ITINERARI E LUOGHI
Ha portato in Sicilia Scorsese, radici e futuro: il sogno (al cinema) nato in un borgo
Dove molti vedono terre abbandonate, silenzi e partenze un progetto che ascolta le voci degli anziani, le risate dei bambini, i racconti nascosti nei campi e nei vicoli

Polizzi Generosa
Dalla Sicilia al mondo, una cinepresa per raccontare la bellezza che resiste. C’è un sogno che ha preso forma tra le montagne e le pietre antiche di Polizzi Generosa, un sogno fatto di volti, memorie, mani intrecciate, occhi che ridono e piangono davanti a una cinepresa.
Un sogno che oggi non si spegne, ma diventa un fuoco più grande: è il sogno di Aldeas, il Cinema Comunitario che ha toccato il cuore della Sicilia – e da qui vuole parlare al mondo.
Dove molti vedono terre abbandonate, silenzi e partenze, Aldeas ha visto radici e futuro. Ha ascoltato le voci degli anziani, le risate dei bambini, i racconti nascosti nelle cucine, nei campi, nei vicoli.
Ha dato spazio a chi non aveva mai parlato, ha reso protagonisti coloro che troppo spesso restano comparse nel proprio destino. E l’ha fatto non per beneficenza, ma per giustizia poetica. Perché ogni comunità è un’opera d’arte in potenza.
E il cinema, se torna al popolo, può riscrivere la storia. Questo è il cuore del progetto Aldeas — nato da un’intuizione potente di Papa Francesco, che ha scelto il linguaggio del cinema per costruire ponti dove prima c’erano solo muri. A guidarne la realizzazione, una delle anime più visionarie della settima arte: Martin Scorsese.
Sì, proprio lui. Il regista dei sogni americani e delle inquietudini più profonde, oggi incantato dalla forza creativa e spirituale della nostra terra. Perché se c’è un luogo al mondo in cui la vita ha ancora la forza di trasformarsi in racconto, quello è la Sicilia. Ed è proprio qui, a Polizzi, che questo sogno sta prendendo radici vere.
Dopo l’esperienza intensa e commovente del cortometraggio girato lo scorso giugno, con decine di abitanti coinvolti in ogni fase — dalla scrittura alla regia, dalla recitazione al montaggio — nasce ora un progetto ancora più ambizioso: la creazione dell’Accademia di Cinema Comunitario Aldeas Movement.
Un luogo di formazione, arte e incontro, dove le nuove generazioni potranno imparare a raccontare la propria realtà con gli strumenti del cinema, accompagnati da professionisti di livello nazionale e internazionale.
Non un’accademia come tante, ma un laboratorio vivo, aperto, radicato nel territorio. Una scuola che nasce non dalle scrivanie, ma dal cuore di una comunità.
E che vuole crescere con il contributo di tutti. Lo ha dimostrato già il primo gesto simbolico: la cinepresa donata al Comune da Aldeas, come prima pietra di questo percorso.
Non un oggetto qualsiasi, ma una promessa. Un impegno concreto a far sì che da Polizzi parta un movimento culturale capace di restituire dignità, voce, bellezza a tante altre piccole comunità nel mondo. In un’epoca in cui tutto corre e si consuma, il Cinema Comunitario invita a fermarsi, ad ascoltare, a guardare davvero.
A riconoscere che ogni storia, per quanto semplice o dimenticata, ha il potere di illuminare le altre. E la Sicilia ne ha a migliaia, di storie così: di contadini che cantano al tramonto, di donne che custodiscono ricette come segreti, di giovani che sognano senza dover partire, di anziani che ricordano la guerra ma sperano ancora nella pace.
Aldeas è il segno che qualcosa sta cambiando. Che questa terra, troppo spesso raccontata solo per i suoi problemi, viene finalmente riconosciuta per ciò che è davvero: una culla di cultura, bellezza, resistenza e immaginazione. Una terra che sa stupire chiunque abbia occhi per guardarla — persino Papa Francesco e Martin Scorsese.
E adesso tocca a noi! Per costruire insieme questa Accademia, abbiamo bisogno della voce di tutti. Due semplici questionari possono fare la differenza: il primo rivolto a chi ha già vissuto l’esperienza del cortometraggio, per capire cosa ha funzionato e cosa si può migliorare; il secondo aperto a tutta la popolazione di Polizzi, per immaginare insieme cosa può diventare questo spazio di sogni condivisi.
Questa è la nostra occasione per restituire alla Sicilia l’immagine che merita: non più terra da salvare, ma terra che salva, che cura, che crea. Perché qui, tra l’aria sottile delle Madonie e la memoria millenaria del Mediterraneo, la vita pulsa ancora con forza. E il cinema può essere la voce nuova con cui raccontarla.
