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Contraddittoria e bellissima: Lampedusa, un paradiso nascosto nell'ultimo pezzo d'Europa

In quest'isola le cose da fare non mancano. Con il cuore pronto a vivere tanti sentimenti contrastanti, vi portiamo alla scoperta della più estesa isola dell'arcipelago delle Pelagie

  • 29 giugno 2021

La spiaggia dei conigli a Lampedusa

Terra di approdi, terra di partenze, terra di confine. È Lampedusa, la più estesa e contraddittoria isola dell'arcipelago delle Pelagie che ogni anno torna sotto i riflettori per una tragedia senza fine che dura ormai da anni.

L'ultimo lembo d'Italia, l'ultimo pezzo di Europa prima che il mar Mediterraneo si affacci su un altro continente, è più vicina alla Tunisia che alla Sicilia e per questo da sempre naturale crocevia di popoli e culture.

In quest'isola che è appena uno scoglio, d'Africa o Italia non importa perché la sua porta è aperta e accogliente, si nasconde un paradiso unico e indimenticabile da scoprire con delicatezza e con il cuore pronto a vivere tanti sentimenti contrastanti: emozioni che solo un luogo con una certa anima può regalare.

Per chi migra è la speranza dopo un’odissea, la fine di un viaggio, l’inizio di una nuova strada, una terra di passaggio che fa da ponte fra passato e futuro. Dove il presente è lontano dal fragore mediatico e appartiene a chi tutto l’anno la vive come casa.
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Fonte d'ispirazione per molti artisti, non ultimo Domenico Modugno che qui ha esalato il suo ultimo respiro, Lampedusa è molto di più di quello che appare e forse «dovrebbe cominciare a recuperare un’identità turistica persa, legata alle sue peculiarità ambientali», come dice Nino Taranto, lampedusano d’origine che è tornato alle sue radici dopo tanti anni e che conosceremo fra un po’.

Non sarà la nostra sola guida, accanto a lui anche Alessandra Pisciotta, una giovane palermitana che nutre «un amore talmente sconfinato per l’isola» da averla scelta come suo rifugio estivo.

Seguiamo i loro consigli e non ce ne pentiremo. A Lampedusa, d’altronde, le cose da fare non mancano.

A parte forse gli amanti del freddo e del trekking, che qui non troverebbero pane per i propri denti, per tutti gli altri gioia e relax sono assicurati.

MARE, PROFUMO DI MARE
Sembra scontato, ma non lo è. Anche perché è proprio grazie al suo mare che Lampedusa a partire dalla fine degli anni ’80, dopo che gli Stati Uniti abbandonarono la base che qui avevano costruito, si è fatta conoscere in giro per il mondo.

Con le sue spiagge di sabbia bianchissima, le sue calette rocciose e il suo paesaggio brullo, è presto diventata la meta ideale per chi ama rilassarsi e fare nuotate indimenticabili. Il mare dell’isola, d’altra parte, è qualcosa di eccezionale: toglie il fiato per la sua bellezza e rigenera allo stesso tempo. E non a caso alcune delle spiagge dell’isola sono insignite del titolo di più belle d’Italia.

Ecco alcuni luoghi imperdibili.

ISOLA DEI CONIGLI
La Spiaggia dei Conigli è la più grande e la si può raggiungere dopo aver percorso a piedi un sentiero della “Riserva Naturale Orientata Isola di Lampedusa”.

«La sabbia morbidissima e soffice come non la si trova nelle restanti parti dell’isola, l’acqua cristallina e i pesci che non curanti della presenza umana nuotano intorno come a voler salutare» la rendono un vero e proprio paradiso terrestre, tanto che nel 2013 TripAdvisor l’ha eletta “la più bella Spiaggia del Mondo”.

Sarebbe stato d’accordo anche Domenico Modugno che ne fu assiduo frequentatore e la rinominò “Piscina di Dio”.

Una curiosità che può interessare gli amanti di immersioni subacquee?

Appena fuori l’Isola dei Conigli, a una profondità di 14 metri, si trova la “Madonna del Mare”, una statua di dimensioni naturali che raffigura una Madonna col bambino e che è stata donata dal giornalista Roberto Merlo, appassionato di subacquea, a ricordo di una brutta avventura dalla quale si è miracolosamente salvato.

LA "GEMELLA" CALA PULCINO
Poco distante dalla più famosa Isola dei Conigli, si tratta di una spiaggia di sabbia bianca mista a ciottoli levigati dal mare, circondata da diverse grotte e anfratti che rendono «il posto di una bellezza disarmante. Tanto che molte barche lo scelgono come punto di approdo per poter fare un tuffo».

Per raggiungerla «bisogna munirsi di un paio di scarpe di ginnastica, un cappello e delle riserve d’acqua perché, dopo avere raggiunto Capo Ponente, bisogna proseguire a piedi per un sentiero di circa quaranta minuti».

