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Il tesoro nascosto sotto un palazzo in Sicilia: qui fu ucciso addirittura un imperatore

Della serie cose che vedi solo in Sicilia. Sotto un condominio di Siracusa ci sono i ruderi dei celebri bagni di Dafne, dove ebbe luogo uno dei gialli mai risolti della storia antica

Barbara Serra
Operatore turistico
  • 29 dicembre 2025

I Bagni di Dafne in via dell'Arsenale a Siracusa (foto dal blog "Bisanzio")

Percorrendo la via Arsenale di Siracusa ci si imbatte in un palazzo condominiale dove al di sotto dei pilastri ci sono i ruderi delle antiche terme bizantine; ci sarebbe tanto da discutere sul come sia possibile che una magnificenza archeologica del genere si trovi al di sotto di un palazzo moderno, ma queste purtroppo rappresentano una delle tante contraddizioni del nostro “distratto” fare siciliano.

In queste terme vi sono i celebri bagni di Dafne qui vi era una vasca circolare che diede luogo a uno dei delitti più efferati della storia antica e rimasto, ancora oggi, senza un colpevole. Un giallo irrisolto che vide come vittima l’imperatore Costante II ucciso mentre faceva il bagno in quella vasca circolare da un servo con un portasapone .

Questa è la versione del delitto che fu divulgata e raccontata persino nei libri di storia. Ma, come tutti gli omicidi, indagando più a fondo si capisce che la realtà è ben diversa; perciò occorre allontanarci dalle fonti vicine al regime che incolpano un povero servo, come lo storico Teofane e avvicinarci alle fonti siriane, contemporanee al sovrano e lontane dagli interessi di potere, rappresentando un giudizio e una testimonianza non “viziata”, ritenuta attendibile.

La nostra fonte, Anastasio il Sinaita, afferma chiaramente che Costante II sarebbe stato vittima di una congiura e che l’arma del delitto fu un pugnale. La storiella del servo con il portasapone fu inventata per distogliere i più dalla realtà: Costante II dava fastidio alla Chiesa, ai senatori, ai mercenari toccò i loro interessi e queste scelte politiche le pagò a caro prezzo e gli costarono la vita ( è incredibile come la storia non abbia cessato di ripetersi).

Per capire meglio bisogna guardare l‘operato politico di Costante II. Egli era un visionario, voleva cambiare le cose, immaginava un grande impero sotto il velo della cristianità, dunque contrastò l’avanzata islamica, bloccò l’espansione dei longobardi in Italia e respinse i visigoti nella penisola iberica. Ma le idee più rivoluzionarie di tutte sono quelle che riguardarono la politica interna e furono proprio quelle che lo portarono incontro alla morte.

Creò i Themi e con questi tolse le terre ai ricchi latifondisti per darle in mano ai poveri contadini che divennero contadini-guerrieri soppiantando di fatto i vecchi eserciti mercenari. La maggior parte di questi latifondisti era rappresentato dalla Chiesa di Roma e dai senatori di Costantinopoli, poteri che nessuno mai aveva osato toccare.

Ad alimentare ancora di più le antipatie nei suoi confronti fu la scelta di spostare la capitale da Bisanzio a Siracusa, il suo progetto audace prevedeva di cristianizzare e unificare l’Europa sotto un'unica religione e per poter realizzare questo suo progetto era necessario spostare la capitale al centro del Mediterraneo.

I potenti senatori di Costantinopoli mal tollerarono tutte le scelte infelici dell’imperatore che oltre ad avergli sottratto le terre, videro pure lo spostamento della capitale. Il mondo che Costante II voleva cambiare finì per travolgerlo a tal punto da farsi uccidere.

Appare chiaro che la storia del servo e dell’arma del delitto che vede nel portasapone l’oggetto contundente sia un'invenzione dei poteri forti per distrarre l’attenzione dal complotto. Il movente adesso appare chiaro, non abbiamo il nome di chi abbia commesso il delitto ma abbiamo capito da chi sia stato architettato.
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