Denunciò i suoi estorsori, ora è solo: Cutrò, l'imprenditore di Bivona "ucciso lasciandolo vivo"
Vent'anni fa bruciarono il primo mezzo meccanico della sua azienda e lui denunciò. La sua vita da allora è stata stravolta. Le istituzioni alla fine lo hanno abbandonato lasciando "un morto che cammina"
Ed è quello che è succo a Ignazio Cutrò, imprenditore di Bivona nell'agrigentino e a pochi chilometri da Corleone, che ha fatto quello che era giusto fare. Vent'anni fa bruciarono il primo mezzo meccanico della sua azienda e lui denunciò. La sua vita da allora è stata stravolta.
Le istituzioni alla fine lo hanno abbandonato, «Mi hanno ucciso da vivo - dice nel video di Fuoririga -. Lo Stato mi ha considerato una spesa, merce di scambio, ma si dimentica che sono un morto che cammina».
Perchè la storia purtroppo insegna e insegna che la mafia è paziente, sa aspettare. Aspetta il momento giusto, che i riflettori si spengano, per saldare il conto.
Ecco la storia di Ignazio Cutrò, ancora, dopo vent'anni. E le sue tante domande.
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