LA TABACCARA
A fianco della Spiaggia dei Conigli, insieme formano una baia con acqua cristallina e «i fondali più blu al mondo»: una sensazione difficile da descrivere e che, sicuramente, non si dimentica facilmente se la si prova, sia tuffandovisi che guardandola dall’alto.

Proprio per questa sua particolarità, è nota come la baia delle "Fly Boats" (“barche volanti”), perché vedendola dalla scogliera sembra quasi che l'acqua non ci sia e che le barche ancorate sotto volino.

La si può raggiungere in barca oppure percorrendo lo stesso sentiero che conduce alla Spiaggia dei Conigli: da terra non è accessibile per fare il bagno, ma vedere questa baia mozzafiato dall'alto regala comunque emozioni eccezionali.

CALA CRETA
Per chi preferisce una tranquillità che le spiagge attrezzate non riescono a dare, Alessandra suggerisce questo lato di costa, caratterizzato da rocce e, inutile dirlo, da acqua cristallina e magica. Fare il bagno è comunque semplicissimo perché sono presenti dei vecchi scalini in cemento che accompagnano direttamente a mare.

Non lontano dalla costa, soprattutto nel tardo pomeriggio o di mattina presto, è possibile avvistare anche branchi di delfini intenti a fare “surf” fra le onde. Una di quelle caratteristiche che non tutte le isole hanno e che, secondo Nino, dovrebbe essere valorizzato per creare un turismo non solo di massa.

ALBA E TRAMONTO
«A Lampedusa almeno un’alba e un tramonto vanno assolutamente visti» - ci dice convinta Alessandra, suggerendoci anche i luoghi dove farlo. «L’alba più bella che gli occhi di chi approda possano vedere è al faro di “Capo Grecale”, altro posto caratteristico dell’isola» e punto di riferimento non solo per i naviganti ma anche per chi è in cerca di romanticismo.

«Per un tramonto super e magari associato a un altrettanto super aperitivo, c’è invece “l’Oscià Club”, un meraviglioso club all’aperto in cui si potranno gustare ottimi aperitivi con vista tramonto», per l’appunto. Dalla scogliera, infatti, è possibile osservare il faro, i pescherecci che fanno rientro al porto e, spesso, meravigliosi banchi di delfini: già, non è così difficile incontrarli durante il soggiorno da vari punti.

Grazie a una torretta di avvistamento appositamente ristrutturata, si possono inoltre vedere Linosa e Lampione.

ISOLA CHE VAI, PESCE CHE TROVI
Lampedusa è naturalmente anche buon pesce. Il piatto tipico è il cous cous, che è presente in molti menù dei ristoranti dell’isola su ordinazione (il consiglio di Nino è di andare alla Trattoria Terranova) e che deriva dalla vicinanza con le coste africane, che ha chiaramente permesso in passato a diversi lampedusani di avere legami con l’altro continente, in particolare con la Tunisia.

Ecco perché nonne e madri padroneggiano sapientemente l’arte dell’«incoccio» e continuano a tramandare la vera ricetta del Cous Cous di generazione in generazione.

Se poi volete fare un’esperienza di pesce appena preso dai pescatori locali e cucinato davanti ai vostri occhi, andate al “Mercatino del pesce”. Alessandra lo suggerisce caldamente.

NON SOLO MARE. IL SANTUARIO DI CALA MADONNA
Luogo molto venerato dai lampedusani, si tratta di un piccolo santuario dalle origini antiche e circondato da un giardino fiorito e lussureggiante che lo rende particolarissimo. Oltre alla chiesetta scavata nella roccia con la statua della Vergine, vi sono alcune grotte che nei secoli sono servite come riparo.

Leggenda vuole che questo luogo sacro fu custodito da un’eremita, la cui presenza probabilmente era dettata dalla necessità di avere una persona che di notte accendesse dei fuochi per segnalare l’isola ai naviganti.

A quanto pare la sua figura risalirebbe al 1400. Ludovico Ariosto, che nell’”Orlando Furioso” ambientò uno scontro fra Cristiani e Saraceni proprio a Lampedusa, racconta di un frate che era qui da oltre quarant’anni e che viveva in una grotta “cavata a mezzo il duro sasso”: lo stesso che battezzò il Re Ruggero.

Il 22 settembre di ogni anno, in onore della Madonna di Porto Salvo, si celebra una festa molto bella: la sacra statua, che pesa circa 150 chili, viene portata a spalle da uomini devoti che al grido di “evviva” percorrono le vie del centro.