E un giorno, quando in una sala buia del mondo apparirà sullo schermo il nome di Polizzi Generosa, e si alzerà il silenzio dell’ascolto attento, sapremo di aver fatto qualcosa che vale.
Per noi, per chi verrà dopo, per una Sicilia che finalmente smette di essere set e torna ad essere autrice del proprio destino. È tempo di dire: ci siamo. E abbiamo una storia da raccontare.
Un sogno che oggi non si spegne, ma diventa un fuoco più grande: è il sogno di Aldeas, il Cinema Comunitario che ha toccato il cuore della Sicilia – e da qui vuole parlare al mondo.
Dove molti vedono terre abbandonate, silenzi e partenze, Aldeas ha visto radici e futuro. Ha ascoltato le voci degli anziani, le risate dei bambini, i racconti nascosti nelle cucine, nei campi, nei vicoli.
Ha dato spazio a chi non aveva mai parlato, ha reso protagonisti coloro che troppo spesso restano comparse nel proprio destino. E l’ha fatto non per beneficenza, ma per giustizia poetica. Perché ogni comunità è un’opera d’arte in potenza.
E il cinema, se torna al popolo, può riscrivere la storia. Questo è il cuore del progetto Aldeas — nato da un’intuizione potente di Papa Francesco, che ha scelto il linguaggio del cinema per costruire ponti dove prima c’erano solo muri. A guidarne la realizzazione, una delle anime più visionarie della settima arte: Martin Scorsese.
Sì, proprio lui. Il regista dei sogni americani e delle inquietudini più profonde, oggi incantato dalla forza creativa e spirituale della nostra terra. Perché se c’è un luogo al mondo in cui la vita ha ancora la forza di trasformarsi in racconto, quello è la Sicilia. Ed è proprio qui, a Polizzi, che questo sogno sta prendendo radici vere.
Dopo l’esperienza intensa e commovente del cortometraggio girato lo scorso giugno, con decine di abitanti coinvolti in ogni fase — dalla scrittura alla regia, dalla recitazione al montaggio — nasce ora un progetto ancora più ambizioso: la creazione dell’Accademia di Cinema Comunitario Aldeas Movement.
Un luogo di formazione, arte e incontro, dove le nuove generazioni potranno imparare a raccontare la propria realtà con gli strumenti del cinema, accompagnati da professionisti di livello nazionale e internazionale.
Non un’accademia come tante, ma un laboratorio vivo, aperto, radicato nel territorio. Una scuola che nasce non dalle scrivanie, ma dal cuore di una comunità.
E che vuole crescere con il contributo di tutti. Lo ha dimostrato già il primo gesto simbolico: la cinepresa donata al Comune da Aldeas, come prima pietra di questo percorso.
Non un oggetto qualsiasi, ma una promessa. Un impegno concreto a far sì che da Polizzi parta un movimento culturale capace di restituire dignità, voce, bellezza a tante altre piccole comunità nel mondo. In un’epoca in cui tutto corre e si consuma, il Cinema Comunitario invita a fermarsi, ad ascoltare, a guardare davvero.
A riconoscere che ogni storia, per quanto semplice o dimenticata, ha il potere di illuminare le altre. E la Sicilia ne ha a migliaia, di storie così: di contadini che cantano al tramonto, di donne che custodiscono ricette come segreti, di giovani che sognano senza dover partire, di anziani che ricordano la guerra ma sperano ancora nella pace.
Aldeas è il segno che qualcosa sta cambiando. Che questa terra, troppo spesso raccontata solo per i suoi problemi, viene finalmente riconosciuta per ciò che è davvero: una culla di cultura, bellezza, resistenza e immaginazione. Una terra che sa stupire chiunque abbia occhi per guardarla — persino Papa Francesco e Martin Scorsese.
E adesso tocca a noi! Per costruire insieme questa Accademia, abbiamo bisogno della voce di tutti. Due semplici questionari possono fare la differenza: il primo rivolto a chi ha già vissuto l’esperienza del cortometraggio, per capire cosa ha funzionato e cosa si può migliorare; il secondo aperto a tutta la popolazione di Polizzi, per immaginare insieme cosa può diventare questo spazio di sogni condivisi.
Questa è la nostra occasione per restituire alla Sicilia l’immagine che merita: non più terra da salvare, ma terra che salva, che cura, che crea. Perché qui, tra l’aria sottile delle Madonie e la memoria millenaria del Mediterraneo, la vita pulsa ancora con forza. E il cinema può essere la voce nuova con cui raccontarla.
E un giorno, quando in una sala buia del mondo apparirà sullo schermo il nome di Polizzi Generosa, e si alzerà il silenzio dell’ascolto attento, sapremo di aver fatto qualcosa che vale.
Per noi, per chi verrà dopo, per una Sicilia che finalmente smette di essere set e torna ad essere autrice del proprio destino. È tempo di dire: ci siamo. E abbiamo una storia da raccontare.
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