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In Sicilia c'è una riserva orientata tra mare e cielo: ha il nome di un (importante) fiume

Un ambiente che rispecchia le volontà per una gita fuori porto nel rispetto del territorio e dei suoi abitanti, incastrato in un territorio ricco di bellezze

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 15 maggio 2023

Riserva orientata di Platani

Era il 4 luglio 1984 quando una superficie di circa 206 ettari divisa in (Area Riserva di 159,06 Ha) e (Area Preriserva di 47,82 Ha) ricadente nei territori di Ribera ed Eraclea Cattolica venne dichiarata zona naturale protetta.

La Regione Sicilia decise di salvaguardare la foce del fiume Platani. L’obiettivo era e rimane quello di garantire una conservazione della popolazione ornitica, favorendo la ricostituzione della macchia mediterranea, delle associazioni alofile e delle dune.

Una decisione importante per garantire la continuità al rimboschimento avvenuto nei primi anni ‘50 (pineta). L'insediamento verde si raggiunge percorrendo la statale 115 e poi, seguendo le indicazioni verso Eraclea Minoa. L’ampio parcheggio è uno dei servizi a sostegno del visitatore.

Entrare nella riserva scaccia qualsiasi tipo di pensiero e anzi, la flora e la fauna sono compagni di avventura desiderati. Una piccola area attrezzata costituita da panche e tavoli in legno salutano l’ingresso dei turisti. Da quel momento è possibile scegliere tra i vari sentieri presenti.
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I volenterosi possono percorrere più itinerari (indicati). Il sentiero della Foce raggiunge direttamente la foce del fiume. È il luogo ideale per praticare il birdwatching (osservatore ornitologico). Il tracciato di Capo Bianco si muove sul pianoro di Capo Bianco e termina anch’esso vicino alla foce.

Il percorso della Fuggitella raggiunge la spiaggia e si unisce a quello del Borgo. Quest’ultimo conduce a un’altura (belvedere) ove è possibile osservare i luoghi che dominano l’intera riserva.

È il fiume Platani una delle attrazioni maggiori della visita. Un corso d’acqua lungo 103 km che rappresenta il quinto fiume della Sicilia e il terzo per ampiezza. Costituisce il corridoio ecologico fondamentale per la sosta e la nidificazione (ben 48 specie di uccelli) durante le fasi migratorie.

Sfocia direttamente nel Mar Mediterraneo in un incontro a tinte azzurre con sfumature verdi (flora) dalle caratteristiche particolari. Il censimento dell’avifauna è stato suddiviso in 28 specie sicure, 13 probabili e 7 possibili.

Questo evidenzia la complessità ambientale dell’intero luogo. Sono stati avvistati il Tuffetto, il Pendolino (con aspetto singolare e caratterizzato da una mascherina nera che circonda gli occhi), il Fratino, il Corriere piccolo, la Tortora, l’Upupa, l’Assiolo, il Pigliamosche e altri ancora.

La fauna è arricchita dalla presenza della donnola, la volpe, la lepre, l’istrice e, con evento eccezionale, il ritorno della tartaruga Caretta caretta. Protagonista indiscussa è la vegetazione. Gli studi approfonditi hanno diviso l’ambiente in tre parti.

Nel primo, vicino alla battigia, quello esposto al vento e alla salsedine. È caratterizzato da una vegetazione pioniera. Vicino al fiume si sviluppa una vegetazione di tipo palustre e poi, a ridosso della spiaggia, una vegetazione non naturale. Durante le passeggiate si possono incontrare il Pino d’Aleppo, la Ginestra, la Tamerice, l’Acacia, il Pino domestico, il Lentisco, il Ginepro, alcuni tipi di giglio e altre piante.

Le spiagge della riserva sono state consigliate dalla Guida Blu di Legambiente per la qualità e purezza dell’acqua. La Riserva Naturale Orientata Foce del Fiume Platani è incastrata in un territorio (agrigentino) ricco di bellezze.

Nelle vicinanze si trova il Borgo Bonsignore - un luogo animato dalle splendide spiagge sabbiose. Non lontano, le rovine archeologiche di Eraclea Minoa e una serie di "Trubi".

Queste ultime sono delle rocce calcaree di colore bianco candido appartenenti alla serie Gessosa-Solfifera. Un ambiente che rispecchia le volontà per una gita fuori porto nel rispetto del territorio e dei suoi abitanti.
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