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Dai metal detector ai biglietti nominativi: stretta sulla movida a Palermo, cosa cambia

Dopo i vari episodi di violenza avvenuti fuori da locali e pub, Comune e prefettura corrono ai ripari: definite nuove regole per arginare la movida "selvaggia"

  • 30 gennaio 2024

Via Maqueda pedonale a Palermo

«Esci stasera?». «Sì, vado in centro». «Ok, divertiti…e fai attenzione». È questa, ormai, la tipica frase di genitori e amici quando ci si prepara per il sabato sera. Prima magari ci si fermava al "divertiti", adesso, cresce la preoccupazione di tutti alla luce dei numerosi casi di violenza, etichettati come mala movida, registrati a Palermo e provincia.

Episodi, ripetuti con una frequenza preoccupante, che stanno generando ansia e paura in città e che hanno portato il Comune a correre ai ripari. Sembra, infatti, che, (finalmente) vedrà la luce il regolamento sulla movida: dall’arrivo di metal detector al divieto di somministrare alcolici dopo le tre.

Il documento prevede una serie di punti che cercheranno (si spera) di evitare i fenomeni accaduti in questi giorni.

L’ultimo episodio violento risale a sabato scorso, quando è stato aggredito il segretario Nidil Cgil Palermo, Francesco Brugnone, mentre stava tornando da una serata con degli amici. E, ancora, la scorsa settimana, gli insulti e l’aggressione omofoba da parte di un branco, poi, due accoltellamenti in differenti occasioni.
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A dicembre, invece, il fatto più grave, quello che lascia, ancora oggi sgomenti: la morte di Lino Celesia, l'ex giocatore di calcio 22enne.
Annunciato alcune settimane fa, il ritardo dell’approvazione del decreto movida è dovuto anche ai recenti episodi criminali e all’ultima riunione con il Comitato per l’ordine e la sicurezza per fare il punto sulla situazione.

Ad ogni modo, a breve ci sarà un ulteriore (e ultimo) summit e poi, forse, anche la prossima settimana potremmo conoscere, nel dettaglio, il tanto atteso "decreto sulla movida a Palermo".

Qualcosa, però, la sappiamo già: oltre ai controlli da parte delle forze dell’ordine che, negli ultimi giorni, sono stati potenziati, la bozza del decreto prevede anche l’obbligatorietà di metal detector all’ingresso dei luoghi della movida, insieme all’istituzione di biglietti nominativi acquistabili soltanto online con carte nominative così da risalire all’acquirente. In cantiere anche il divieto di somministrare alcolici dopo le 3.

«Non parlerei di mala movida, ma di vera e propria criminalità che ha colpito Palermo nelle ultime settimane – spiega il consigliere del Comune di Palermo, Domenico Bonanno -. Per farvi fronte, però, non può essere sufficiente il regolamento, che non sarà la panacea di tutti i mali.

Chiediamo, infatti, al Governo nazionale, che venga potenziata la presenza di forze di polizia, carabinieri e, se necessario, anche dell’Esercito. Di recente, nel corpo di Polizia Municipale, sono entrate 30 nuove unità che, sicuramente, insieme al recente lavoro svolto dal neo comandante, Angelo Colucciello, daranno un forte segnale. Ma non basta».

Il messaggio dell’amministrazione comunale è che Palermo ha bisogno della movida, poiché è una città giovane, ma è necessario che ci si la collaborazione di tutti: «Ci rivolgiamo agli esercenti, affinché rispettino le regole legate agli orari, le norme sul ballo e sulle emissioni sonore – prosegue il consigliere comunale -.

Ma anche ai fruitori della movida per un rispetto reciproco, così da rendere questo settore un grosso volano di sviluppo per il turismo, soprattutto, dei giovani senza però dimenticare il diritto alla quiete dei residenti».

La "nuova movida" a Palermo prevede, quindi, controlli più serrati all’ingresso dei locali anche per evitare l’introduzione di armi per evitare quanto accaduto nei mesi scorsi.

«Ringrazio le associazioni di categoria che hanno collaborato in questi mesi con l’amministrazione, con l’assessore comunale alle Attività economiche e produttive, Giuliano Forzinetti e con il Consiglio Comunale – conclude Bonanno -. Siamo coscienti dell’importanza del regolamento.

Abbiamo allungato i tempi soltanto per dedicare il tempo necessario ad ogni approfondimento utile, ma siamo, davvero, ormai, al giro di boa. Dobbiamo dare un segno di forza a chi della movida ne fa criminalità e, allo stesso tempo, appoggiare chi, invece, vede, in questo settore il suo punto di forza».
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