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Il vulcano che in Sicilia si "veste" di rosa: puoi vederlo d'estate (ma dura poco)
Un fenomeno che dura poche settimane, ma che racconta la forza della vita anche nei luoghi più estremi. Un dettaglio che molti turisti (e siciliani) non conoscono
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Pochi lo sanno, ma in questo periodo sulle pendici del vulcano attivo più alto d’Europa esplode una fioritura rara e sorprendente: quella della Saponaria sicula, una pianta endemica che cresce solo in alta quota, sfidando il vento, la cenere e il sole cocente.
Questi cuscinetti di fiori rosa, bassi e resistenti, si stagliano come isole di colore sulla sabbia nera vulcanica, creando uno scenario quasi lunare — o meglio, etneo.
Un fenomeno naturale che dura poche settimane, ma che racconta la forza della vita anche nei luoghi più estremi. Un dettaglio che molti turisti (e siciliani) non conoscono.
Il fenomeno della fioritura di questi cuscini di fiori rosa (o bianchi), dura pochi giorni.
Il suo nome scientifico fa riferimento alle proprietà detergenti e medicinali della pianta, ben note fin dall'antichità. Il suo nome deriva dalla parola sapone non a caso: da questa pianta veniva estratto un detergente per pulire i tessuti, usato specialmente per igienizzare la lana.
Oggi questa pianta non è solo fonte di bellezza, ma anche di molti benefici. Si è scoperto che è in grado di aiutare l'organismo a combattere intossicazioni, aiuta a favorire la diuresi, può curare ulcere, irritazioni e dermatiti varie.
I fiori (in grappoli lassi) sono di colore dal bianco al rosa con cinque petali revoluti, delicatamente profumati e si aprono di sera.
Questi cuscinetti di fiori rosa, bassi e resistenti, si stagliano come isole di colore sulla sabbia nera vulcanica, creando uno scenario quasi lunare — o meglio, etneo.
Un fenomeno naturale che dura poche settimane, ma che racconta la forza della vita anche nei luoghi più estremi. Un dettaglio che molti turisti (e siciliani) non conoscono.
Il fenomeno della fioritura di questi cuscini di fiori rosa (o bianchi), dura pochi giorni.
Il suo nome scientifico fa riferimento alle proprietà detergenti e medicinali della pianta, ben note fin dall'antichità. Il suo nome deriva dalla parola sapone non a caso: da questa pianta veniva estratto un detergente per pulire i tessuti, usato specialmente per igienizzare la lana.
Oggi questa pianta non è solo fonte di bellezza, ma anche di molti benefici. Si è scoperto che è in grado di aiutare l'organismo a combattere intossicazioni, aiuta a favorire la diuresi, può curare ulcere, irritazioni e dermatiti varie.
I fiori (in grappoli lassi) sono di colore dal bianco al rosa con cinque petali revoluti, delicatamente profumati e si aprono di sera.
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