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"E poi si dice che col crimine non si mangia": Pif e Addiopizzo al fianco dei ragazzi di Bagheria

«Grazie a un tentativo di estorsione si è arrivati a una spesa solidale», dice Pif in un video in cui racconta la storia dei giovani imprenditori di un caffè-bistrot di Bagheria

Balarm
La redazione
  • 16 dicembre 2020

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«E poi si dice che col crimine non si mangia». Si conclude così, con la sua solita verve tragicomica, il video pubblicato sulla pagina Facebook di Addiopizzo in cui Pif (al secolo, Pierfrancesco Diliberto) racconta in poco più di un minuto la storia dei ragazzi di Cafè Verdone.

«Grazie a un tentativo di estorsione si è arrivati a una spesa solidale», dice Pif spiegando che i proprietari del caffè di Bagheria hanno ricevuto diverse "incursioni" al seguito delle quali, all'improvviso, si sono verificate una serie di risse e aggressioni.

I ragazzi però, non solo non hanno ceduto e non hanno pagato il pizzo, ma con l'aiuto dell'associazione Addiopizzo hanno pure denunciato.

E così adesso, in attesa che si concluda il processo per estorsione, Cafè Verdone lancia un'iniziativa di sostegno ai più indigenti proponendo a chiunque volesse di ordinare una "spesa sospesa" che verrà portata direttamente alle famiglie più bisognose di piazza Magione a Palermo.

C'è tempo fino al 21 dicembre per ordinare panini, hamburger e pizze, pasta e quant'altro e sostenere così i giovani titolari del bistrot-pizzeria di Bagheria, che hanno voluto investire e creare lavoro e ricchezza nella loro città.
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