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Dallo stop al pedaggio alla tutela della riserva: a Capo Gallo può cambiare tutto

Un avviso della Regione punta all'acquisizione degli spazi privati delle aree naturali. All'Ars un'interrogazione di M5S. Attesa in Commissione la risposta dell'assessore

  • 14 giugno 2025

E se la riserva di Capo Gallo diventasse più accessibile? L'ipotesi è legata ad un avviso della Regione Siciliana pubblicato alla fine dello scorso anno e poi aggiornato a inizio 2025.

Il testo, approvato dall'assessorato Territorio e Ambiente, ha dato la possibilità di presentare proposte progettuali per l’acquisizione al demanio di Siti Natura 2000, cioè di interesse comunitario, ricadenti all’interno di aree protette.

In sostanza, porzioni di riserve e aree protette di proprietà di privati possono essere acquisite dalla Regione. Il caso di Capo Gallo è emblematico e su questo il deputato regionale M5S Adriano Varrica ha presentato un'interrogazione in IV Commissione.

«Già nel 2023 - racconta Varrica - con un mio emendamento alla finanziaria avevamo ottenuto 200mila euro che la Regione avrebbe dovuto utilizzare per realizzare uno studio per valorizzare la riserva e acquisire la strada di accesso che ad oggi è privata, infatti si paga un pedaggio».

Qualcosa però andò storto. «La Regione, infatti, non utilizzò quelle somme che così andarono perse - spiega il deputato regionale -. Probabilmente non c'era la volontà di fare qualcosa. Quindi siamo tornati alla carica qualche mese fa».

E racconta che durante un'audizione «l'assessore al Territorio e Ambiente ci ha parlato di fondi europei che sono funzionali a rilevare aree private dentro le riserve naturali. E abbiamo rilevato la sua disponibilità a discutere della questione Capo Gallo».

Il tempo però stringe e c'è un avviso da sfruttare per poter impiegare i fondi europei. Sull'interrogazione del Movimento 5 Stelle, l'assessore Giusi Savarino darà una risposta molto probabilmente la prossima settimana in Commissione all'Ars.

Oltre all'acquisizione delle aree private, l'avviso della Regione prevede campagne di monitoraggio delle specie e degli habitat che ricadono nella Rete Natura 2000, campagne di comunicazione e sensibilizzazione della cittadinanza.

Tra gli interventi previsti anche la realizzazione della rete di monitoraggio dei siti di nidificazione di Caretta caretta e il restauro dei rifugi alto-montani di proprietà della Regione o di enti regionali.

L'obiettivo è migliorare e valorizzare la fruzione del patrimonio naturalistico della Sicilia, che possiede il maggior numero di specie endemiche e di specie esclusive (circa 322 specie endemiche e 344 esclusive), un parco nazionale, 4 parchi regionali, 75 riserve naturali, 7 aree marine protette e 245 Siti Natura 2000.
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