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L'amore, i gemelli, i viaggi per il mondo: Danilo, Nico e un angolo di Sicilia (a Madrid)

La ricerca di una differente qualità della vita che fa da motore al nuovo tipo di emigrazione, ben diversa dal passato, e di cui questa famiglia è perfetta sintesi

Sara Abello
Giornalista
  • 2 gennaio 2024

Danilo, Nico e i loro gemelli

Oggi vi racconto una storia di viaggi, bellezza, riconoscenza e amore, tanto amore. Si tratta della storia di vita di Danilo e Nico, insieme da oltre vent’anni, che dalla Sicilia hanno ricominciato una nuova pagina della loro storia di vita e famiglia a Madrid. Il primo, nato a Catania, si occupava di make up nel mondo della moda con grandi brand come Dior e Shiseido, il secondo, originario di Siracusa, svolgeva la professione di designer degli interni.

Una coppia con uno stile di vita certamente non comune...l’amore li unisce e si ritrovano ad abitare, tra i tanti viaggi in lungo e in largo, a Catania. Una storia fin qui fatta di bellezza e tanti agi, buon per loro certamente.

Nessuna lamentela, protesta o intenti rivoluzionari in questo racconto, fate attenzione. È lo stesso Danilo a raccontare che sono figli di un’assoluta serenità, senza alcun tipo di discriminazione o difficoltà nel mondo patinato che vivevano.

Certo un universo dove era l’apparire a dominare ma che in qualche modo non riusciva ad appagare questi due uomini realizzati e con tutto, o quasi, a portata di mano. Una cosa infatti mancava, e purtroppo l’Italia, per quanto questi due quarantenni vivessero bene anche a Catania, non poteva soddisfare la loro necessità.
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È il 2018 quando Danilo e Nico si recano negli Stati Uniti, a Los Angeles più precisamente, per ricorrere alla maternità surrogata e poter accogliere i loro due gemelli, ormai prossimi al sesto compleanno, Nora e Santiago. Dopo la parentesi losangelina con la primissima crescita dei gemelli, la famiglia rientra a Catania dove la vita inizia a procedere con una nuova, equilibrata e poco comune routine: la scuola per Santiago e Nora, viaggi mensili, l’attico in via Etnea e il lavoro.

Il cuore però si fa via via sempre più proiettato verso l’estero, così da dare ai bambini nuove possibilità come quella di crescere in un ambiente internazionale e ben più variegato. Se a Catania non hanno mai subito alcuna forma di etichetta va però detto che di sicuro sono stati oggetto di curiosità, che inevitabilmente porta al giudizio...Danilo e Nico invece non vogliono dover spiegare nulla agli altri.

Come lo spieghi l’amore del resto?! Così, senza essere spinti da difficoltà economiche o lavorative, ma col peso di sentirsi intrappolati in una comfort zone che con tutta la sua routine è difficile da abbandonare, danno voce alla voglia di dare un futuro più libero ai figli e alle passioni cui non avevano mai dato vero sfogo: il buon cibo e la cultura siciliana.

Iniziano così a riflettere su dove dovesse essere la loro nuova casa e in lizza ci sono Los Angeles, che dopo il Covid come tutta la California e il resto del mondo è diventata troppo “expensive” come dicono loro, o carulidda come diciamo noi, Amsterdam e Madrid, la più “siciliana” tra le mete.

Prima vi ho spoilerato - per mantenere gli inglesismi - che la scelta è ricaduta su Madrid, un ambiente internazionale, senza stupore o meraviglia nei riguardi delle loro scelte di vita, dove Nora e Santiago frequentano una scuola pubblica bilingue con bambini nati in famiglie di varia tipologia, proiettate solo sul benessere dei figli.

Ovviamente la Spagna non è il paradiso terrestre, ma tante piccole tessere che non sono altro che momenti della giornata, la scuola con l’orto, il nuovo lavoro, costituiscono un mosaico variegato e portatore di benessere.

È proprio questa ricerca di una differente qualità della vita che fa da motore al nuovo tipo di emigrazione, ben diversa dal passato, e di cui questa famiglia è perfetta sintesi.

Danilo confessa di essere stato l’elemento della coppia più restio al cambiamento, mentre Nico è da sempre il sognatore...poi in Spagna c’erano già tanti amici che da tempo li invitavano a raggiungerli quindi, dopo la paura iniziale di aver sradicato i bambini dall’affetto di nonni e zii, oggi è ben consapevole di aver fatto la scelta giusta.

Da agosto quindi vivono a Madrid e nel mese di novembre hanno inaugurato la loro attività, un banco all’interno del mercato Barceló, in una zona centrale e molto ben frequentata della capitale spagnola.

Certo una tipologia molto diversa di vita...entrambi si sono rimboccati le maniche e hanno creato un angolo di vera sicilianità, un punto di riferimento per i tanti che si sono accorti dell’autenticità delle materie prime e dei piatti pronti venduti, ben diversi dagli altri che hanno tentato lo stesso progetto ma si sono standardizzati.

Danilo si dedica ai dolci mentre Nico si occupa della pasta fresca e ripiena, hanno inoltre selezionato tutti i migliori fornitori siciliani per i formaggi, le conserve e in più vendono l’olio biologico che deriva dalle loro terre.

Dall’attico in via Etnea ai 50 mq al quarto piano senza ascensore è di sicuro un cambio netto, eppure oggi respirano un profumo di libertà e felicità che prima non avvertivano. È ciò che succede quando si vive secondo passione, in un luogo stimolante che guarda al futuro, alle nuove generazioni. Il loro è un viaggio per la coltivazione dei loro sogni più profondi che non rinnega tuttavia le radici.

Il loro pastificio si chiama infatti “Tuppo 1933” dall’acconciatura della nonna di Danilo che, a soli trentuno anni, rimase vedova con quattro bambini da crescere e, dopo essersi annodata i capelli in uno chignon come facevano all’epoca le donne in segno di lutto e dolore eterno, si è rimboccata le maniche e ha iniziato a fare la sola cosa che conosceva bene: la pasta.

Da qul piccolo pastificio a Catania al mercato di Barceló di strada ne è stata fatta tanta, eppure è una comune storia di come dal cambiamento, dal dolore, possa nascere qualcosa di magnifico.

A nonna Rosa del resto Danilo deve tanto, una donna d’altri tempi e umili origini che ha sempre compreso il nipote e le sue scelte, e che anche adesso avrebbe ugualmente inteso il suo desiderio di speranza, di nuovo, di dare sfogo a nuova vita, saturo e alienato da un sistema di routine.

Tuppo 1933 quindi è linfa vitale ma anche famiglia, Tuppo è nonna Rosa, nata a Catania proprio nel ‘33, Tuppo è passato ma anche il futuro di Nora, Santiago, Danilo e Nico che pensano già all’inizio del nuovo anno di aprire un nuovo punto all’interno di un altro mercato, fiduciosi del proprio lavoro.

La storia di questa famiglia dimostra, con il suo nuovo incipit madrileño, come l’amore possa davvero su tutto: da un mondo glitterato dove tutto si fondava sulla facciata nasce il bisogno di poggiare i piedi saldamente per terra.

Una storia semplice che prende avvio dal benessere dei propri figli, senza fronzoli, una storia così siciliana e comune se ci pensate bene...molto più di quanto si direbbe leggendo del loro passato.
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