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Forse non sai perché Mondello si chiama così: da palude fangosa a paradiso balneare

Oggi è una delle località balneari più apprezzate al mondo, considerata "I Caraibi di Palermo", ma non è sempre stata così. Ecco quale è (la vera) origine del suo nome

Balarm
La redazione
  • 9 aprile 2023

Antico Stabilimento Balneare a Mondello

Oggi è considerata "i Caraibi" di Palermo, per le sue acque che non hanno nulla da invidiare alle più belle spiagge del mondo. Meta privilegiata dai palermitani e dai turisti di tutto il mondo è da sempre un luogo dove trascorrere un'estate al mare e dove portare la famiglia in autunno e in inverno nelle tante giornate di sole che ci regala il nostro clima mite. Ma vi siete mai chiesti perchè Mondello si chiama così?

Per scoprirlo bisogna tornare indietro nel tempo. Alle sue origini, ossia quando al posto delle acque "caraibiche" c'erano quelle fangose e putride. Sì perchè quella che oggi è una località balneare invidiata nel mondo, un tempo era una palude che creava non pochi disagi ai palermitani, soprattutto a chi abitava nei paragi.

In realtà, sebbene l'etimologia del suo nome sia ancora incerta, per secoli si è creduto che "Mondello" provenisse dal termine "Gal", in arabo "monticello", poi tradotto in "Montello" (riferito al Monte di Delo in cui nacque il dio Apollo) e infine in una commistione con il siciliano diventato l'attuale "Mondello".
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Gli studi successivi però sembrano virare su un altro termine arabo: "al mondellu" cioè “palude” e “Marsâ ‘at Tin” che significa “porto del fango”, nome con cui sarebbe stata chiamata la borgata fino al XII secolo.

In verità, come raccontanto le testimonianze dei graffiti nelle grotte Addaura e Niscemi, nel tardo Paleolitico era una delle zone più fertili e rigogliose. Sarà la dominazione romana a stravolgere il territorio e, a causa di un brutale disboscamento, a trasformarlo in una vasta distesa paludosa. Il "pantano" iniziò a diventare una minaccia per la salute dei cittadini.

Durante la dominazione araba, il "Piano del Gallo" iniziò ad attrarre i primi pescatori dando vita a un primo piccolo nucleo di villaggio marinaro. Gli arabi migliorarono la rete idrica, costruendo i Qanat, canali idrici sotterranei, e migliorando di conseguenza anche le condizioni della palude.

Nei secoli successivi il villaggio di pescatori si ampliò notevolmente. Nel XV secolo furono costruite una tonnara e torri di avvistamento.

Tra il Settecento e l'Ottocento, le conseguenze della tossicità del pantano divennero insostenibili tanto che Re Ferdinando IV di Borbone impose il divieto di caccia e opere di canalizzazione delle acque. Diede vita alla prima riserva naturale della Reale Riserva dei Colli. Sul finire del XIX secolo la popolazione di Mondello venne decimata dalla malaria.

Fu così che nel 1889 fu approvato il progetto di bonifica "Baccarini" voluto dal Principe di Scalea e spalleggiato anche dall'allora capo del governo Francesco Crispi. Ebbe inizio così la lenta rinascita di Mondello.

Nel 1910, nel pieno della Belle Epoque palermitana, la società italo-belga costruisce l'Antico Stabilimento balneare in stile art nouveau, che divenne in poco tempo uno dei luoghi più rinomati e ricercati in Europa. È così che Mondello si trasforma in una delle località balneari più belle al mondo, immagine che ha continuato a conservare sino ai giorni nostri.
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