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Con la sua chitarra gira tutta la Sicilia e il mondo: chi è il solista da 100 concerti l'anno

È uno di quei siciliani che ha studiato e studia tutt'ora tanta musica. È stato suo padre a mettergli per la prima volta una chitarra a sei corde nelle mani a soli 6 anni

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 5 marzo 2023

Il chitarrista Francesco Buzzurro (foto di Paolo Galletta)

C'è un siciliano che ha girato da oriente ad occidente la Sicilia e il mondo. Un uomo apparentemente semplice ma che dimostra di possedere tanta vita.

Francesco Buzzurro, il solista e una grande chitarra classe '69, è uno di quei siciliani che ha studiato e studia tutt'ora tanta musica. È stato suo padre a mettergli per la prima volta una chitarra a sei corde nelle mani a soli 6 anni sicuro che se ne sarebbe innamorato! In effetti andò cosi, del resto, il bambino presentava un talento di base fatto di canto, musica, creatività e tanto altro.

Nato a Taormina, di fronte il mare di Giardini Naxos, cresce invece ad Agrigento dove la famiglia si trasferisce qualche anno dopo, e studia presso il Conservatorio di Trapani dove si diploma in chitarra classica. Si specializza ancora in chitarra classica a Roma con un master triennale presso "Arts academy" con i piu' grandi chitarristi del mondo.

E in parallelo si laurea in Lingue presso la Facoltà di Palermo. La storia della chitarra è stata sempre una sua certezza ampliando gli studi e dedicando anche delle passioni personali come la musica jazz e brasiliana suonando artigianalmente e studiando a fondo l'improvvisazione.
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La gavetta inizia a 16 anni con dei concerti nelle piazze e nei club siciliani fino a quando, a Palermo, vince la selezione del Teatro Massimo per entrare a far parte dell'Orchestra Big Band del Maestro Claudio Lo Cascio e poi dell'Orchestra Jazz Siciliana presso la Fondazione The Brass Group.

Francesco è il primo ad essere selezioniato tra 24 partecipanti. In effetti non avrebbe potuto neanche partecipare perchè gli mancavano tre anni di esperienza certificata, ma l'audizione fu chiarificatoria dinanzi al Maestro Bruno Canfora, Direttore d'Orchestra Rai, presidente di quella commissione insieme a Enzo Randisi e Ignazio Garsia.

E a Palermo arriva anche il momento della necessità di possedere una sua identità artistica e così nel 1998 nasce "Francesco Buzzurro quartet" formato da Francesco Buzzurro chitarra, Mauro Schiavone piano, Riccardo Lo Bue contrabbasso, Sebastiano Alioto batteria e il primo Disco "Latinus" con la prefazione in copertina del compianto Franco Cerri.

Importantissimo l'incontro con Alfredo Lo Faro, il produttore ennese che gli farà girare tutto il mondo. Francesco Buzzurro seguirà sempre una strada solistica se pur ha vantato e vanta tutt'oggi grandi collaborazioni con Lucio Dalla, Renzo Arbore, Fabio Concato, Pippo Pollina, Antonella Ruggiero, Ornella Vanoni, Francesco Baccini, Gigi D'Alessio, Gigi Finizio, Simona Molinari, Mauro Ermanno Giovanardi.

E poi una serie di concerti in tutto il mondo con grandi esperienze e progetti sempre nuovi come il Disco "L'Esploratore" (Alfredo Lo Faro Produzioni), un lavoro che uscirà nel 2009 e che gli darà molta forza e riconoscibilità in campo artistico eseguendo classici folk da tutte le latitudini del mondo, susseguendo ad un brano cinese uno brasiliano, un altro greco, e immaginando la chitarra come un grande transatlantico in un viaggio di contaminazioni culturali e musicali.

Nel 2014 è la volta de "Il Quinto Elemento" il Disco che contiene 12 tracce, tutte composizioni originali dedicate ai quattro elementi della natura, aria-acqua-terra- fuoco, con la musica quale quinto elemento edificante. Un lavoro che canta la vita con gli elementi che si disgregano e che altre volte invece si uniscono.

Nel 2021 esce il Disco "Solo con Django" (Alfredo Lo Faro Produzioni), una prova ambiziosa per fare musica gipsy, e quindi groove e completezza armonica dei brani, per un chitarrista solista come Buzzurro.

Un omaggio ad un grande personaggio della chitarra che ha influenzato intere generazioni di chitarristi. Francesco Buzzurro ama viaggiare da un brano di Stevie Wonder ad un tango di Astor Piazzolla, da una colonna sonora di un film ad un brano di George Gershwin.

L'artista si sente latino nel cuore, jazzista nell'improvvisazione. Un altro progetto interessante riguarda "I Magnifici Tre" formato da Francesco Buzzurro chitarra, Giuseppe Milici armonica, Francesco Cafiso sax. Al trio si sono alternati Pietro Adragna fisarmonica e Nicola Gianmarinaro clarinetto.

La musica della più bella Sicilia che c'è. Tre eccellenze siciliane che si uniscono per tre momenti artistici diversi che si uniscono poi in un gran finale unico.

Buzzurro è stato invitato ogni anno a tenere un seminario unificato per chitarra jazz e chitarra classica presso"University of Southern California" di Los Angeles ed è stato in tour insieme al Docente della California Richard Smith con cui ha inciso due Dischi e girato gli Stati Uniti e tutta la costa west-coast fino ad arrivare ad Oregon con delle esibizioni memorabili.

Quella volta che ad Agrigento, in un Teatro Pirandello stracolmo, in occasione della presentazione del Disco "L'Esploratore" , Francesco Buzzurro ha vissuto quell'evento come un grande premio di riconosimento della sua città.

A Palermo, nel 2004, al Teatro Politeama, per il concerto di chitarra e orchestra di Aranjuez accompagnato dall'Orchestra Sinfonica Siciliana è un grandissimo ricordo che batte nel cuore di Buzzurro.

Nel 2015 Francesco Buzzurro approda in Russia inseme al sassofonista Francesco Cafiso dove per l'evento "Classica e Jazz in cerca di Armonia" presso la Sala Grande del Conservatorio di Mosca saranno protagonisti di un concerto memorabile insieme al pianista Francesco Cafiso.

I musicisti siciliani si incontreranno artisticamente con il Coro Sinodale del Patriarcato, un coro di ben 90 elementi preparati per accompagnare la musica colta in terra di Mosca direttamente da Palermo.

Il solista della chitarra abituato ad eseguire circa 100 concerti l'anno, desidera la fine della pandemia per tornare a repirare in musica perchè suonare è vita. Sa di orgoglio raccontare frammenti di una storia come questa.
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