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In Sicilia c'è una chiesa che fu costruita due volte: all'interno ti sembra di vedere il mare
Nonostante sia meno nota rispetto ad altre gemme architettoniche della regione, questa chiesa ha una storia affascinante e un interno che ricorda le onde del mare
La chiesa si affaccia su una pittoresca piazzetta, che ha catturato l'attenzione di visitatori e curiosi, in parte anche grazie al suo cameo in alcuni episodi del Commissario Montalbano.
La sua imponenza, tuttavia, è accompagnata da una storia "triste" che affonda le radici nel devastante terremoto del Val di Noto del 1693, il più forte mai registrato in Italia, che causò la perdita di molte vite umane e distrusse numerosi edifici, privando la Sicilia sud-orientale della sua identità culturale.
La prima pietra della basilica fu posta nel 1704, dando inizio a un processo di costruzione che durò per 15 anni. La chiesa, inizialmente simile alla cattedrale di Noto, subì successivamente altri danni, compreso il crollo della facciata nel 1869, che fu poi ricostruita in stile barocco, con una riduzione del prospetto.
Con un video nei suoi canali social il fotografo Federico Cannata ha raccontato così le sue sensazione durante le riprese: «Ho pensato subito al mare delle coste siciliane in piena estate, quando la luce crea nuovi orizzonti sull’acqua, ma ho anche immaginato ai ricami preziosi di un abito sartoriale, cucito all’interno di un atelier, pronto per essere indossato alla notte degli Oscar».
La basilica, con le sue tre navate, otto campate e una spettacolare cupola adornata da stucchi e decori geometrici, è un'autentica meraviglia quasi ipnotica.
Oltre alla sua magnificenza architettonica, la Basilica della Santissima Annunziata custodisce un tesoro di opere d'arte sacra, tra quadri e statue risalenti ai secoli XVI e XX. Alcune di queste preziose opere hanno resistito al terremoto, testimoniando la forza della fede e della cultura che pervadono la storia di Ispica.
Tra le opere più significative spicca la statua del "Cristo con la Croce", parte integrante del Patrimonio Unesco, che viene portata in processione ogni Venerdì Santo, diventando un momento di profonda devozione per tutta la comunità di Ispica.
Un tesoro che, seppur meno conosciuto, quindi merita di essere scoperto e apprezzato da chiunque desideri immergersi nella ricca storia e nell'arte della sicilia orientale.
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