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I segreti di Palermo si scoprono a piedi: le cento passeggiate da fare tra i tesori

Dalle celle del monastero di clausura ai cunicoli dei Beati Paoli passando per i giardini e ai tour notturni: sono cento gli itinerari guidati organizzati da "Le Vie dei Tesori"

Balarm
La redazione
  • 30 settembre 2019

L'ingresso del Rifugio antiaereo della Biblioteca bombace di Palermo (foto di Igor Petyx)

I Beati Paoli e i palazzi del Gattopardo, le strade degli antichi mercanti nell’antico quartiere della Loggia e i vicoli affollati di Ballarò, i luoghi dei bombardamenti del 1943 e le piazze dove l’Inquisizione celebrava i suoi autodafé (atti di fede) che spesso terminavano in roghi. E poi le escursioni fuori porta, a Monte Pellegrino, a Grotta Conza, a Ficuzza.

Oltre novanta passeggiate guidate, su prenotazione, per scoprire la città e i suoi dintorni in compagnia di botanici, storici, naturalisti, esperti. Per ascoltare storie. Con tante chicche: il tour “giallo” dove scoprire un delitto, il giro in Cinquecento d’epoca e le passeggiate di “Buongiorno Notte”: tour che percorrono la città quando tutti dormono, per assaporare il silenzio, per scoprire architetture libere da pedoni e da macchine, per sentire la città tutta propria. E concludere all’alba, davanti a un caffè, nei primi bar che alzano le saracinesche.
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Qualche esempio? L'itinerario dal titolo "Scala Vecchia: dal mare alla montagna" alla scoperta del promontorio più bello del mondo, percorrendo dal basso verso l’alto l’antica strada utilizzata dai fedeli per raggiungere il Santuario di Santa Rosalia, sul Monte Pellegrino.

Condotto da esperti di natura, la passeggiata consentirà a tutti di immergersi, tra natura e storia, in uno dei più suggestivi e caratteristici percorsi della Sicilia, per riscoprire le bellezze di uno dei territori cui il palermitano è più legato (facilmente accessibile a tutte le fasce di età ma si consiglia l’utilizzo di scarpe da trekking e un abbigliamento comodo e resistente).

La passeggiata "Le bombe del 9 maggio del ’43: un racconto per immagini" ci portano indietro, fino al pomeriggio del 9 maggio del 1943 quando fu sferrata su Palermo la più estesa incursione aerea avvenuta durante la Seconda guerra mondiale.

Palermo rappresentava un punto cruciale nella rete di sorveglianza antiaerea organizzata dai tedeschi nel Mediterraneo. La città fu colpita da circa 1.110 bombe da 227 Kg e altre 460 circa da 136 Kg. Numerose le colonne di fumo che si alzavano dagli incendi provocati da distruttive bombe al fosforo. All’indomani della guerra, il paesaggio urbano di Palermo si presentò completamente devastato e intasato dalle macerie degli edifici colpiti.

L'itinerario sarà un percorso ideale nelle fasi salienti di questo momento buio per la nostra storia. La narrazione dei fatti sarà arricchita con numerose immagini della città dopo i bombardamenti: per fare un confronto tra ciò che è andato distrutto e ciò che è stato ricostruito, per tenere viva la memoria di un’epoca che ha marcato la storia e l’identità dei palermitani,e soprattutto per non dimenticare mai gli orrori della guerra.

O ancora "Le grate segrete: i monasteri di clausura": un itinerario fra le antiche logge dei monasteri di clausura della città, al di là delle grate che proteggevano le suore dalla frivola vita cittadina tra aneddoti, storie e silenzi rotti da preghiere sussurrate a bassa voce.

Una passeggiata che unisce devozione e politica, storie di antiche famiglie con raccoglimento e meditazione tutto questo racchiuso dalla cornice degli eventi storici della città che hanno soprattutto il profumo dei dolci manipolati dalle abili mani delle pie vergini.

