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Da non credere, a Parigi i palermitani lo chiamano "arancino": è l'aperitivo di Andrè

Classe '87, Andrè ha pensato di portare sulle tavole d'oltralpe un aperitivo tutto siciliano. Non ci sono solo i prodotti, ma anche il tagliere ha proprio la forma dell'Isola

  • 1 ottobre 2021

A sinistra Andrea Giuffrida

I prodotti tipici siciliani si trovano dappertutto ormai, spesso sentiamo parlare di cannoli in giro per l'Italia, pasta con le sarde fatta in una home cooking belga e così via.

E non finisce qui, André Giuffrida, catanese, classe '87, ha pensato addirittura di portare sulle tavole d'oltralpe un aperitivo tutto siciliano! Di siciliano non ci sono solo i prodotti, ma anche il tagliere, che ha proprio la forma dell'isola.

André vive da vent'anni a Parigi, città in cui si era trasferito già il fratello circa ventuno anni fa. Tuttavia per alcuni periodi è tornato in Sicilia. Da adolescente ha frequentato un anno di scuola alberghiera: «Ma non amavo studiare, quindi ho iniziato subito a lavorare nella ristorazione», ci racconta. Ha lavorato infatti come chef de rang per Castello Camemi e altri.

Dopo il primo ''periodo parigino'', tornato a Catania, apre una creperia, la vera ''creperia parigina'': «Per un paio di anni è andata benissimo, ma le tasse mi hanno messo con l'acqua alla gola. Quindi sono tornato di nuovo a Parigi, dove ho conosciuto tante persone che mi hanno aiutato. Preferisco fare sacrifici qui che verranno ripagati», racconta.
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Tornato a Parigi, decide di stabilirsi definitivamente in Francia: «Parigi mi piace moltissimo, è una città multietnica e nessuno ti giudica - racconta - ho girato tutta la Francia, anche le città più piccole, ma preferisco vivere in una grande città come Parigi perché può dare tanto».

Da circa un anno ha avviato il nuovo locale, l'épicerie ''Le bontà di Gioia'', ''un minimarket stile nonna di quartiere'', così lo definisce, ovvero un misto tra salumeria, formaggi, gastronomia, dove prepara primi e secondi, e si occupa anche di catering. La sua cucina è dunque molto varia: va dagli anelletti al forno ai cannoli riempiti al momento, come si usa in Sicilia.

È molto attento alla scelta dei prodotti siciliani e italiani, prosciutto dei Nebrodi, salame sant'Angelo e così via: «Cerco di portare il prodotto che non ha nessuno o se ce l'hanno è troppo caro, quindi cerco di scegliere il migliore. La burrata mi arriva ogni tre settimane dalla Puglia, porto qui scamorza, stracciatella, piadine e così via», ci dice.

Non può mancare ovviamente ''il vero caffè siciliano'' e infine è arrivata l'idea dell'aperitivo con birra e arancino, arancino richiesto anche dai palermitani - incredibile ma vero! -: «Anche i palermitani lo chiamano ''arancino''. Mi dicono ''voglio un arancino, un'arancina, basta che sia siciliano/a e che non sia il supplì!''», ci racconta sorridendo.

Il tagliere dell'aperitivo, a volte pieno di salumi e formaggi, ha rigorosamente la forma dell'isola.

Ad aver ispirato il nome del locale è sua figlia Gioia, la primogenita: «Ho scelto il nome di mia figlia», racconta. Da poco è nata anche la secondogenita, Elisabetta.

Le bontà di Gioia si trova nel XV arrondissement, a circa 10-15 minuti dalla Tour Eiffel. Durante la telefonata, André viene interrotto a volte da alcuni clienti che, oltre a chiedere informazioni sul cibo, gli fanno anche gli auguri per la nascita di Elisabetta.

Tra un ''très bien'' e un ''merci'', André racconta che la clientela è molto varia, mentre all'inizio gli avventori erano soprattutto italiani, adesso sono anche francesi, e alcuni sono clienti abituali e fedeli, vanno a trovarlo anche tre volte alla settimana: «I francesi amano l'Italia, sono rispettosi della nostra cultura. I miei clienti qui a Parigi passano spesso le vacanze in Italia».

Le proposte preferite dai francesi sono, tra le tante, le marmellate in coppia con i formaggi, la marmellata di sambuco, fichi d'india, di nero d'avola, tutti quei sapori che noi conosciamo bene. Oltre agli aperitivi sul posto, André fa anche molti domicili.

Salutiamo André nella speranza di andare a trovarlo presto, per fare un aperitivo siciliano vicino alla Tour Eiffel, privilegio che non capita tutti i giorni.
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