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Creare un centro sportivo all'aperto: l'idea degli skater palermitani per il Foro Italico

Skate sì, ma anche cricket, calisthenics e basket: l'idea del gruppo Palermo Skate è quella di trasformare il Foro Italico in un centro sportivo polifunzionale all'aperto

Balarm
La redazione
  • 23 febbraio 2018

Uno skater al Law Park

E se il Foro Italico si trasformasse in un centro sportivo polifunzionale, dedicato allo skate, al fitness e persino al basket? Può sembrare un azzardo, ma questa è l'idea di un gruppo di palermitani che si sta muovendo per rendere una parte del prato ancora più a portata di sportivo.

Se infatti l'area verde di Corso Umberto I è punto di riferimento per chi fa jogging e per chi decide di fare allenamenti vista mare, l'idea è quella di collocare diverse attrezzature per creare in primis una zona dedicata agli skater, con diversi ostacoli e rampe e poi diverse attrezzature per la ginnastica a corpo libero.

E ancora, il centro polifunzionale all'aperto comprenderebbe un'area dedicata al calistenichs, disciplina fitness finalizzata a raggiungere abilità, forza e agilità, e un campo di basket regolamentato, dato che a Palermo ce n'è solo un altro con turni d'attesa molto lunghi per giocare.

L'idea prende le mosse da alcuni skater, attivisti e sportivi di palermo, riuniti all'interno del gruppo Palermo Skate: Andrea Giuttari (pattinatore professionista), Giuseppe Longo (imprenditore), Massimiliano Rotolo (attivista), Danilo Aiosa (attivista e skater), Nino Madonia (skater e videomaker) e Giorgio Corsino (skater e video maker).
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In passato i ragazzi hanno seguito il progetto del Law Park - il parco per skater nato di fronte al tribunale - e proprio in quell'occasione hanno conosciuto l'ex consigliera comunale e attivista Alessandra Veronesi. Dalla collaborazione tra il gruppo e la consigliera è nato un progetto - ancora puramente teorico - per far sì che diversi sport abbiano la propria casa in uno dei luoghi d'aggregazione di Palermo, il Foro Italico.

«Stiamo attualmente dialogando con l'amministrazione comunale - dice Massimiliano Rotolo - per far sì che il progetto si trasformi in qualcosa di concreto, di realizzabile. L'idea iniziale era quella di utilizzare uno spazio compreso tra il Parco della Salute e la Casa di Salute e Preghiera di Padre Messina».

«Ci siamo rivolti a un ingegnere - continua Rotolo - e abbiamo scoperto che la zona che avevamo individuato non è sfruttabile per la presenza del collettore fognario. Così l'idea è di spostarsi, di avvicinarci di più al mare. Individuando la zona giusta il progetto passerà dalla teoria alla pratica».

Si attendono dunque le prossime mosse. Parallelamente, il gruppo si sta muovendo per trovare un posto al chiuso a Palermo - anche un capannone dismesso - per dare vita a un centro coperto che garantisca le attività anche durante le stagioni più fredde.
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