"Sulle tracce del Gattopardo: Le due dimore del Principe" è invece l’itinerario che ripercorre gran parte dei luoghi del centro storico di Palermo che fanno da sfondo a episodi del “Gattopardo”, si svolge attraverso i due quartieri marinari, la Loggia e la Kalsa, e congiunge le due estreme dimore dello scrittore: la casa di via Lampedusa, in cui Giuseppe nacque nel 1896 e che fu costretto ad abbandonare dopo i bombardamenti del ’43, e quella di via Butera, l’ultima in cui visse e dove immaginava che sarebbe morto.

Si va anche alla scoperta della borgata di San Lorenzo che prende nome da un’antica chiesa dedicata al santo, la cui fondazione il canonico . Mongitore fa risalire al 1160.

La presenza di questa chiesa e il culto di San Lorenzo, particolarmente diffuso fra gli agricoltori, denotano lo sfruttamento agricolo dell’area fin dal Medioevo. Il graduale popolamento di questa parte di città è da inquadrare nel più ampio scenario di espansione della città oltre le mura, verso la Piana dei Colli, per cui nobili e notabili cominciarono ad edificare grandi ville di campagna che fungessero da centri agricoli e luogo dove trascorrere lunghi periodi di villeggiatura.

La prima villa, tra le più antiche dei Colli, nel 1683, fu quella della marchesa di Geraci, detta la Casena Grande. La visita, dal cuore di una borgata spesso misconosciuta, si snoderà per diverse tappe sino alla chiesetta di San Lorenzo, aperta straordinariamente, in cui si conservano importanti tracce di affreschi e murature medievali.

Tornando in centro ecco il tour "Il Giardino Inglese.. e nacque via Libertà". Il Giardino Inglese, progettato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1851, al posto di una cava di pietra, fu il primo atto della nascita dell’attuale via Libertà, fu ed è un fiore all’occhiello della città.

È stato profondamente modificato e per certi versi stravolto nel Secondo dopoguerra, in precedenza aveva infatti sette collinette che vennero poi spianate. Per rendere l’atmosfera ancora più suggestiva furono inserite piante provenienti da tutto il mondo, migliaia tra alberi, bulbi e semi. Con il nostro racconto torneremo indietro di più di 150 anni per scoprire quello che il Giardino Inglese era e cosa ha rappresentato per i palermitani.

Si visiterà anche il Giardino Garibaldi, unito e diviso al Giardino inglese da via Libertà, dove trionfa il Garibaldi a cavallo opera di Vincenzo Ragusa

Per gli amanti della storia ecco l'itinerario "C’era una volta un gigantesco castello… e poi la Cala".

C’era una volta a Palermo un gigantesco castello, circondato dalle acque e da alte mura da dove si poteva difendere, con due ingressi da terra con ponti levatoi e dal lato del mare un’uscita di emergenza in caso di attacco. Residenza dei viceré spagnoli e sede del Tribunale dell’Inquisizione, il Castello a Mare è uno dei luoghi della città dalla storia più interessante.

La passeggiata ne ripercorre le vicende salienti, dalle atrocità commesse per punire gli eretici fino alla folle demolizione che subì da parte dei garibaldini. La passeggiata proseguirà attraversando piazza XIII Vittime, luogo della famosa rivolta della Gancia, dove poco distanti si trovano i resti della necropoli araba, passando poi per la via Squarcialupo.

Lambendo le chiese di San Giorgio dei Genovesi e di San Mamiliano si giungerà fino al Pantheon di Palermo: la chiesa di San Domenico.

Queste e tante altre passeggiate (che puoi scoprire a questo link) sono organizzate nell'ambito del festival "Le vie dei Tesori" che apre le porte di monumenti, palazzi e spazi di grande interesse a Palermo per tutti i fine settimana di ottobre: scopri di più sull'edizione 2019.
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