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È la società di "conversazione" più antica di Termini: i 187 anni del Circolo Margherita

Al suo interno è custodita la foto, in originale (e autografata) della Regina Margherita di Savoia che, la stessa, inviò al Circolo in occasione dell'intitolazione a suo nome

Roberto Tedesco
Architetto, giornalista e altro
  • 30 maggio 2022

Una delle sale del Circolo Margherita di Termini Imerese

La prestigiosa sede si trova in un palazzo nobiliare prospiciente piazza Duomo a Termini Imerese ed è la Società di “conversazione” più antica della città. Ci riferiamo al “Circolo Margherita” chiamato così in onore della Regina, moglie del primo re d'Italia, Umberto I.

All’interno e più precisamente nella sala “lettura”, del piano terra, è esposta la foto, in originale, della Regina Margherita di Savoia che, la stessa inviò al Circolo in occasione della sua intitolazione a suo nome. A margine della foto si nota la data: 17 luglio del 1905 e la firma, solo il nome, della Regina.

Nel 1835 il sodalizio si trasferì negli attuali locali conservando la denominazione di “Casa di Conversazione dei Gentiluomini” in quanto venne acquistato dai soci, con atto notarile a firma di Saverio Mormino, dal barone Jannelli di Villaurea.

Sino allora il circolo aveva avuto la sede nella stessa piazza, in uno stabile ad angolo con la via Mazzini (oggi sede della Società Operaia). Il 26 febbraio del 1885 i soci del sodalizio deliberano la fusione con la “Casa di Società delle Signore” assumendo il nome di “Circolo Margherita”, in ossequio proprio alla regina d’Italia.
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La facciata dell’edificio è ottocentesca, e con molta probabilità venne realizzata nello stesso periodo di quando si acquistò l’immobile. Il prospetto si presenta in stile “eclettico” con evidenti richiami orientali abbinati ad elementi floreali. Lesene poligonali settorializzano la facciata in tre spazi verticali. A piano terra si aprono gli ingressi alla sala lettura, mentre il balcone, sostenuto da mensole in ferro battuto, segna orizzontalmente l’inizio del piano nobile dove ci sono tre aperture ad arco a tutto sesto.

L’ingresso principale si trova presso la via Marco Tullio Cicerone a pochi meri dall’ingresso del Museo civico di città “Baldasare Romano”. Un ampio e colossale corpo scala permette l’accesso al livello superiore dove, attraverso un imponente ingresso, si accede al “Salone delle Feste” prospicente piazza Duomo.

Frequentato dalla nobiltà cittadina è sempre stato un luogo di confronto politico e culturale. Tra i fondatori si annoverano i personaggi appartenenti alle famiglie più importanti della città delle Terme: Di Michele, Lo Faso, Inguaggiato, Marsala, solo per citarne alcune. Cognomi, questi che hanno determinarono la storia della Città diventando i protagonisti per tutto ‘800 e per i primi decenni del secolo successivo.

Tra gli organi direttivi del sodalizio c’è la “Deputazione” che rimane in carica un biennio, con inizio dal 1° Novembre successivo all’elezione, ed i suoi membri possono essere riconfermati una sola volta per il biennio seguente. La Deputazione viene eletta dall’Assemblea dei Soci, a maggioranza dei votanti, nella stessa seduta nella quale vengono eletti gli Organi Sociali.

Una curiosità: nell’archivio del Circolo mancano tutti i documenti o atti al periodo fascista fino all’agosto del 1943. In tale data il Circolo venne commissariato dal Partito Nazionale Fascista e retto interrottamente fino al ’43.

Promotore di numerose iniziative culturali quali convegni e mostre di diverso genere, il sodalizio, nel 2017, con il patrocinio del Comune di Termini Imerese, organizzò un concorso nazionale di idee per la progettazione di una fontana al centro della piazza. Fino alla fine dell’800, quasi difronte al Circolo Margherita, esisteva una fontana seicentesca, ma venne smantellata nel 1888 per volere del Consiglio Comunale. Tra i promotori dell’istanza c’erano numerosi cittadini che appartenevano alla Casa di Compagnia, così come riportato nella delibera di Consiglio Comunale, custodita presso la Biblioteca comunale “Liciniana”.

Tra le motivazioni si legge, nel documento comunale, la fontana: “non si raccomanda né per merito d’arte o vantaggio di sorta che apporti al pubblico che non può attingersi acqua, trovandosi il fonte anzidetto chiuso da un cancello di ferro”. L’idea di riproporre una nuova fontana fu un grande successo anche perché parteciparono numerosi progettisti.

“Il nostro sodalizio” dice Giacinto Lo Faso, presidente pro-tempore del Circolo Margherita «ha un’antica tradizione, in questi due secoli, sin dai primi sussulti antiborbonici del 1848 fino all’epopea dei moti rivoluzionari del 1860, numerosi soci sono stati i protagonisti della storia della città. Oggi il nostro impegno continua anche con la promozione di attività sociali è nostra intenzione, pandemia permettendo, proporre iniziative meritevoli rivolte anche al settore sociale».
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