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Da Alcamo... alle stelle: è l'astronoma che ha scoperto l'acqua più antica dell'Universo

Le sue scoperte l'hanno resa una delle astronome più affermate al mondo. Una storia affascinante quella di Violette, la scienziata a capo del gruppo dell'Alma (Atacama Large Millimeter Array)

Jana Cardinale
Giornalista
  • 23 marzo 2022

Violette Impellizzeri

Da Alcamo… alle stelle. Una storia coinvolgente e affascinante quella di Violette Impellizzeri, la scienziata a capo del gruppo Allegro, ARC node di Leiden, che si occupa di astronomia presso l’università di Leiden, il più antico ateneo dei Paesi Bassi, fondato nel 1575 nella città di Leida, con il ruolo di Program Manager.

Violette ha 44 anni, è sposata con lo scienziato francese Eric Villard, con il quale ha avuto due figli, e per dieci anni ha lavorato nel deserto cileno di Atacama proprio per il progetto Allegro, il radiointerferometro all’avanguardia che studia le galassie ed è formato da 66 potenti radiotelescopi.

È nata ad Alcamo, ha studiato in Germania e in America, ha lavorato a Santiago del Cile, e guardando il cielo realizza i propri sogni.

È una delle astronome più affermate al mondo, che ha visto in anteprima la foto del buco nero nell’aprile di tre anni fa, assieme a duecento scienziati con cui ha collaborato per quest’importante scoperta. Violette è in prima linea nella tutela dell’ambiente e con un gruppo di 3 mila astronomi, ha presentato con altrettante firme, un documento ai leader mondiali per la salvaguardia del pianeta, “perché non c’è più un minuto da perdere”.
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Ha lasciato Alcamo, città alla quale è legatissima, a 14 anni, ma ogni estate – lockdown a parte - vi fa ritorno per godere del mare e delle suggestive spiagge di Alcamo Marina. Da Alcamo è andata a vivere in Germania, dove per diversi anni il padre ha insegnato matematica e fisica, e dopo avere concluso i suoi studi universitari in Fisica a Bristol, e in Germania, ha conseguito il dottorato di ricerca al Max Planck Institut di Radioastronomie di Bonn e un post-dottorato negli Stati Uniti, in Virginia.È una siciliana cosmopolita, che si è guadagnata il titolo di “donna delle stelle” e una pubblicazione su Nature per aver scoperto l’acqua più antica dell’universo.

Dopo 10 anni ha lasciato Santiago del Cile per il nuovo, prestigioso, incarico presso l’Università olandese di Leiden, ma nella sua città natale riesce a tornare anche virtualmente, e spesso si collega in videoconferenza con le scuole per parlare di astronomia e ambiente. Violette, nel corso del suo post-dottorato di tre anni in Virginia, presso l’NRAO (National Radio Astronomy Observatory), il meglio della radio astronomia, ha lavorato con un gruppo molto ambizioso che si occupava solo di acqua, e dal momento che l'NRAO era il partner americano di ALMA (Atacama Large Millimeter Array), ha presentato domanda per lavorare in Cile, dove è stata assunta nel 2008.

Dal 2010 al 2013 ha fatto parte del gruppo che ha commissionato le antenne del telescopio cileno di Alma, e dal 2013 ha diretto il lavoro di osservazione e ha poi coordinato i progetti di osservazione. Una volta al mese si doveva recare nel deserto di Atacama (Cile settentrionale), dove è localizzato l'ALMA e, operando con il più grande radiotelescopio del mondo, effettuare con il suo team delle osservazioni per gli astronomi e astrofisici che le utilizzano a scopo scientifico. Dopo avere lavorato per dieci anni nel deserto cileno di Atacama, nell’ottobre del 2020 è passata a dirigere, come manager, il Programma Allegro (gruppo olandese che collabora con il progetto ALMA), presso l’università.

