TEATRO
Dal palco ai social il teatro (r)esiste: due attori siciliani creano #ilgiuocodellepidemia
Fabrizio Falco e Davide Cirri hanno ideato un gioco "social" che coinvolge attori e pubblico rimasti fuori dai teatri. Un messaggio positivo in un momento difficile
Davide Cirri e Fabrizio Falco (foto di Marina Alessi)
Non si potrebbero trovare parole più calzanti di quelle di Giorgio Strehler per comprendere l'ispirazione e le motivazioni che hanno spinto i due attori siciliani Fabrizio Falco e Davide Cirri a dar vita a un'iniziativa "social" che sta già riscuotendo molto successo.
In questo difficile momento in cui l'intera Penisola ha visto chiudere i teatri e i luoghi di cultura hanno lanciato sulla pagina Facebook dell'associazione Incontroteatro (loro recentissima creatura) #ilgiuocodellepidemia. Un hashtag per sdrammatizzare ma anche "drammatizzare", insomma.
Un modo intelligente e creativo di usare i social, tartassati (purtroppo) da notizie non troppo rassicuranti.
Così la "contromossa" di Fabrizio e Davide nasce per mandare un messaggio positivo non solo agli attori e ai lavoratori dello spettacolo, ma anche al grande pubblico "digitale": il teatro è ancora qui vivo, vegeto e pieno di energie e di tanta voglia di fare. La stessa che servirà alla fine di tutto, per ricominciare.
Ma andiamo alle regole del "giuoco": pc e testo alla mano, gli attori devono realizzare un breve video della durata massima di 5 minuti in cui si presentano (raccontando di sé, del proprio lavoro o dell'ultimo spettacolo fatto), presentano l'opera e l'autore scelti e, infine, recitano il brano. Il video pubblicato nei propri canali social con l'hashtag #ilgiuocodellepidemia verrà poi ricondiviso nella pagina Facebook di Incontroteatro.
Quello tra Fabrizio e Davide è un sodalizio che ha preso forma nel 2018 con la nascita dell'associazione Incontroteatro. Con ambizione e coraggio i due attori si sono lanciati nell'impresa di piantare a Palermo le radici di una nuova "scuola" nel senso più ampio del termine, un vero e proprio "pensiero sul teatro" che fiorisca e contagi un pubblico giovane e non sempre avvezzo all'arte scenica.
Dopo aver collaborato allo spettacolo "Arizona", i due hanno sperimentato un modo di fare teatro ben preciso, sul quale non hanno dubbi: una recitazione contemporanea ma allo stesso tempo ancorata al testo, «legata a un'idea dell'attore come interprete che con lo studio e l'abnegazione al testo metta da parte ogni ingombrante egocentrismo», come dice lo stesso Fabrizio.
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