del disegno rinascimentale con opere di Michelangelo, Raffaello, Fra’ Bartolomeo, Correggio, Andrea del Sarto ed altri artisti contemporanei provenienti dalla Collezione Albertina di Vienna. Concludiamo la visita a questo luogo suggestivo dedicato all’arte a tutto tondo con un saluto alle spoglie della sua illuminata creatrice, Peggy Guggenheim, che riposano in un angolo del giardino-museo accanto a quelle dei suoi amatissimi cani. E la ringraziamo idealmente con tutto il cuore di averci lasciato un’eredità umana ed artistica così unica e preziosa.

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