Il cuore verde di Palermo si svela: musica, incontri e visite speciali all'Orto Botanico
L’Orto Botanico di Palermo celebra 230 anni svelando l’origine arabo-normanna delle colonne dell’Erbario. Restyling e ricerca ridisegnano il futuro del giardino
L'Orto Botanico di Palermo
A 230 anni dalla sua fondazione, uno dei giardini scientifici più prestigiosi d’Europa svela un frammento inatteso della propria identità.
L’Orto Botanico di Palermo, uno dei più importanti giardini scientifici d’Europa con la sua collezione di piante mediterranee, tropicali e subtropicali – inaugurato il 9 dicembre 1795 - festeggia la ricorrenza con la conclusione dei lavori di restauro e valorizzazione finanziati con il PNRR, con il raggiungimento – per la prima volta in assoluto - del milione di euro di incassi e l’incremento del numero di visitatori che lo rendono il terzo sito più visitato della città; ma anche con questa importante scoperta sulle sue origini.
Giovedì 11 dicembre, per celebrare degnamente questo anniversario, arrivano a Palermo i direttori di cinque storici Orti botanici italiani – Padova, Torino, Roma, Napoli e Catania - per una giornata di studi e approfondimento che punta l’obiettivo sulla doppia anima dei giardini botanici, nella loro dimensione scientifica e museale.
L'intento è anche recuperare la figura e il lascito del suo cofondatore fra’ Bernardino da Ucria - che visse nel vicino convento di Sant’Antonino dove apprese la scienza delle piante – che al momento dell’inaugurazione dell’Orto, nel 1795, non ebbe il giusto rilievo e morì dopo circa un mese di crepacuore.
«L’Orto Botanico di Palermo è un museo vivente in cui la storia si rinnova ogni giorno. A 230 anni dalla sua fondazione continua non solo a custodire il passato, ma a raccontarlo con nuove scoperte che rafforzano il legame tra l’Ateneo e la città - dice il Rettore Massimo Midiri -. Grazie al PNRR abbiamo restituito all’Orto una struttura più efficiente, accessibile e tecnologicamente avanzata, un esempio concreto di utilizzo corretto, responsabile e proficuo dei fondi pubblici, trasformati in crescita culturale, ricerca, tutela della biodiversità e servizi per la comunità».
«Negli ultimi due anni con i fondi del PNRR sono stati fatti moltissimi lavori, acquistate nuove piante, ristrutturati spazi - interviene il presidente di UniPa Heritage Michelangelo Gruttadauria - tutto in nome della convinzione che in questo pianeta noi siamo soltanto ospiti e ce ne dobbiamo prendere cura».
«Recuperiamo una figura importante che finora non ha avuto il giusto riconoscimento – interviene il direttore dell’Orto Botanico, Rosario Schicchi – ma che invece è stata la vera anima della nascita dell’Orto. Giusto ricordarlo nell’anno delle celebrazioni».
La giornata di studi, dopo la visita guidata dell’Orto alle 15.00, si conclude alle 17.00 con un concerto della pianista Sofia Vasheruk, a cura di Palermo Classica.
Provengono dalla Cattedrale di Palermo e risalgono al periodo arabo-normanno (e probabilmente sono anche più antiche), le colonne dell’Erbario storico del Gymnasium dell’Orto Botanico. Quando l’architetto francese Léon Dufourny fu incaricato del progetto dell’Orto, acquistò quattro colonne dell’antico impianto delle navate interne della Cattedrale, messe in vendita dalla Diocesi a sole 40 onze, perché «in eccedenza» rispetto al progetto di ristrutturazione.
Per interessamento del Dufourny, le quattro colonne in marmo cipollino furono acquistate dalla Deputazione degli Studi e trasferite, il 20 aprile del 1792 all’Orto Botanico. Una notizia che riscrive la storia del giardino botanico dell’Ateneo di Palermo e lo colloca da protagonista in un periodo in cui Palermo si allargava al di là dei quattro storici mandamenti.
La scoperta si deve al professor Giuseppe Di Benedetto, ordinario di Composizione architettonica e urbana del Dipartimento di Architettura dell’Ateneo di Palermo, che spiega come «fosse di uso comune utilizzare materiale "di spolio" per la costruzione di nuovi edifici: e così avvenne anche quando l’architetto francese Léon Dufourny, nel settembre del 1789, venne incaricato dalla Deputazione degli Studi di un progetto per delle serre, una scuola di botanica, un erbario e l’alloggio del direttore».
