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È stato rifugio di guerra, ma anche set per Montalbano: il tour nella Ragusa nascosta

Un patrimonio di archeologia industriale, testimonianza viva di centinaia di anni di storia urbana, economica e sociale di Ragusa: ve lo raccontiamo nell'articolo

Federica Puglisi
Giornalista
  • 29 dicembre 2025

Cava Gonfalone

Un patrimonio di archeologia industriale, testimonianza viva di centinaia di anni di storia urbana, economica e sociale di Ragusa. Sono le latomie di Cava Gonfalone, cavità artificiali scavate nella roccia calcarea dagli uomini per estrarre materiali da costruzione.

Ci troviamo nella zona occidentale di Ragusa e queste strutture sono un vero e proprio paesaggio sotterraneo antropico: spazi imponenti, volte e pareti segnate dalle tracce delle antiche tecniche minerarie. Visitandole, si percorre un vero e proprio viaggio nella storia che va dall’estrazione di pietre alla lotta per la sopravvivenza, fino alla loro rinascita come spazio culturale aperto a tutti.

E oggi al centro di numerose visite guidate alla scoperta dell’antichità. Le latomie sono un’importante area di archeologia industriale con enormi latomie che mostrano i segni dei picconi dei cavatori. E questo dà l’impressione di essere in un “non luogo” sotterraneo, una “città sotterranea” che è visitabile, con un teatro naturale ricavato nella roccia. Le latomie nascono come cave di estrazione del calcare bianco, materiale fondamentale per ricostruire Ragusa dopo il terribile terremoto del 1693 e successivamente per edificare l’espansione della città moderna.

I cavatori, chiamati “pirriatura”, lavoravano la roccia con picconi e, negli ultimi decenni di attività, con le seghe circolari, lasciando segni visibili sulle pareti. Ciò che colpisce, oltre alla grandezza del sito, è che questo luogo abbia custodito e raccolto le dure vite e le sofferenze di migliaia e migliaia di cavatori che ogni giorno si recavano nella zona per lavorare.

Nel XX secolo, con l’avvento delle tecniche a cielo aperto e nuovi materiali, l’uso delle latomie come cave cessò gradualmente, con un arresto definitivo intorno agli anni Trenta e Quaranta. Durante la Seconda guerra mondiale furono utilizzate come rifugi antiaerei dagli abitanti dei quartieri vicini, offrendo protezione durante i bombardamenti. L’ambiente sotterraneo mantiene una temperatura relativamente stabile durante tutto l’anno, senza forti escursioni termiche.

I segni dei picconi e delle seghe sulle pareti raccontano le fatiche dei cavatori e sono oggi testimonianze dirette della storia del lavoro. Le latomie sono state spesso scelte come location per eventi artistici, spettacoli al chiaro di luna e performance teatrali, grazie alla scenografia naturale delle grotte.

E sono state utilizzate per un episodio della serie tv “Il commissario Montalbano”. Negli ultimi anni sono stati avviati progetti di valorizzazione, passeggiate tematiche e mostre che hanno contribuito a trasformare le latomie in uno spazio culturale aperto alla comunità.

Il risultato è un suggestivo spazio che si estende per 15000 metri quadrati sotto la città. Le latomie possono essere visitate con guide culturali e speleologiche locali, con percorsi che raccontano sia l’aspetto storico che geologico. Occorre avere scarpe comode e abbigliamento adatto a spazi freschi.
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