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Dall'Hotel Patria per i nomadi digitali all'ex Macello: così cambiano 5 luoghi di Palermo

Un nuovo protocollo d'intesa fra Comune e Università prevede una serie di interventi in diversi edifici storici della città. Tra questi l'antico palazzo di via Alloro

Balarm
La redazione
  • 13 maggio 2025

L'ex Hotel Patria a Palermo

L'Hotel Patria come sede per ospitare i nomadi digitali, l'area dell'ex Macello che potrebbe diventare il nuovo ospedale veterinario universitario (il primo in città), un nuovo campus urbano tra via Archirafi e via Lincoln, con rifunzionalizzazione dell'ex Consorzio agrario e la pedonalizzazione dell'area. Nuovi spazi in via Basile per le attività sportive del Cus. Ancora, il restauro dell'ex Collegio San Rocco, altro gioiello nel cuore della città.

Sono i principali interventi oggetto del protocollo di intesa di cooperazione tecnico-scientifica firmato ieri (lunedì 12 maggio) tra il Comune di Palermo e l'Università e che prevede anche lo scambio di proprietà di due importanti edifici storici. Ad apporre le firme sul documento sono stati il sindaco Roberto Lagalla e il rettore Massimo Midiri.

Sottoscritto con validità per i prossimi 5 anni, di fatto, il protocollo prolunga il rapporto di cooperazione, nato nel 2008, per lo sviluppo cittadino in tema di pianificazione urbanistica, politiche culturali, mobilità sostenibile e servizi agli studenti e alla qualità della vita.

Tra i principali obiettivi del protocollo c'è lo "scambio di proprietà dell’ex Collegio San Rocco e dell’ex Hotel Patria per una migliore gestione delle rispettive funzioni".

In tal senso, lo storico edificio di via Alloro (che fino alla seconda guerra mondiale fu uno degli alberghi più rinomati della città) passa al Comune che vuole destinarlo a sede di coworking per accogliere i cosiddetti nomadi digitali, ossia coloro che lavorano in smart working e scelgono di vivere a Palermo.

«Bisogna ricordare come in questo momento la città sia al centro delle attenzioni degli investimenti sul digitale e sia oggi la prima destinazione italiana scelta dai nomadi digitali - dichiara - dice il sindaco Roberto Lagalla -. Dunque, diventa necessario e strategico pensare a poter accogliere queste figure in nuove strutture condivise, come è nelle nostre intenzioni, ad esempio, l’ex Hotel Patria».

L'ex Collegio di San Rocco, da anni sede di Scienze politiche, va ufficialmente all'Ateneo palermitano. Qui è già previsto un progetto di restauro tra quelli inseriti nel Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo), ossia un finanziamento del ministero della Cultura destinato a importanti interventi di restauro degli edifici monumentali del Comune.

In particolare per lo storico palazzo di via Maqueda, pregevole esempio di architettura palaziale del XVII secolo, il progetto mira a recuperare la sua integrità, liberando pure le residue porzioni del piano terra e dell’ammezzato dalle attività commerciali attualmente presenti.

L'Ateneo ha intenzione infatti di utilizzare, per fini didattici e culturali. anche gli spazi del piano terra prospicienti sulla via Maqueda, insieme a ciò che resta dell’antico cortile porticato

«Stiamo quindi parlando di una intersezione costante che riguarda non solo riqualificazione dei luoghi, ma anche il tema dell’innovazione di Palermo e in questo percorso il Comune non può fare a meno della partecipazione di un partner come l’Università», aggiunge il primo cittadino.

Tra gli altri interventi, la "Pedonalizzazione di via Archirafi e realizzazione del campus urbano con estensione della riqualificazione alla retrostante via Antonio Ugo, in sinergia con il restauro dell’ex Consorzio Agrario.

L'accordo prevede, tra l'altro, l'avvio di "studi propedeutici alla realizzazione di un ospedale veterinario e relative aree didattiche e di ricerca nell’area dell’ex Macello ai fini di eventuale variante urbanistica", "l'affidamento all’Università degli Studi di Palermo di un’area prospiciente via Basile con destinazione vincolata al CUS per attività sportive".

«Formalizziamo quanto negli ultimi anni abbiamo portato avanti insieme al rettore Midiri e alla comunità accademica - aggiunge Lagalla -. Si tratta di esperienze che sono già sul campo, come la progettazione della via Archirafi e la sua trasformazione in un campus universitario che è il portato di una progettazione comune tra l’amministrazione, che ha messo a disposizione risorse finanziate dal ministero delle Infrastrutture, e l’Università che sta modificando gli assetti logistici, dove si potrà anche inaugurare l’area dell’ex Consorzio agrario che, fin dai tempi in cui ero rettore, ha costituito motivo di acquisizione di risorse da parte dell’Ateneo.

Alla firma del nuovo protocollo erano presenti, tra gli altri, i referenti del protocollo, l'assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta e la professoressa Clara Celauro, prorettore all'Edilizia e alla valorizzazione del patrimonio architettonico di Ateneo oltre che al Complesso Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico.

«Con la firma del protocollo d'intesa tra il nostro Ateneo e il Comune di Palermo - sottolinea il rettore Massimo Midiri - , abbiamo avviato una nuova e importante fase di cooperazione tecnico-scientifica che segnerà il futuro della nostra città e il rafforzamento del nostro legame con il territorio.

Questo accordo non è solo un impegno formale, ma una vera e propria azione strategica, tesa a valorizzare e a trasformare in modo sostenibile alcune delle aree più rilevanti della città. Penso in particolare alla riqualificazione dell’ex Collegio San Rocco e dell’ex Hotel Patria, alla valorizzazione di spazi come la via Archirafi e via Antonio Ugo, ma anche all’avvio di progetti concreti che avranno un impatto positivo sulla comunità, sull’ambiente e sul futuro dei nostri studenti e della città.

La sinergia tra Comune e Università è un elemento fondamentale per il successo di queste iniziative. La cooperazione che metteremo in atto, infatti, non sarà solo uno scambio di competenze, ma un lavoro concreto per la crescita e la trasformazione del nostro territorio. In particolare, i progetti che vedranno la nostra Università protagonista, come la realizzazione di un ospedale veterinario nell’area dell’ex Macello, la riqualificazione dei campus sportivi e il rafforzamento della mobilità sostenibile, sono solo alcune delle azioni concrete che dimostrano l’impegno del nostro Ateneo nel rispondere alle sfide della contemporaneità».
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