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Due palermitani e un cannolo ai Caraibi: la scommessa vinta di Giuseppe e Clementina

Un'idea nata per gioco che adesso è quasi un lavoro. Il primo a gustare i loro cannoli è stato un assaggiatore d'eccezione, Andrea Di Martino, il re dei panini di Palermo

  • 28 aprile 2021

Giuseppe Fraterrigo e Clementina

Immaginate di poter gustare un cannolo siciliano, la morbida crema di ricotta incontra la croccante cialda aromatizzata, ogni tanto un po' di cioccolato e l'inconfondibile profumo d'arancia. Basterebbe solo questo scenario goloso a rendere la visione indimenticabile.

Ma ci spingiamo oltre. All'immagine idilliaca aggiungete un panorama mozzafiato. Non è la carta da parati della vostra cucina e nemmeno il bancone del bar dove avete comprato il cannolo, ma sono le spiagge dominicane sul mar dei Caraibi e sull'oceano Atlantico: la Repubblica Dominicana.

Cosa ci fa un cannolo a Santo Domingo? Viene naturale porsi questa domanda, anche se ormai il cibo siciliano non si trova più solo in Sicilia. Ad esportare i cannoli e tante altre delizie della nostra Isola in Repubblica Dominicana sono stati Giuseppe Fraterrigo e la moglie Clementina, riscuotendo un grande successo.

Giuseppe lascia la Sicilia nel 1977 per andare in Germania, dove lavora per tanti anni nel campo della ristorazione, insieme alla moglie Clementina: «Lavoravamo in Germania e poi venivamo qui in vacanza già dal '94, abbiamo costruito una casa, un terreno. Abbiamo avuto un ristorante per anni in Germania, tanta gavetta e poi per motivi di salute siamo venuti qui, dove c'è un clima bellissimo», ci racconta Giuseppe.
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Giuseppe e Clementina, palermitani, rispettivamente 59 e 57 anni, vivono a Santo Domingo ormai da sette anni, si dedicano per diletto ai cannoli e ad altre specialità siciliane: «Non apriamo un ristorante per motivi di salute, per gioco è nata questa cosa dei cannoli, è diventato quasi un lavoro, ma non abbiamo un negozio, li facciamo privatamente a casa.

Abbiamo in mente di aprire la partita IVA, perché le richieste sono sempre di più», ci racconta Giuseppe. Non è stato facile realizzare il ''cannolo perfetto'', ma dopo tanti tentativi ce l'hanno fatta: «All'inizio è stato complicato fare questo tipo di cannolo, perché è un altro clima, devi trovare le materie giuste, abbiamo fatto tante prove».

Giuseppe ci rivela anche che il primo a gustare i cannoli è stato un assaggiatore d'eccezione, Andrea Di Martino, il re dei panini, proprietario di una catena di paninerie, che tutti i palermitani conoscono. Inizia dicendo: «L'ho fatto assaggiare a un mio caro amico, che ormai non c'è più. Lo porto sempre nel mio cuore».

E poi continua: «L'ho fatto provare ad Andrea, che mi ha risposto ''da uno a dieci, nove, quell'uno per cento non so che minchia manca!''», ci racconta sorridendo. «Con Andrea Di Martino, ho fatto la traversata da Santo Domingo a Palermo. Ci incontravamo spesso. Andrea viveva in una cittadina, a Bayahibe, e lui mi ha fatto conoscere tra i siciliani che vivono là, facendo provare il mio prodotto», ci racconta.

Ormai i cannoli di Giuseppe e Clementina sono conosciuti da tutti i siciliani che vivono in Repubblica Dominicana: «Se il palermitano compra il mio cannolo, un motivo ci sarà, significa che è fatto bene!», ci dice Giuseppe.

Adesso Giuseppe e Clementina conducono una vita tranquilla a Santo Domingo, che ricorda molto la Sicilia, anche se si danno sempre da fare: «È come vivere in Sicilia. Non abbiamo avuto difficoltà ad inserirci.

In Sicilia fa anche più caldo dei Caraibi, a volte. Il dominicano è un tipo allegro come i siciliani. Per quando riguarda il cibo, si mangia di tutto, per strada, ovunque, a qualsiasi ora, un po' come in Sicilia». E aggiunge: «La Sicilia mancherà sempre, perché è una terra stupenda».

Tra i progetti per il futuro di Giuseppe ce n'è uno legato alla rinascita di una storica radio palermitana, Radio Studio 104, di Toti Piraino, fondata nei mitici anni '80: «Adesso la radio è sul web. Prossimamente ci sarà anche uno spazio dedicato ai Caraibi e io farò degli interventi. I programmi inizieranno i primi di maggio», ci racconta.

Clementina e Giuseppe non fanno solo cannoli: «Facciamo le arancine, la rosticceria mignon per eventi, a volte, quello che trovi nei bar a Palermo. Per esempio la prossima settimana andiamo a Las Terrenas, dove c'è una comunità italiana, passiamo qualche giorno sulla costa atlantica».

I due siciliani non stanno mai fermi, tra gli orti, la spesa e la preparazione delle delizie siciliane, che ci auguriamo di assaggiare presto, rigorosamente sul mar dei Caraibi.
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