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Danno il nome a un quartiere e ci fai anche la frittata: la ricetta (sicula) coi "mafalufi"

Tutto parte dalla raccolta della pianta, che si fa prima dello sbocciare dei fiori e con un gambo maturo, poi destinazione cucina per la ricetta, passo dopo passo

Francesca Garofalo
Giornalista pubblicista e copywriter
  • 14 marzo 2024

La frittata di mafalufi

Campi rigogliosi "abitati" da piante e fiori colorati sono frame variopinti di un risveglio, precursore della stagione tra le più amate (allergici esclusi): la primavera.

Il periodo, durante il quale nei terreni incolti del bacino del Mediterraneo e in particolare in Sicilia sud - orientale fiorisce una pianta dal gambo lungo e dai fiori gialli ondeggianti in sommità: ‘a mafalufa o macaluca.

Comunemente nota come asfodelo giallo (dal greco “asphódelos”, inteso come ciò che non vacilla; oppure che ha la capacità di crescere dove ci sono stati incendi), parliamo di una pianta selvatica robusta e perenne.

Una tipologia di erbacea, che dà il nome al quartiere di Lentini, in provincia di Siracusa, “Purrazitu” (“asfodelo”, di cui la zona era ricca) e troviamo pure citata da Omero nell’Odissea come la pianta degli Inferi su cui camminano i defunti.

Ma toponimi e poemi a parte, per quanto riguarda l’alimentazione la pianta era consumata nei periodi di carestia e in assenza di cibo durante la seconda guerra mondiale in Italia meridionale.
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E ancora oggi viene usata, soprattutto per la preparazione di primi e secondi, il più apprezzato è la frittata di mafalufi. Tutto parte dalla raccolta dell’asfodelo, da fare prima dello sbocciare dei fiori e preferendo un gambo maturo, poi destinazione cucina per la ricetta.

Ingredienti
400 gr di mafalufi
5 uova
Olio extravergine d’oliva
sale q.b
pepe nero (facoltativo)

Procedimento
Una volta raccolti gli asfodeli gialli o mafalufi bisogna armarsi di pazienza per la pulizia. Eliminare dalle cime fiori (se presenti) e foglie, e mettere da parte solo il gambo che andrà bollito in una pentola con abbondante acqua e sale.

Appena cotti, farli scolare eliminando l’acqua in eccesso e trasferirli in una padella con l’olio extravergine d’oliva precedentemente riscaldato, far rosolare fino a doratura. Quando raggiungono il colore della goduria, versare sopra le 5 uova sbattute con il pepe nero e un pizzico di sale, amalgamando fino a un composto omogeneo.

Continuare a friggere e quando la frittata è cotta su entrambi i lati, impiattare e far raffreddare qualche minuto prima di servire come antipasto, secondo o contorno. I palati già preparati, invece, potranno gustarla immediatamente.

Abbinamenti I mafalufi hanno un caratteristico sapore dolciastro, un po’ come gli asparagi, e la preparazione in questo caso con le uova lo rende un piatto che si sposa bene sia con un calice di vino rosso, che bianco.

Un rosso novello dalle note fresche e fruttate è l'ideale nel primo caso; mentre nel secondo un bianco secco e leggero, o anche in questo caso dalle note fruttate.
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