STORIA E TRADIZIONI
È l'orologio più preciso di Palermo ma pochi sanno dov'è: molto in alto (ed è di tela)
Era "la calata della tela" a far sapere a tutti che ora fosse: un'invenzione geniale e ottocentesca che funziona ancora, anche se ha un errore di 2 decimi di secondo
Porta Nuova a Palermo
Ogni giorno, all’approssimarsi del mezzogiorno, migliaia di persone, col naso all’aria ed il cipollone tascabile in mano, si fermavano ad osservare il lato orientale di Porta Nuova, con totale fiducia la precisione cronometrica dell’invenzione chiamata: "a calata r’a tila" (il calo del telo).
Su questo lato della Porta, c’era un grezzo telone di canapa che allo scoccare del mezzogiorno si alzava per incanto.
Ogni giorno, poco prima delle ore dodici, tramite un ingegnoso sistema, veniva abbassato un panno molto più grande di un lenzuolo proprio davanti all’aquila senatoria. Poi, quando dal vicino osservatorio astronomico, arrivava la certezza del mezzogiorno: un solerte impiegato comunale azionava la molla che in un attimo riportava la tela ad avvolgersi dentro il proprio alloggiamento.
Questa antica usanza, fu stabilita a metà dell'Ottocento con lo scopo di coordinare gli orologi ad ora solare. Questa consuetudine durò fino alla Seconda Guerra Mondiale (1945).
Secondo lo storico Rosario La Duca, anche il sagrestano della Cattedrale, dall’alto della sua torre neogotica, tenesse d’occhio l'orologio per far suonare al momento giusto lo scampanio che indicava la metà giornata.
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