ARTE E ARCHITETTURA
Il rientro a scuola sotto i colori di Igor: allo Sperone il nuovo murale dedicato ai bambini
Si intitola “Io sono te” il nuovo dipinto che l'artista palermitano Igor Scalisi Palminteri dedica all’infanzia e si inaugura mentre la scuola torna ad accogliere i bambini
“Io sono te”, il murale di Igor Scalisi Palminteri allo Sperone di Palermo
L’opera, dedicata all’infanzia, viene inaugurata la mattina del 14 settembre mentre la scuola torna ad accogliere i bambini e non è un caso.
«Noi abbiamo fortemente voluto riaprire il 14 - racconta la preside dell’Istituto comprensivo Sperone-Pertini Antonella Di Bartolo. - Malgrado i banchi monoposto non siano ancora arrivati, abbiamo organizzato gli spazi e abbiamo preso tutte le precauzioni per far entrare i bambini e i ragazzi in sicurezza, per farli tornare in classe in presenza, aspetto fondamentale in un contesto in cui non è così scontato cogliere il diritto di frequentare la scuola e in cui la didattica a distanza ha mostrato i suoi limiti».
Il soggetto del murale è un bambino con le braccia alzate. «Voglio raccontare un’infanzia che soffre nella nostra città e che soffre in tutto il mondo - spiega l’artista che dedica il muro alla figlia di 5 anni e insieme a lei a tutte le bambine e i bambini della città con cui lavora spesso. - Con le braccia forse chiede aiuto o forse ci chiede di andare in alto, di elevarci al di sopra di questo cemento che c’è allo Sperone, al di sopra della sporcizia e della trascuratezza.
L’opera è realizzata in collaborazione con Beyond Lampedusa e fa parte del progetto internazionale “One voice”, movimento sociale nato durante i momenti più difficili della pandemia che promuove l'arte pubblica come mezzo per ispirare e unire le comunità e ha coinvolto artisti di cinque continenti. Fondazione Sant’Elia ne esporrà le opere degli artisti siciliani il 16 settembre.
Quello tra Igor Scalisi Palminteri e la scuola Sperone-Pertini è un percorso già avviato lo scorso anno con il murale “Sangu e latti” e proseguirà con l’obiettivo di portare l’arte alle persone, contribuire al rilancio del quartiere e alla costruzione di una città nuova che riesca a guardare con più fiducia al futuro, nella ferrea convinzione che la bellezza sia fondamentale per operare il cambiamento. La visione è quella di una serie di installazioni a cielo aperto in un quartiere per troppo tempo marginalizzato e abbandonato al degrado.
«Non è facile essere bambini a Palermo - continua la preside Di Bartolo - ed è ancora più difficile allo Sperone dove non ci sono i servizi e gli spazi. Questo bambino siamo tutti noi, ci passa il testimone e ci richiama all’impegno. Del resto è necessario riprogettare il domani, come spesso anche retoricamente è stato detto in questi mesi. Ci siamo chiesti che insegnamenti trarre dal lockdown, che futuro immaginarci.
Io ritengo che partire dall’infanzia, dal suo diritto di cittadinanza e dal dialogo con la città sia importante, perché la città ci educa e noi educhiamo la città. Si fa scuola all’interno delle aule ma soprattutto fuori dalle aule e quale migliore occasione adesso che le aule sono troppo strette? Investire nell’infanzia vuol dire investire nel futuro, nella ricerca, nelle competenze a cui tanto si è fatto affidamento proprio in questi mesi».
Il dipinto è stato accolto con entusiasmo dagli abitanti dello Sperone. Su Facebook, residenti ed ex studenti manifestano la loro riconoscenza per una scuola che ha saputo fare rete e ha saputo dialogare con il territorio, diventando un solido punto di riferimento per tutto il quartiere.
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