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Fu l'esclusiva villa del "Padrino": un pezzo di storia del cinema ora è in vendita in Sicilia

Lo strepitoso castello costruito alla fine dell'Ottocento dalla nobile famiglia Pennisi di Floristella è circondato da un parco di 8.500 metri quadrati. Ecco dove si trova

Balarm
La redazione
  • 4 gennaio 2022

Per gli appassionati del genere è bastato un colpo d'occhio per riconoscerlo. Per chi invece ha la memoria corta o non è un attento osservatore cinematografico probabilmente, le immagini che vi mostriamo, dicono poco o nulla.

Ad ogni modo, basterà proseguire nella lettura per capire "chi è" o, meglio cosa ha rappresentato per tante generazioni, il protagonista di questa storia. Sì, perché quelle che avete sfogliato sono le fotografie di uno strepitoso castello siciliano di fine Ottocento tanto amato dal cinema, nonché pregevole esempio di eclettismo dello stile gotico.

Parliamo dell’incredibile maniero della nobile famiglia Pennisi di Floristella (o Castello Scammacca) che si trova ad Acireale, cittadina alle pendici meridionali dell'Etna, quasi a strapiombo sul mar Ionio, che negli anni Novanta è balzata al successo grazie uno dei film più amati della storia del cinema italiano.

Il castello di Acireale è stato infatti il set de Il Padrino (parte terza) di Francis Ford Coppola, con il grande Al Pacino, ma è stato scelto più volte come location anche per altre opere cinematografiche come il film “Un bellissimo novembre” di Mauro Bolognini e ha anche ospitato personaggi illustri provenienti da tutto il mondo.
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Oggi il castello – da non confondere con il Castello degli Schiavi di Fiumefreddo di Sicilia, anch’esso location de Il Padrino - torna a far parlare di sé per un altro motivo. Basta infatti digitare il suo nome sul web per essere catapultati nel mondo di Sotheby's International Realty, il brand che mette in rete i migliori immobili di lusso in vendita, nelle più belle città italiane.

Il gioiello di Acireale infatti è stato messo in vendita per appena – si fa per dire – 6 milioni di euro, nella speranza di trovare un acquirente che possa salvarlo e trasformarlo in un importante hotel de charme o in una location per eventi o di rappresentanza, ma anche un'esclusiva residenza privata.

Ma come si presenta oggi il castello costruito dal Barone Pennisi alla fine dell’Ottocento e che, con la sua superba regalità, ha resistito al terremoto del 1908 e ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

«Il suo ingresso principale, da Piazza Pennisi - si legge nell'annuncio -, si apre su un viale contornato da una duplice fila di palme washingtonia di alto fusto che lascia intravedere la sua suggestiva imponenza. Alla fine del viale il busto scultoreo in marmo del Barone Pennisi, si innalza su una colonna attorniato dalle palme.

Il peculiare prospetto ruotato di circa 55 gradi in senso orario, cattura l'attenzione per la sua bellezza e le sue rilevanti caratteristiche architettoniche. L'elegante drappeggio di merlature guelfe sulla parte sommitale e gli archi ogivali tipici dell'arte gotica, gli infondono un'immagine fiabesca.

Il complesso si compone di tre edifici congiunti posti su due livelli, con due torri a pianta rettangolare in posizione simmetrica; ai lati delle torri si trovano due corpi ad una sola elevazione, in stile medievale di ispirazione normanna.

L'elegante portico a tre arcate spalanca l'accesso alla bellissima scala monumentale di marmo pregiato che si biforca ai lati e conduce al primo piano dove, sulla parete centrale, spicca il ritratto autorevole del Barone. Il soffitto della scala è a cassettoni in legno con l'iniziale del cognome della famiglia e lo stemma gentilizio a motivi alternanti.

Tutto il piano è definito da confortevoli camere da letto e da ampi saloni con alti soffitti che si susseguono uno dopo l'altro fino alle opposte estremità prospicienti le due terrazze ognuna di 130 metri quadrati.

Un imponente camino con l'iniziale del cognome della famiglia, domina il salone di rappresentanza illuminato da cinque grandi finestre bifore ornate da colonnine, che prospettano l'elegante parco di 8.500 metri quadrati ricco di alberi e cespugli nelle essenze tipiche della flora ionica-etnea.

L'arte pittorica pullula nell'appartamento attraverso i quadri del famoso pittore Paul Pennisi, nipote del Barone. I suoi paesaggi geometrici e gli sfondi bizantini nei colori dell'oro e del blu, trasmettono intense emozioni».

Proseguendo nel piano rialzato, troviamo un unico appartamento per un totale di 12 stanze dislocate tra camere da letto, servizi e saloni di rappresentanza.

L'imponente baluardo, custodisce al suo interno una cappella di particolare pregio architettonico dedicata al Battista, impreziosita dagli affreschi di Giuseppe Sciuti. Le sue volte con il blu del cielo stellato e i santi raffigurati creano un clima di grande spiritualità e il silenzio che vi regna invita alla trascendenza.
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