Mentre era a Bonn e stava scrivendo la tesi di dottorato sui buchi neri (che si ritiene siano ospitati all'interno dei nuclei galattici attivi), decise di cercare l’emissione maser (Microwave Amplification by Stimulated Emission of Radiation) dell’acqua in oggetti attraverso le onde elettromagnetiche: considerando la velocità della luce, ha scoperto che tali molecole d'acqua sono state emesse 11 miliardi di anni fa. Violette ha così avuto la pubblicazione sulla rivista Nature della scoperta dell’acqua più antica dell’Universo.

ALMA è il risultato di un’importante collaborazione internazionale in cui sono impegnati Europa, Stati Uniti e Giappone: vi si studiamo le galassie e l’attività del buco nero che si trova al centro di esse; tramite l’emissione di tracce di acqua, rilevabile intorno al buco nero, si stabilisce la loro distanza dalla terra. Con ALMA, il team di Violette Impellizzeri è riuscito ad osservare l'acqua in più di 10 galassie. Grazie al coordinamento di otto diversi telescopi - Event Horizon Telescope (Eht) - sparsi per il mondo, il 12 aprile 2017 il team internazionale di astronomi di cui Violette fa parte, è riuscito a immortalare la foto che tutti gli astrofisici attendevano: quella relativa alla misteriosa regione attorno al buco nero presente al centro della Via Lattea, Sagittarius A, dal quale la materia e l'energia non possono sfuggire, cioè l'orizzonte degli eventi.

Il 10 aprile 2019, finalmente, si è concretizzata la grande scoperta: i buchi neri esistono davvero, e Alma è stata decisiva perché unendo in fase cinquanta delle sessantasei antenne radiotelescopiche di cui dispone, ha fornito dei dati importantissimi per la definizione dell’immagine. Tanti i riconoscimenti per Violette nel corso di questi anni: nell’agosto 2018 la Targa ‘’Paul Harris Fellow’’ (il massimo riconoscimento dei Rotary Club) per l'opera di diffusione della cultura italiana.

Nell’aprile 2019 il governo cileno ha premiato l'astronoma con una medaglia, come riconoscimento ufficiale per il lavoro svolto nell’esplorazione del buco nero; nel 2020, assieme agli altri astrofisici che hanno realizzato la foto del buco nero, è stata insignita del prestigioso premio Breakthrough Prize 2020, e nell’agosto 2021 il club Kiwanis di Alcamo le ha conferito il Premio dell’anno con la seguente motivazione: ‘A Violette Impellizzeri, astronoma di fama internazionale, per il suo impegno nello studio dei misteri dell’universo e per la salvaguardia dell’ambiente’.

Violette, dunque, scruta l’universo, ma con i piedi ben piantati sulla terra, fortemente impegnata nella tutela dell’ambiente, E così, la bambina che amava guardare le stelle prima di addormentarsi, che non prendeva mai in mano una bambola e voleva fare l’archeologa, oggi è una delle astronome più affermate. È cresciuta a pane e scienza, fino ad approdare a un lavoro di cui la appassiona la curiosità di conoscere i misteri della vita, e la componente narrativa. Oggi il suo obiettivo ad Allegro è raggiungere un numero ancora maggiore di membri all'interno della comunità di lingua olandese, in modo che il progetto sia accessibile a tutti, e cercare nuove sinergie con altri telescopi e lunghezze d'onda.

Nell'ambito dell’European City of Science Leiden 2022, Allegro sta sviluppando il progetto ALMAxLeiden: una serie di tour a piedi autoguidati, per introdurre il pubblico al concetto di interferometria, in modo divertente e creativo. Attraverso tali tour, i partecipanti intraprendono viaggi per "osservare" un oggetto astronomico visitando un sottoinsieme di queste antenne virtuali. In ogni luogo viene rivelata una nuova parte della storia e i partecipanti possono risolvere enigmi di astronomia.

Alla fine del tour a piedi, i partecipanti avranno imparato a conoscere ALMA e avranno acquisito una migliore comprensione della radioastronomia e della tecnica interferometrica. Il primo tour a piedi di ALMAxLeiden è pronto per essere lanciato il 30 marzo, e attualmente è in fase di sviluppo un tour destinato ai bambini. Le stelle, non sono poi così lontane.
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