"Io non sono maschilista, però...": l'ironia de I Sansoni contro la violenza di genere
Un video contro la violenza di genere firmato I Sansoni, realizzato con il patrocinio del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Federico (Sansone, il fratello più giovane del duo comico I Sansoni) sta portando la spesa in casa, la sua ragazza (Jamira Russello) sta parcheggiando l’auto, o almeno quella è l’intenzione. Perché non appena Federico si accorge di quello che la sua fidanzata sta facendo, il suo istinto maschilista interviene per fermarla: del resto, «si sa, donna al volante, pericolo costante». Peccato che non appena salito alla guida, Federico fa retromarcia e prende in pieno un palo.
Diretto dal regista Marco Maria Correnti e scritto con l’autore Tancredi Bua, il "webmetraggio" prodotto da Atom, Inc. è stato realizzato nell’ambito del progetto "Ricordati chi sei", patrocinato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso dalla Cooperativa 3P (Padre Pino Puglisi), dal Consorzio Tartaruga e dall’Unione degli Assessorati, con il supporto tecnico di Wordmage Srl.
«Abbiamo voluto coinvolgere I Sansoni - spiega la coordinatrice del progetto Carmela Sorrentino (Cooperativa sociale 3P) – per far arrivare il messaggio della nostra campagna di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere a un pubblico ampio e anche giovane. In un modo diverso rispetto a tante altre campagne di sensibilizzazione. Facendo leva sul talento de I Sansoni e sul loro impegno "sociale" e "social" vogliamo arrivare, anche tramite l’ironia, al cuore delle persone».
«Nel video – spiega Fabrizio, il maggiore de I Sansoni– Federico è il classico maschilista che, ammettendo di esserlo, pensa di aver risolto il problema».
Commenta invece Federico «il video parte dall’idea che la violenza è costruita sulla tolleranza. Oggi è una battuta o un atteggiamento maschilista, domani può essere un vero atto di violenza. Tolleri oggi, tolleri domani, si alza la soglia della cosiddetta "normalità" e la donna smette di ritenere sbagliato un comportamento violento nei suoi confronti. Sino a quando non si riterrà lei stessa sbagliata».
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