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Grandi marchi, "nuova" Ztl e parcheggi: così il Comune di Palermo vuole rilanciare via Roma

Prima era la via dello shopping oggi è un "cimitero di vetrine". Il piano dell'amministrazione per far rinascere una delle più importanti aree della città

Anna Sampino
Giornalista
  • 2 marzo 2023

Via Roma a Palermo

Fare tornare i grandi marchi a investire su quello che un tempo era uno degli assi commerciali più importanti di Palermo, rivedere la Ztl, aumentando dapprima il numero di telecamere lungo il perimetro, più parcheggi e mezzi di trasporto alternativi alle auto private come taxi e monopattini. Ancora, incentivare le attività di decoro urbano, come il restauro e il recupero edilizio. Sono queste le principali azioni su cui il Comune sta lavorando per il rilancio di via Roma.

Quella che in un passato non tanto remoto (fino a circa 20 anni fa) era la principale via dello shopping dei palermitani, oggi è ribattezzata come "cimitero di vetrine" (per citare una definizione data da Confcommercio). Saracinesche serrate con cartelli di affitto e vendita fermi lì da anni, storiche insegne divelte, marciapiedi deserti dove è più frequente incontrare un turista piuttosto che un palermitano.

In via Roma sono più numerosi i negozi chiusi che quelli ancora in vita. Il lento declino di uno degli assi commerciali più fervidi della città racchiude in se tutti i problemi del centro storico della città.
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Desertificazione commerciale, difficoltà di accesso e fruibilità tra pochi parcheggi, Ztl e una rete di mobilità alternativa che stenta a decollare. Sono tante, forse troppe, le motivazioni che in questi anni hanno cambiato il volto a questa importante via.

A fotografare la situazione, sempre più preoccupante, l'ultimo report dell'Osservatorio sulla demografia d’impresa nei centri storici, realizzato dal centro studi di Confcommercio, secondo il quale le imprese del commercio al dettaglio attive nel centro storico di Palermo sono diminuite del 40% in un decennio: da 1.316 a 821.

La flessione principale riguarda soprattutto i settori dell'abbigliamento, libri, giocattoli. Mentre, di contro, si registra un notevole aumento di alberghi, B&B, ristoranti e bar (quasi raddoppiatem in 10 anni, passando da 295 a 500).

«Si rischia la desertificazione commerciale perché stanno scomparendo dal centro città alcune categorie merceologiche che magari vengono dirottate nelle periferie o all’interno dei centri commerciali: l’impoverimento di un’offerta diversificata è una grave ferita per una città d’arte come Palermo che non deve perdere il suo aspetto identitario, costituito non solo da monumenti e beni artistici», avverte la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio .

Via Roma è la testimonianza più concreta di questa trasformazione. Le insegne storiche, come negozi di abbigliamento, cartolerie e librerie, hanno chiuso i battenti ormai da anni. Un quadro desolante. Un volto nuovo che non piace nè ai residenti né tanto meno ai commercianti che da anni chiedono all'amministrazione comunale di turno un cambio di passo e un (serio) progetto di rilancio.

«La sua trasformazione è iniziata almeno 15 anni fa, con l'apertura dei primi centri commerciali in città che hanno allontanato dal centro città cittadini e grandi marchi - spiega Francesco Carnevale, imprenditore e presidente dell'associazione "Via Roma" ricostituitasi nel 2019 con l'obiettivo di farsi da portavoce per il rilancio dell'area - A dare la mazzata più grossa al commercio è stata l'introduzione delle limitazioni all’apertura di nuove strutture di vendita con una superficie superiore a 200 metri quadrati. Limite ormai fuori da ogni logica che di fatto rende il centro storico poco appetibile a grossi investitori e grandi firme.

La pandemia - continua Carnevale - ha poi di fatto accelerato il processo di declino. Anche la Ztl, così fatta, ha contribuito a complicare non poco le cose. E non è tanto la zona a traffico limitato il problema quanto la confusione e le regole poco chiare che la caratterizzano. Va regolamentata in modo più semplice e immediato.