CENTRO RECUPERO TARTARUGHE
Nel 1995 è stata istituita “La riserva naturale Isola di Lampedusa”, che si estende per 338 ettari, per tutelare soprattutto le aree di nidificazione delle tartarughe marine caretta caretta, che tra giugno e settembre depongono le uova proprio nell’Isola dei Conigli (Legambiente si occupa di controllare i nidi).

Il “Centro di Recupero Tartarughe Marine di Lampedusa”, dedicato al loro recupero, è un vero e proprio ospedale, aperto più di vent’anni fa da Daniela Freggi: vengono tratti in salvo e curati almeno 200 esemplari all’anno e sono migliaia le persone che annualmente lo visitano.

La maggior parte delle tartarughe viene catturata accidentalmente con ami con palangari o reti da traino e arriva al Centro grazie alla collaborazione di pescatori locali, turisti e con il supporto della Guardia Costiera Italiana, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Il centro si trova in zona Cala Francese, presso l’Acquacoltura, ed è aperto ai visitatori dal lunedì al sabato dalle 17:00 alle 19:00. Per sicurezza sempre meglio controllare le pagine social, utili anche per organizzare una visita nei mesi invernali.

UNA CHICCA: IL GIARDINO DI GIÒ
Forse non tutti lo conoscono, ma è una di quelle chicche che Nino suggerisce di non perdere. Soprattutto se avete voglia di immergervi tra svariate qualità di piante e stare a contatto diretto con la natura.

Il Giardino di Giò, che si trova in Contrada Salina, è opera di Giovanni Di Maggio che, grazie alla sua passione per il verde coltivata fin da bambino con la mamma, ha trasformato il semplice giardino della propria casa in un’oasi di piante provenienti da ogni parte del mondo.

Qui troverete Cactus e Agavi americani accanto ad Aloe ed Euforbie africane, che convivono indisturbate in un paradiso che affaccia sul porto di Lampedusa, frutto del duro lavoro di Giò.

Si può visitare solo su appuntamento: basta andare sulla pagina Facebook o su quella Instagram e chiedere maggiori informazioni.

L'ISOLA È ANCHE STORIA E CULTURA: L'ARCHIVIO STORICO
In via Roma, strada principale del paese, poco prima che una terrazza mostri il porticciolo e le sue barche, si trova l’”Archivio Storico”, un’associazione culturale presieduta dal nostro Nino Taranto.

Architetto ormai in pensione, è così tanto innamorato della sua terra d'origine da voler condividere con il resto della comunità fotografie, notizie e documenti sul glorioso passato dell'isola, rendendolo accessibile ai tanti che non lo conoscono ancora.

Entrare nell’Archivio è come attraversare Lampedusa nel corso dei secoli. Con Nino e i suoi interessantissimi racconti potrete conoscere un patrimonio culturale, storico e archeologico che molti neanche immaginano.

Fonte inesauribile di informazioni, chiedetegli anche della moneta di “Lopadusa” e dei monili che ne ha ricavato: rimarrete stupiti nello scoprire un volto ancora diverso di questa terra dalle mille sfaccettature e che riserva sempre sorprese.

L’archivio è aperto ogni giorno dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 18:00 alle 23:00. Nel corso dell'estate, peraltro, vengono organizzate proiezioni di documentari storici e turistici, presentazioni di libri ed escursioni in siti di interesse storico e archeologico. Approfittatene.

CONSIGLI MUSICALI E PORTA D'EUROPA
Lampedusa, ogni anno sotto i riflettori per il fenomeno migratorio, «è solo luogo di transito ed è l'unico posto in Italia dove praticamente non ci sono migranti in giro, perché non vi è contatto tra migranti, turisti e popolazione locale», ci dice Nino.

Se, però, avete voglia di conoscere l’isola anche da questo punto di vista, parlate con i pescatori che tanto hanno visto in questi anni, andate alla Porta d’Europa e ascoltate “Da questa parte del mare” di Gianmaria Testa.

“Sentimenti ed emozioni contrastanti che solo un luogo con una certa anima può regalare”. Ricordate? Vi avevo avvisato all’inizio. Buon viaggio.

Come arrivare a Lampedusa
Lampedusa, nonostante sia l’isola più a Sud d’Italia, è collegata con la terraferma in modo abbastanza comodo.

La si può raggiungere via mare grazie ai collegamenti da Porto Empedocle (in provincia di Agrigento) operati dalle compagnie marittime Siremar (in nave circa 8 ore) e Ustica Lines (in aliscafo circa 4 ore).

Se preferite, invece, viaggiare in aereo in estate a Lampedusa arrivano voli diretti da Milano Malpensa, Orio al Serio, Parma, Bologna, Fiumicino e Pisa (sono varie le compagnie a effettuare la tratta, da Ryanair a Wizz Air a Dat).

Durante tutto l’anno, l’isola è inoltre collegata con voli interni da Catania e Palermo grazie alla compagnia DAT.
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