MISTERI E LEGGENDE
Fra intrighi e misteri: a Palermo una grotta fa parlare di sè, è quella "del condannato"
All’interno furono trovati i resti di un uomo. La cavità è alta poco più di 1 metro e 50 centimetri e si snoda per una lunghezza di 40 metri fra numerose e aguzze stalattiti
Monte Pellegrino in un dipinto di Francesco Lo Jacono
Probabilmente per questa ragione nacque la leggenda che riguarda Monte Pellegrino, a Palermo. La grotta si apre nella falesia a destra della prima rampa della "Scala Vecchia" a quasi un centinaio di metri e dopo avere percorso un sentiero lungo circa trenta metri, l’imbocco è abbastanza largo e alto.
Appena dentro, un raggio di luce naturale illumina gli ambienti sufficientemente puliti. L’interno è alto poco più di 1 metro e 50 centimetri, si snoda per una lunghezza di 40 metri circa ed è caratterizzato da molte stalattiti aguzze e pronunciate.
Il sito, per almeno due secoli, rimase inesplorato. Quando nel luglio del 1943 le truppe anglo-americane presero possesso della città, occuparono questa grotta al fine di sfruttare la posizione strategica che consentiva e consente ancor oggi di sorvegliare tutta l’area portuale della città. Una posizione strategica che fu utile per alcune importanti operazioni belliche.
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