IL PROGRAMMA
Ore 09.45
Saluti istituzionali
Massimo Midiri – Rettore dell’Università di Palermo
Michelangelo Gruttadauria – Presidente del Sistema Museale di Ateneo Unipa Heritage
Paolo Inglese – Delegato del Rettore per le attività di valorizzazione dei beni culturali, storici, monumentali e del brand di Unipa
Roberto Lagalla – Sindaco di Palermo
Ore 10.00
Introduce Rosario Schicchi – Direttore Orto Botanico dell’Università di Palermo
Modera Martina De Luca – Scuola Nazionale del Patrimonio e delle attività Culturali
INTERVENTI
Ore 10.30
Consolata Siniscalco – Direttore Orto Botanico dell’Università di Torino
Come comunicare la necessità della conservazione delle specie vegetali e degli habitat negli Orti Botanici.
Ore 10.50
Tomas Morosinotto – Prefetto Orto Botanico dell’Università di Padova
Il Piano di gestione UNESCO, uno strumento per le attività di Conservazione, Ricerca e Valorizzazione dell’Orto Botanico dell’Università di Padova.
Ore 11.10
Fabio Attorre – Direttore Orto Botanico dell’Università di Roma
Il contributo degli Orti Botanici al raggiungimento degli obiettivi della Strategia Globale per la Conservazione delle Piante (2020-2030).
Ore 11.30
Rosario Schicchi – Direttore Orto Botanico dell’Università di Palermo
L’Orto Botanico di Palermo tra conservazione, fruizione e cambiamenti climatici.
Ore 11.50
Giampietro Giusso del Galdo – Direttore Orto Botanico dell’Università di Catania
Orti Botanici e cambiamento climatico.
Ore 12.10
Paolo Caputo – Direttore Orto Botanico dell’Università di Napoli
L’Orto Botanico di Napoli: conservazione, ricerca e divulgazione in un giardino storico.
Ore 12.30
Interventi programmati
Ore 15.00
Visita dell'Orto Botanico con il curatore Manlio Speciale
Ore 17.00
Piano recital Sofia Vasheruk - Concerto a cura di Palermo Classica
L’Orto Botanico di Palermo, uno dei più importanti giardini scientifici d’Europa con la sua collezione di piante mediterranee, tropicali e subtropicali – inaugurato il 9 dicembre 1795 - festeggia la ricorrenza con la conclusione dei lavori di restauro e valorizzazione finanziati con il PNRR, con il raggiungimento – per la prima volta in assoluto - del milione di euro di incassi e l’incremento del numero di visitatori che lo rendono il terzo sito più visitato della città; ma anche con questa importante scoperta sulle sue origini.
Giovedì 11 dicembre, per celebrare degnamente questo anniversario, arrivano a Palermo i direttori di cinque storici Orti botanici italiani – Padova, Torino, Roma, Napoli e Catania - per una giornata di studi e approfondimento che punta l’obiettivo sulla doppia anima dei giardini botanici, nella loro dimensione scientifica e museale.
L'intento è anche recuperare la figura e il lascito del suo cofondatore fra’ Bernardino da Ucria - che visse nel vicino convento di Sant’Antonino dove apprese la scienza delle piante – che al momento dell’inaugurazione dell’Orto, nel 1795, non ebbe il giusto rilievo e morì dopo circa un mese di crepacuore.
«L’Orto Botanico di Palermo è un museo vivente in cui la storia si rinnova ogni giorno. A 230 anni dalla sua fondazione continua non solo a custodire il passato, ma a raccontarlo con nuove scoperte che rafforzano il legame tra l’Ateneo e la città - dice il Rettore Massimo Midiri -. Grazie al PNRR abbiamo restituito all’Orto una struttura più efficiente, accessibile e tecnologicamente avanzata, un esempio concreto di utilizzo corretto, responsabile e proficuo dei fondi pubblici, trasformati in crescita culturale, ricerca, tutela della biodiversità e servizi per la comunità».
