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“The Monsters of Rock” sulle rive del lago di Como

  • 25 luglio 2004

In una notte fresca e stellata, più di 5000 persone hanno riempito martedì 13 luglio il piccolo stadio Sinigaglia sul lago di Como per ascoltare “The Monsters of Rock”, ovvero tre gruppi hard fra i più celebrati degli anni ’70: i Deep Purple, gli Status Quo e i Cheaptrick. Dopo una breve introduzione degli italiani Settevite, sono i Cheaptrick ad accendere le polveri del rock nel tardo pomeriggio lariano, con un Robin Zander in gran forma ed un eccentrico Rick Nielsen che imbraccia una Fender a cinque manici. “Surrender” e “I want you to want me” scorrono intense ma tiepide sulla pelle del pubblico distratto dal limpido tramonto. Le polveri si surriscaldano con gli Status Quo, energici e divertenti, con il loro line-up di quattro-chitarre-quattro che vanno a tempo tutte insieme sulle note di “Rockin’ all over the world” e della celeberrima “Whatever you want”, l’inno di una generazione, che fa ballare l’intera platea. La band di Francis Rossi e Rick Parfitt, appena celebrata da un numero speciale del prestigioso mensile britannico “Classic rock” dedicato alla loro carriera artistica, saluta il pubblico con un’insolita ma efficace medley di “Rock ‘n roll music” e “Johnny be goode”. Alle 22 esatte gli applausi fragorosi dei cinquemila dello stadio accolgono finalmente i Deep Purple, headliner della serata: una leggenda del rock nata nel lontano 1968 ed ancora viva e vitale dopo mille vicissitudini, cambi di formazione ed altalenanti riscontri del pubblico.

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Malgrado l’assenza di due membri del line-up originale (il tastierista Jon Lord ha lasciato la band nel 2002 e lo storico chitarrista Ritchie Blackmore nel 1993), in questi tempi di revival del metal-rock il loro sound è estremamente fresco ed attuale e riesce ancora a fare scuola nell’affollato panorama di gruppi del settore. Il pluripremiato album “Machine head” del 1972 è addirittura volato nello spazio nel 2001 sulla navicella Shuttle ST-101 insieme ad una loro fan, l’astronauta indiano-americana Kalpana Chawla. Ma la missione ebbe un tragico epilogo e per rinnovarne il ricordo Steve Morse ha riproposto dal vivo, fra i bagliori degli accendini accesi, la struggente “Contact lost”, scritta allora dallo stesso Morse sull’onda della commozione per il drammatico evento ed inserita nell’ultimo CD “Bananas”. Il resto del concerto è energia pura dall’inizio alla fine: “Woman from Tokyo” infiamma completamente le polveri iniziando una sequenza irresistibile che ripropone “Strange kind of woman”, “Demon’s eye”, "Space truckin'" e “Highway star”, lasciando spazio nel consueto stile della band ai singoli virtuosismi strumentali. In piena forma il vocalist Ian Gillan (anche se i suoi falsetti non sono più quelli di una volta), scalzo e vestito di bianco, che si è esibito anche all’armonica, il bassista Roger Glover dall’inseparabile bandana, il batterista Ian Paice e il tastierista Don Airey, neo-acquisto del gruppo proveniente dai Rainbow, che è riuscito nell’arduo compito di non far rimpiangere il tocco di Jon Lord.

Last but not least, il biondo chitarrista Steve Morse, acquistato nel 1996 dai Kansas ed ormai colonna portante della band, che ha incantato con i suoi sorrisi e i suoi assoli elettrici e trascinanti. Due ore di intenso spettacolo per un pubblico trasversale di ogni età, che dimostra come il linguaggio della musica non conosca frontiere geografiche o generazionali: quarantenni e cinquantenni con figli al seguito, adolescenti che li hanno appena ascoltati e vogliono viverne la magica atmosfera dal vivo, metal-fans nostalgici con bandane e chiome brizzolate ancora fluenti che ricordano i fasti della tournée di “Made in Japan”. Da Montreux sul lago di Ginevra dove fu scritta nel 1972 al lago di Como dopo oltre un trentennio: con l’attesissima “Smoke on the water” i Purple chiudono il concerto ringraziando il pubblico con un caloroso “Thank you, you’re really unbelievable!”, avviandosi a concludere il giorno seguente in provincia di Padova la loro mini-tournée italiana inserita nel cartellone dei “Mostri del rock”. Ma il loro “Bananas Summer tour 2004” non finisce qui: toccherà ancora Madrid il 17 luglio e si concluderà il 18 luglio ad Oporto.

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