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Ci compravi il parquet, era un punto di ritrovo: gli anni (d'oro) di Salamone&Pullara

Ricordate quel posto a Palermo dove trovare parquet, piastrelle e rubinetti di pregio? Proviamo a raccontarvi un po' di storia di nemmeno tanto tempo fa

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 15 febbraio 2024

Salamone&Pullara

Ricordate un bel posto dove trovare parquet, piastrelle, ceramiche e rubinetti di quelli belli? Provo a raccontarvi un po' di storia di Salamone&Pullara. È stato un punto di ritrovo per la città della serie "se ci perdiamo ci vediamo là".

Siamo a Palermo, qualche anno dopo il secondo dopoguerra, negli anni dal '46 al '52, quando qualcosa stava cominciando a risorgere.

Da un'idea di Rosario Pullara (che sposerà Orsola Salamone sorella di Angelo Salamone), originario di Favara, che vive quegli anni a Palermo per dedicarsi alla Fabbrica dell' "Eternit" , deciderà di mettersi in proprio noleggiando un magazzino in via Villareale per vendere calce e cemento consegnati da un "carretto".

La società si evolve raggiungendo le porte del "boom economico". Pullara, a questo punto, ha bisogno di aiuto e chiama come rinforzi il cognato Angelo Salamone che fino a quel momento aveva svolto l'attività di agricoltore a Favara. Questi, nel '47, lascia i campi e con un modesto gruzzoletto raggiunge Palermo.
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Angelo Salamone costruirà la sua fortuna con intuito, abilità e intelligenza senza un minimo di esperienza ma con una buona predisposizione agli affari. È il momento storico in cui le fabbriche del Nord-Italia produttrici di sanitari, piastrelle e tutto quello che riguardava l'edilizia cercavano un punto di riferimento al Sud.

«Avendo individuato in Pullara la persona che potesse fare al caso loro inzieranno un rapporto commerciale basato non solo sulla vendita del materiale ma anche con un trattamento provvigionale sul venduto in tutta la Sicilia» racconta così Walter Ciaramitaro dipendente di Salamone&Pullara dall''82 al '95.

Questo sarà un rapporto commerciale che consentirà ai due cognati di Favara di guadagnare delle buone cifre con un vero business. Negli anni '70 si trasferiranno nella sede di loro proprietà di viale Regione Siciliana a Palermo, un edificio progettato da Gabriele Nicoletti a cui è stato riconosciuto un valore architettonico.

Quell'azienda fornirà bagni e mattonelle a buona parte della Palermo nuova. Pullara però presto morirà, si vocifera, «a causa del suo lavoro in Eternit di cui allora si sconoscevano le nefaste proprietà» aggiunge Antonio Salamone. Angelo Salamone, quindi, si ritroverà alla conduzione di un'azienda sempre in crescita.

Quel grande pianterreno (dove oggi esiste un punto vendita Lidl) era un vero showroom di brand per l'edilizia come Ideal Standard, Cesame, Richard Ginori, Cisa, Marazzi. «Tra gli anni '80 e gli anni '90 i bilanci erano sempre positivi con un utile determinato dalle sole provvigioni» racconta l'ex dipendente Ciaramitaro.

Il cliente tipo di Salamone&Pullara non era solo l'imprenditore ma anche il professionista, come geometri e architetti, che portavano i loro clienti. Un passaparola di un commercio vivo riempiva quel posto.

«La presenza di Salamone è stata fondamentale. Finchè c'era lui c'era sempre aria di rinascita, anche quando non era più in ottima salute accompagnato dal suo bastone» commenta Walter Ciaramitaro.

Fondamentalmente "Salamone&Pullara" è stata un'azienda, dai veri volti dell'imprenditoria siciliana, che non ha avuto un futuro un po' perchè i trattamenti economici con le case madri vennero meno, un po' perchè come ho detto prima finchè c'è stato Salamone c'è stata vita.

Nel 2012 la storia di quest'azienda palermitana avrà fine.
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