«Negli ultimi due anni con i fondi del PNRR sono stati fatti moltissimi lavori, acquistate nuove piante, ristrutturati spazi - interviene il presidente di UniPa Heritage Michelangelo Gruttadauria - tutto in nome della convinzione che in questo pianeta noi siamo soltanto ospiti e ce ne dobbiamo prendere cura».
«Recuperiamo una figura importante che finora non ha avuto il giusto riconoscimento – interviene il direttore dell’Orto Botanico, Rosario Schicchi – ma che invece è stata la vera anima della nascita dell’Orto. Giusto ricordarlo nell’anno delle celebrazioni».
La giornata di studi, dopo la visita guidata dell’Orto alle 15.00, si conclude alle 17.00 con un concerto della pianista Sofia Vasheruk, a cura di Palermo Classica.
Provengono dalla Cattedrale di Palermo e risalgono al periodo arabo-normanno (e probabilmente sono anche più antiche), le colonne dell’Erbario storico del Gymnasium dell’Orto Botanico. Quando l’architetto francese Léon Dufourny fu incaricato del progetto dell’Orto, acquistò quattro colonne dell’antico impianto delle navate interne della Cattedrale, messe in vendita dalla Diocesi a sole 40 onze, perché «in eccedenza» rispetto al progetto di ristrutturazione.
Per interessamento del Dufourny, le quattro colonne in marmo cipollino furono acquistate dalla Deputazione degli Studi e trasferite, il 20 aprile del 1792 all’Orto Botanico. Una notizia che riscrive la storia del giardino botanico dell’Ateneo di Palermo e lo colloca da protagonista in un periodo in cui Palermo si allargava al di là dei quattro storici mandamenti.
La scoperta si deve al professor Giuseppe Di Benedetto, ordinario di Composizione architettonica e urbana del Dipartimento di Architettura dell’Ateneo di Palermo, che spiega come «fosse di uso comune utilizzare materiale "di spolio" per la costruzione di nuovi edifici: e così avvenne anche quando l’architetto francese Léon Dufourny, nel settembre del 1789, venne incaricato dalla Deputazione degli Studi di un progetto per delle serre, una scuola di botanica, un erbario e l’alloggio del direttore».
IL PROGRAMMA
Ore 09.45
Saluti istituzionali
Massimo Midiri – Rettore dell’Università di Palermo
Michelangelo Gruttadauria – Presidente del Sistema Museale di Ateneo Unipa Heritage
Paolo Inglese – Delegato del Rettore per le attività di valorizzazione dei beni culturali, storici, monumentali e del brand di Unipa
Roberto Lagalla – Sindaco di Palermo
Ore 10.00
Introduce Rosario Schicchi – Direttore Orto Botanico dell’Università di Palermo
Modera Martina De Luca – Scuola Nazionale del Patrimonio e delle attività Culturali
INTERVENTI
Ore 10.30
Consolata Siniscalco – Direttore Orto Botanico dell’Università di Torino
Come comunicare la necessità della conservazione delle specie vegetali e degli habitat negli Orti Botanici.
Ore 10.50
Tomas Morosinotto – Prefetto Orto Botanico dell’Università di Padova
Il Piano di gestione UNESCO, uno strumento per le attività di Conservazione, Ricerca e Valorizzazione dell’Orto Botanico dell’Università di Padova.
Ore 11.10
Fabio Attorre – Direttore Orto Botanico dell’Università di Roma
Il contributo degli Orti Botanici al raggiungimento degli obiettivi della Strategia Globale per la Conservazione delle Piante (2020-2030).
Ore 11.30
Rosario Schicchi – Direttore Orto Botanico dell’Università di Palermo
L’Orto Botanico di Palermo tra conservazione, fruizione e cambiamenti climatici.
Ore 11.50
Giampietro Giusso del Galdo – Direttore Orto Botanico dell’Università di Catania
Orti Botanici e cambiamento climatico.
Ore 12.10
Paolo Caputo – Direttore Orto Botanico dell’Università di Napoli
L’Orto Botanico di Napoli: conservazione, ricerca e divulgazione in un giardino storico.
Ore 12.30
Interventi programmati
Ore 15.00
Visita dell'Orto Botanico con il curatore Manlio Speciale
Ore 17.00
Piano recital Sofia Vasheruk - Concerto a cura di Palermo Classica
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