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Il mare di Sicilia analizzato da Goletta Verde: sono 16 i luoghi in cui non ci si può tuffare

Nel mirino ci sono sempre canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. È questa in sintesi delle analisi lungo le coste siciliane

Balarm
La redazione
  • 28 luglio 2019

Una volontaria di Legambiente

Su 25 punti sulla costa monitorati, 16 risultano fuori dai limiti di legge. Di questi, 12 sono giudicati “fortemente inquinati”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. È questa in sintesi la fotografia scattata lungo le coste siciliane dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.

Cinque sono i punti giudicati “fortemente inquinati” in provincia di Palermo, ma il segno rosso è stato tracciato anche nelle province di Messina, Catania, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa.

Il viaggio dell'imbarcazione ambientalista è realizzato anche grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont; dei partner sostenitori Assovetro – Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future).
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Media partner del tour è La Nuova Ecologia. È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta.

Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. Il monitoraggio delle acque in Sicilia è stato eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente dal 6 al 10 luglio scorsi.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo. Otto i punti monitorati in provincia di Palermo: sono risultati fortemente inquinati il punto sullo sbocco dello scarico in via Messina Marine a Palermo; sul piano stenditore del lungomare in località Porticello a Santa Flavia; sulla foce del fiume Chiachea a Carini; in località La Praiola a Terrasini e sulla foce del torrente Nocella tra i territori comunali di Terrasini e Trappeto.

Inquinato” il punto campionato sulla spiaggia fronte canale presso piazza Marina a Cefalù. Entro i limiti di legge, infine, sono risultati i punti analizzati presso la spiaggia libera in località porto a Termini Imerese, sulla spiaggia a sinistra della pompa di sollevamento di fronte via Barcarello in località Sferracavallo a Palermo. In provincia di Messina è risultata “fortemente inquinata” la foce del torrente Patrì a Barcellona Pozzo di Gotto, entro i limiti la spiaggia libera del lungomare Colombo a Villafranca Tirrena.

Tre i punti analizzati nel trapanese dai tecnici di Goletta Verde, di cui due risultati entro i limiti (sul lungomare Alighieri a Trapani e a Marinella di Selinunte a Castelvetrano) e uno inquinato, sulla foce del fiume Delia a Mazara del Vallo. Tre anche i punti analizzati nella provincia di Agrigento: “fortemente inquinato” il punto sulla foce del torrente Cansalamone a Sciacca, “inquinato” quello sulla foce del fiume Akragas ad Agrigento e infine entro i limiti di legge la località spiaggia di Marinella a Porto Empedocle.

In provincia di Caltanissetta nessun problema per la spiaggia fronte foce del torrente Rizzuto a Butera, mentre risulta fortemente inquinato il punto sulla foce del fiume Gattano a Gela. Nel ragusano il punto campionato sulla foce della Fiumara di Modica nel territorio comunale di Scicli è risultato “fortemente inquinato”, così come anticipato due giorni fa da Legambiente in occasione del blitz sulla foce stessa.

Agrodolce il bilancio in provincia di Siracusa, con la foce del canale Grimaldi nel capoluogo risultato “fortemente inquinato” e la spiaggia del Granatello ad Augusta con parametri entro i limiti previsti dalla legge. Quattro i punti analizzati nella provincia di Catania: fortemente inquinati lo sbocco dello scarico fognario all’inizio del lungomare Galatea nel comune di Acicastello e la foce dell’Alcantara tra Catalabiano e Giardini Naxos; inquinata la foce del torrente Macchia a Mascali. Infine, entro i limiti di legge il punto sulla spiaggia fronte canale Forcile in contrada Pontano d’Arci a Catania.
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