Come a Stonehenge ma in Sicilia: la magia dei megaliti dell'Argimusco visti dall'alto
In un contesto paesaggistico mozzafiato dominato a nord dal Tirreno e a sud dalla mole dell’Etna, svettano diversi monoliti che assumono sembianze umane o animali
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Sono un luogo incredibile, per il fascino che suscitano e per la loro maestosità. Parliamo dei Megaliti dell'Argimusco, quel sito a cavallo fra Nebrodi e Peloritani comunemente definito la Stonehenge di Sicilia.
Oggi, grazie a Drone Sicilia, è possibile ammirare queste formazioni rocciose anche dall'alto. Un viaggio fra le meraviglie di questo sito imperdibile per chi viaggia in Sicilia.
In un contesto paesaggistico mozzafiato dominato a nord dal Tirreno con le sette isole Eolie e a sud dalla gigantesca mole dell’Etna, svettano diversi monoliti di arenaria quarzosa che assumono sembianze umane o animali.
Una caratteristica che ha catalizzato l’attenzione di studiosi e curiosi, i quali hanno tenuto a battesimo i massi principali. Aprono il percorso così “Virilità e Femminilità”, due grandi rocce che ricorderebbero gli organi sessuali rispettivamente dell’uomo e della donna, ma che in realtà sembrano le colonne di ingresso a questo meraviglioso sito.
Per arrivare, superato il borgo di Montalbano Elicona, si prosegue lungo la la Strada Provinciale 110 poi occorre deviare sulla 115, in una manciata di chilometri, appaiono delle enormi rocce glabre circondate da vegetazione. L'argimusco è tutto lì.
Oggi, grazie a Drone Sicilia, è possibile ammirare queste formazioni rocciose anche dall'alto. Un viaggio fra le meraviglie di questo sito imperdibile per chi viaggia in Sicilia.
In un contesto paesaggistico mozzafiato dominato a nord dal Tirreno con le sette isole Eolie e a sud dalla gigantesca mole dell’Etna, svettano diversi monoliti di arenaria quarzosa che assumono sembianze umane o animali.
Una caratteristica che ha catalizzato l’attenzione di studiosi e curiosi, i quali hanno tenuto a battesimo i massi principali. Aprono il percorso così “Virilità e Femminilità”, due grandi rocce che ricorderebbero gli organi sessuali rispettivamente dell’uomo e della donna, ma che in realtà sembrano le colonne di ingresso a questo meraviglioso sito.
Per arrivare, superato il borgo di Montalbano Elicona, si prosegue lungo la la Strada Provinciale 110 poi occorre deviare sulla 115, in una manciata di chilometri, appaiono delle enormi rocce glabre circondate da vegetazione. L'argimusco è tutto lì.
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