TEATRO
Come si "salva" il teatro ai tempi del Covid-19? A Palermo ci sono le "Fiabe al telefono"
In questo momento storico gli spettacoli si sono spostati online ma si è perso il contatto con il pubblico, Alberto Nicolino prova dialogare col pubblico a distanza
Alberto Nicolino durante uno spettacolo
Ma in questa operazione c'è una cosa che non si può salvare: il teatro, che è composto dagli artisti che si esibiscono ma, soprattutto, dal loro rapporto col pubblico.
Lasciandosi ispirare da "Favole al telefono" di Gianni Rodari Alberto Nicolino (ne abbiamo parlato qui) ha cercato «di salvare il teatro - dice Nicolino, che è autore, narratore e attore -. Quello che c'è al telefono è piccolo, è fragile, ma è vero, è una condizione d'eccezionalità dove una verità si salva, è il teatro al telefono che consente il rapporto con le persone, una interazione» e così, su questa riflessione nasce l'iniziativa "Fiabe al telefono".
«L'iniziativa è partita da qualche giorno - aggiunge il narratore - ho già narrato alcune fiabe, e quello che mi piace è la condivisione delle emozioni, alla fine della storia ci soffermiano un attimo per capire com'è andata, si instaura una relazione».
Alcuni hanno usato questa modalità per fare un regalo ad un amico o un parente, e qualche insegnante di sostegno sta sperimentando questa modalità per arrivare ai propri studenti.
«Le fiabe che ho scelto sono un po' cucite addosso a chi mi scrive, faccio una ricerca in base ai profili e alla fine scelgo alcune fiabe e le scegliamo insieme - aggiunge - ho raccontato "Giovannin senza paura" e "Il paese dove non si muore mai", soprattutto per i bambini per dire loro che in questo momento difficile bisogna avere coraggio»
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