Con tutti questi limiti perchè si dovrebbe puntare o venire in via Roma? - conclude -. Nei fatti è venuto meno l'interesse del palermitano verso il centro storico. Chi ha un'attività commerciale in centro ormai lavora soprattutto con i turisti e meno con i palermitani. Quello che da anni chiediamo all'amministrazione è un progetto di rilancio serio e coerente che agica su più fronti».

«Con il sindaco Lagalla, fin dal nostro insediamento, abbiamo ritenuto prioritario procedere a un’azione di sistema e sinergica con le associazioni di categoria, commercianti e residenti per rivedere il modello di rigenerazione e sviluppo del centro storico», dichiara l'assessore comunale alla Rigenerazione urbana e al centro storico Maurizio Carta, che spiega le azioni su cui la Giunta sta lavorando per rilanciare via Roma.

«La prima azione - dice - è stata, insieme all’assessore alle Attività produttive Forzinetti, la delibera di Giunta che avvia la variante urbanistica alle norme del piano regolatore commerciale, strumento indispensabile e corretto per rimuovere l'obsoleto limite dei 200 mq per le strutture di vendita, agevolando la localizzazione, soprattutto in via Roma, di nuove strutture commerciali anche legate ai grandi marchi. La variante è stata inviata alla Regione Siciliana per l’istruttoria che consentirà di portarla presto in Consiglio comunale per la sua approvazione».

Sempre in ambito commerciale, «abbiamo intenzione di rivedere la distribuzione delle licenze in modo che non vi sia una eccessiva concentrazione a danno della diversità e ricchezza commerciale che hanno sempre reso meraviglioso il centro storico di Palermo». Il riferimento è alla massiccia presenza di attività alberghiere e di ristorazione rispetto ad altre categorie, come per esempio l'abbigliamento, settore un tempo dominante in centro, in particolare in via Roma.

Altra azione strategica è legata alla mobilità e accessibilità al Centro storico. Una revisione della Ztl, più parcheggi e più mezzi di trasporto alternativi, come taxi, monopattini e tram sono le soluzioni su cui punta l'amministrazione.

«Su sollecitazione di commercianti e associazioni - dice Carta - , si sta lavorando a una revisione complessiva della Ztl, affinchè questa venga vissuta come elemento positivo piuttosto che come vessazione. Pensiamo a modalità di utilizzo più facili per tutti coloro che devono accedervi per attività lavorative o esigenze commerciali, senza però rinunciare alla tutela dell'ambiente».

Un iter che richiederà tempo e passaggi obbligati, come le approvazioni in Consiglio comunale e al ministero. Tra gli interventi più celeri, ci sarà anche il potenziamento del numero di telecamere all'interno dell'area, che si andranno ad aggiungere a quelle già presenti nei varchi.

«Nella direzione di una maggiore fruibilità del centro storico va anche il bando per 8 nuovi parcheggi in partenariato pubblico-privato, ad oggi ancora aperto e per il quale sono arrivate alcune proposte da parte di operatori privati. Proprio per via Roma, importanti saranno i parcheggi di piazza Giulio Cesare e di piazzale Ungheria» aggiunge l'assessore.

Sempre sul fronte della mobilità, il Comune sta pensando a iniziative per incentivare l'uso dei taxi. «Abbiamo avviato un dialogo con i tassisti per facilitare la circolazione dei taxi in città così da ridurre i tempi di spostamento e dunque anche i costi per gli utenti e rendere più agevole e meno costoso l’accesso nella ZTL.

Stiamo inoltre sperimentando tariffe agevolate per categorie di utenti, come le donne. L'idea è quella di mettere a disposizione delle ragazze tratte a costi più bassi, soprattutto nelle fasce orarie serali, per muoversi in sicurezza».

Un'altra importante novità riguarda i monopattini sharing, per il quale si attende in questi giorni un nuovo bando del Comune per il rilascio delle autorizzazioni agli operatori privati. Intenzione dell'amministrazione è ridurre il numero di operatori fino a un massimo di tre, non di più. «L'obiettivo è mettere a sistema il servizio di monopattini sharing, come mezzo di trasporto pubblico locale a tutti gli effetti. Un numero inferiore di interlocutori ci permetterà di agire con regole chiare e definite» conclude l'assessore Carta.
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